giovedì 31 luglio 2008

LA POLIZIA CONFISCA LA PISTOLA A JERRY LEWIS

LOS ANGELES - La polizia di Las Vegas ha confiscato una pistola a Jerry Lewis. Il leggendario attore di 82 anni è stato fermato dalle forze dell'ordine venerdì scorso, al McCarran International Airport di Las Vegas, mentre tentava di imbarcarsi su un aereo con una pistola nei bagagli. Il dipartimento di polizia della metropoli del Nevada lo ha reso noto soltanto adesso.

L'agente Bill Cassell ha dichiarato all'Associated Press che Lewis dovrà rispondere dell'accaduto in tribunale perché "non aveva alcuna autorità per portare un'arma nascosta". La pistola, una calibro 22 senza proiettili, regolarmente registrata, è stata scoperta quando Lewis è passato attraverso il controllo passeggeri per imbarcarsi su un volo diretto a Mount Pleasant, in Michigan, dove aveva in programma uno spettacolo teatrale.

L'agente del comico, Claudia Marghilano, ha tentato di giustificare l'attore sostenendo che "l'arma, che Lewis usa spesso come oggetto di scena durante i suoi show, è finita per errore nella valigia. Jerry Lewis, uno dei mostri sacri di Hollywood, è considerato il comico per eccellenza del cinema statunitense del dopoguerra. Tra i suoi più grandi successi si ricordano i film Attente ai marinai! del 1953 e Hollywood o morte! del 1956, dove recitava al fianco dell'inseparabile Dean Martin, oppure la pellicola del 1963 Le Folli notti del dottor Jerryll, che era anche scritta e diretta da Lewis.

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martedì 29 luglio 2008

PECHINO 2008: BASTIANELLI POSITIVA AL DOPING

ROMA - Ha portato il ciclismo italiano sul tetto del mondo Marta Bastianelli, 21 anni da Velletri (ma da sempre vive a Lariano) quando a Stoccarda ha vinto il campionato mondiale su strada e le Olimpiadi dovevano essere il momento della sua conferma nell'elite del ciclismo. Invece, come una mazzata per il ciclismo italiano, e non solo, arriva la notizia della positività che la esclude dai Giochi.

"Ha tradito il Coni, la federazione e il mondo del ciclismo", tuona non a caso il presidente del Coni Petrucci, la cui Italia olimpica deve parare il colpo del primo caso choc di doping. A far cadere la campionessa del mondo in carica, una sostanza utilizzata in prodotti per le diete, la flenfluramina, un anoressizzante che però è sostanza dopante e quindi vietata.

La conseguenza? Immediata esclusione dalla squadra olimpica. Bastianelli era tra i convocati della squadra olimpica del ct Franco Ballerini e le Olimpiadi erano l'obiettivo primario della stagione insieme con i mondiali di Varese in programma in autunno. Il controllo che ha rivelato la sua positività è avvenuto da parte dell'Uci (l'Unione internazionale ciclismo) il 5 luglio scorso, ai campionati europei under 23. Alla diffusione della notizia, immediata arriva l'esclusione da parte del Coni con un duro commento da parte del presidente Gianni Petrucci: "Se l'analisi verrà confermata saremo inflessibili - ha aggiunto il presidente del Coni - Dovremo inoltre valutare anche gli eventuali danni di immagine allo sport italiano, visto che lei aveva già firmato il contratto cui sono obbligati tutti gli atleti azzurri che andranno a Pechino".

Tutti i 347 atleti inclusi dal comitato olimpico nella lista di gara per i Giochi hanno infatti sottoscritto un documento nel quale si impegnano a lealtà ed onestà e a non assumere sostanze dopanti. "E' stata un'ingenuità" è invece il commento all'unisono del presidente della Federciclismo Renato Di Rocco e del ct Franco Ballerini. "Ha commesso un'ingenuità incredibile - aggiunge il presidente della Fci - è risultata positiva alla flenfluramina: un componente dei prodotti per le diete, lei è fissata sul peso. Mangia solo insalata...".

Pechino è più che mai lontana per la Bastianelli. "Ora - spiega Di Rocco - chiederemo immediatamente le controanalisi. Ma il problema non é solo quello delle Olimpiadi, per le quali lei, che è campionessa del mondo, ovviamente era convocata. Il problema è la sua immagine e quella del ciclismo...". Un'immagine che appare sempre più in declino. La notizia della positività della Bastianelli è un' altra tegola per il ciclismo italiano, già provato dopo la recente positività di Riccardo Riccò al Tour de France ma è una tegola per l'intero movimento ciclistico internazionale chiamato a interrogarsi sul perché del ricorso a sostanze vietate.

