giovedì 28 gennaio 2010

Addio Salinger, il suo «Giovane Holden» è un simbolo e un'icona da generazioni

NEW YORK - Jerome David Salinger, autore del celeberrimo «Il giovane Holden» è morto nello stato americano del New Hampshire, all’età di 91 anni: lo ha reso noto il figlio dello scrittore che ha anche aggiunto che il padre è morto per cause naturali. Da decenni J.D. Salinger viveva isolato da (quasi) tutti. Inavvicinabile e nascosto, anche le sue foto che le agenzie rilanciano alla notizia della sua morte sono tutte datate e risalgono agli anni Cinquanta- Sessanta. Anche questa sua «lontananza» dal mondo, quasi uno stato di autoreclusione, ne ha alimentato la leggenda. E ora, dopo la sua morte, si aprirà sicuramente la caccia a qualsiasi cosa abbia (eventualmente) scritto in tutti questi anni, almeno dalla metà degli anni sessanta, quando apperve il suo ultimo racconto inedito. ma nessuno èuò dire se davvero abbia scritto qualcosa. E se, nel caso, non lo abbia magari distrutto prima della morte.

LA BIOGRAFIA - Nato a New York il primo gennaio del 1919, figlio di una famiglia di commercianti ebrei, Jerome David Salinger viveva isolato da tutti nella cittadina di Cornish. Grazie all'amica Elizabeth Murray che li presenta, a ventidue anni si innamora di Oona O'Neill, la sedicenne figlia di Eugene, che diventerà qualche anno dopo la moglie di Charlie Chaplin. Nel 1942 parte volontario per la guerra e partecipa alle operazioni dello sbarco in Normandia, un'esperienza che non dimenticherà mai.

IL ROMANZO - La sua fama si deve a «Il giovane Holden», (il cui titolo originale era «Catcher in the Rye»), il libro a cui Salinger ha lavorato per dieci anni, un romanzo di formazione che ha conosciuto una enorme popolarità fin dalla sua pubblicazione nel 1951, il cui protagonista, Holden Caulfield, divenne il prototipo dell'adolescente ribelle e confuso in cerca della verità e dell'innocenza al di fuori dell'artificiale mondo degli adulti. A cinquant'anni dalla prima stampa il libro vende tuttora 250.000 copie all'anno solo negli Usa.

I LAVORI - I temi principali nei lavori di Salinger - tra cui «Alzate l'architrave carpentieri»; «I nove racconti» e «Franny e Zooey» - sono la descrizione dei pensieri e delle azioni di giovani disadattati, la capacità di redenzione che i bambini hanno su questi, e il disgusto per la società borghese e convenzionale. Dal 1953 si era spostato da New York al New Hampshire e aveva ridotto progressivamente i contatti umani fino a vivere praticamente da recluso. Negli ultimi cinquant'anni ha rilasciato pochissime interviste. Nel 1953 ad una studentessa per la pagina scolastica The Daily Eagle di Cornish, nel 1974 al New York Times. Non ha mai effettuato apparizioni pubbliche, né pubblicato nulla di nuovo dal 1965, anno in cui apparve sul «New Yorker» un ultimo racconto. Non si sa neppure se abbia continuato a scrivere e una leggenda - messa in giro da persone vicine al suo agente - narra di una cassaforte piena di manoscritti inediti la cui pubblicazione Salinger avrebbe vincolato a dopo la sua morte.

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