La lotta al doping appare più che mai una lotta contro un gigante dalle mille insidie. Marta Bastianelli ha cominciato a correre che aveva 10 anni, nel 1997. Da subito si capisce che con la bici la piccola ragazza dei castelli romani ci sa fare.

Ed i primi risultati, di prestigio cominciano ad arrivare: nel 2004 è subito campionessa Juniores e ai Mondiali di Verona nel 2004 vince la medaglia d'argento. Poi nella categoria donne allieve vince il titolo di campionessa italiana su strada e il bronzo a cronometro. Il 29 settembre 2007 si laurea campionessa del mondo a Stoccarda, vincendo per distacco dopo una fuga di una ventina di chilometri. Una vittoria salutata come un impresa quella di Stoccarda, arrivata dieci anni dopo il successo di Alessandra Cappellotto, fino a quel momento l'unica italiana a vincere un titolo mondiale. Poi, la positività dello scorso 5 luglio a Verbania, per un Europeo Under 23 nel quale era arrivata terza.

LACRIME DELLA BASTIANELLI, LA MADRE: SOLO FARMACO PER PESO
Marta Bastianelli è scoppiata in lacrime, nella sua casa di Lariano, alle porte di Roma, quando ha saputo della positività Uci e dell'addio ai Giochi e non ha retto, e si è sentita male. "Mia figlia ha preso solo un farmaco per perder peso - racconta la madre Mirella - il Benfluorex, d'accordo con il medico: aveva controllato che non fosse dopante, era a base di ananas".

Marta Bastianelli, che è svenuta al momento della notizia, è in casa con tutti i suoi familiari più stretti, compreso il cognato Alessandro Proni, dal 2007 professionista con la QuickStep di Paolo Bettini. "Mi sono rivolta al mio farmacista di fiducia - è stata la prima spiegazione della campionessa del mondo in carica - per farmi preparare una mistura di erbe utile al drenaggio. Come sempre ho voluto leggere l'elenco dei prodotti utilizzati e tra questi c'era il benfluorex, che non figura tra le sostanze proibite. Dalle analisi di laboratorio risulterebbe, invece, che quel prodotto contiene anche il principio attivo che è all'origine della mia positività. Ma io come potevo saperlo?". "Era d'accordo col suo dottore - aggiunge al telefono la madre Mirella - Marta è attentissima".

Dall'ambiente familiare filtra anche l'indicazione che la riduzione di peso sarebbe stata sollecitata dallo staff tecnico che lavora con la Bastianelli, dopo un aumento di qualche chilo e dopo che ai Mondiali di Stoccarda i suoi 49 chili erano stati sottolineati come eccesso di magrezza. "Figurarsi - dicono i familiari della ciclista romana - Marta era così attenta che per una recente seduta dal dentista aveva rifiutato l'anestesia, per paura potesse comportare qualcosa in termini di doping".

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venerdì 25 luglio 2008

L'ultima lezione



È morto Randy Pausch, commosse
il mondo con la sua «Ultima lezione»



WASHINGTON - Nella sua ultima lezione il professor Randy Pausch, che insegnava scienze informatiche alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh, ha detto di non voler essere compatito e di non voler parlare della morte, ma della vita. Lui, 47 anni - sposato con tre figli - è morto per un tumore che nonostante le cure ha invaso il suo organismo in modo irreparabile.

Il video in cui racconta, facendo ridere, perché vale la pena vivere, diventa un cult sul web. E un libro appena pubblicato.

Ecco il testo di una sua parte:

"Se vuoi realizzare i tuoi sogni, è meglio che giochi onestamente con gli altri.

Un consiglio che è difficile da seguire è “dire sempre la verità”.

Seconda cosa: quando sbagli, chiedi scusa.

Una buona scusa è formata da tre parti:

mi dispiace;
era colpa mia;
cosa posso fare per rimediare?

La maggior parte delle persone salta questa terza parte, questo è quello che puoi chiamare sincerità


L’ultima cosa è che, tutti, abbiamo gente o cose che non ci piacciono..

Io non ho mai incontrato persone che sono totalmente cattive …se aspetti a sufficienza ti mostreranno il loro lato buono…non puoi affrettare la cosa ma puoi essere paziente.”



Che ne pensate?

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giovedì 24 luglio 2008

Per ridere un po'





Ariel - Zelig - "Il computer"


Per ridere un po'.... oggi, ne ho bisogno... molto bisogno...

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Finalmente posso dirlo...


BUONE VACANZE SOGNONUVOLE^^

Finalmente anche io vado al mare a prendere un pò di tintarella!!^^
tanti bacini a tutti voi della redazione e ai nostri afficionados!!!


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mercoledì 23 luglio 2008

Sotto la gonna!



Riprese «osé» al supermercato, denunciato.

Un pensionato di Treviglio riprendeva le parti intime delle clienti con una microtelecamera su un cestino per la spesa

Si divertiva a spiare il fondo schiena di donne e ragazze con una mini telecamera digitale. E’ stato fermato e denunciato grazie alle telecamere a circuito chiuso dei supermercati dove metteva a segno i suoi colpi. Sul suo computer, in azienda, i carabinieri di Treviglio hanno trovato una vera e propria collezione di filmati girati sotto gonne e gonnelle.

Un feticista, il signor P.B., 59 anni, di Fara Gera d’Adda, pensionato ma collaboratore di una ditta di progettazione di Palosco. Nascondendo una telecamera digitale nel cestello della spesa filmava dal basso il posteriore delle donne con la gonna, lungo le corsie e tra gli scaffali dei supermercati.
I sospetti dei carabinieri sono iniziati un anno fa, quando le guardie private del supermercato Iper di Brembate hanno segnalato la presenza sospetta di P. B. Movimenti strani: l’uomo si avvicinava guardingo alle signore intente a scegliere i migliori prodotti agli scaffali, e subito dopo – hanno segnalato i vigilantes – si allontanava di scatto, nel giro di pochi secondi. I carabinieri hanno quindi iniziato a visionare i filmati delle telecamere a circuito chiuso del supermercato e nel giro di pochi mesi hanno ricevuto altre segnalazioni da altri punti vendita. Filmato dopo filmato si è capito che l’atteggiamento di P. B. non era quello di uomo che voleva rubare qualcosa, né quello di un presunto rapinatore intento a effettuare sopralluoghi per future rapine. E quindi sono stati i cestelli che aveva tra le mani, sempre avvicinati alle gonne delle donne, a destare i sospetti più concreti.
P. B. era un guardone della nuova era digitale, nel cestello teneva ben nascosta la microcamera e ogni tanto si avvicinava alle clienti dei supermercati per scattare una foto dal basso. I carabinieri l’hanno fermato in un supermercato della Bassa pochi giorni fa. L’uomo ha ammesso: “Ho questo vizio, e adesso cosa mi succede?” E’ stato denunciato per interferenza illecita nella vita privata. Un reato per il quale si può procedere solo dopo querela: i militari del nucleo operativo radiomobile di Treviglio, coordinati dal tenente Antonio Berardi, hanno infatti individuato due delle vittime del feticista guardone che hanno quindi sporto denuncia.
Sono stati almeno una decina, in tutta la provincia, i supermercati in cui P. B. avrebbe agito. Non è ancora chiaro se il pensionato si divertisse anche a caricare in Internet, su alcuni siti ben noti, i filmati che girava nei supermercati. A maggio i carabinieri avevano fermato un uomo con un’attività simile in piazza San Marco, a Venezia.



Ora, tutte a far la spesa con i jeans!

:)

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martedì 22 luglio 2008

Scuola: in Friuli e Veneto piu' bocciati

ANSA) - ROMA, 22 LUG - Friuli e Veneto sono le regioni con piu' bocciati, la Calabria con piu' promossi, secondo i dati resi noti dal ministero dell'Istruzione. Per quanto riguarda la distribuzione geografica, infatti, secondo i dati degli scrutini gia' a disposizione, la maggiore concentrazione di ragazzi promossi e' in Calabria, a fronte del primato delle bocciature di Veneto e Friuli-Venezia Giulia.

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domenica 20 luglio 2008

La felicità...



Ho scoperto, in questi giorni, quanto sia importante l'Amicizia e quanto la Felicità sia data dalle piccole cose. Piccole cose che sanno essere grandi!

Ho trascorso un fine settimana... fra le nuvole!

Grazie...

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Oscar Wilde

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"Il fatto è che gli uomini non dovrebbero mai tentare di dettar legge alle donne.

Non sanno mai come farlo e, quando lo fanno, dicono sempre cose particolarmente stupide."

Il fatto che lo dica un uomo (e che uomo) mi rassicura alquanto ^___^

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venerdì 18 luglio 2008

BRUNETTA: OBBLIGO MEDICO PER UN GIORNO MALATTIA

ROMA - La visita del medico fiscale ''e' sempre obbligatoria anche nelle ipotesi di prognosi di un solo giorno, salvo particolari impedimenti del servizio del personale''. Scatta con una circolare firmata oggi dal Ministro Renato Brunetta la stretta sulle assenze dei dipendenti pubblici che prevede anche la decurtazione dello stipendio, per i primi 10 giorni di assenza, per malattia o permessi.

La circolare del ministro della è stata indirizzata a tutte le pubbliche amministrazioni per fornire indicazioni sull'applicazione della nuova disciplina in materia di assenze dei pubblici dipendenti contenuta del decreto legge sulla manovra ed è stata inviata alla Corte dei conti per la registrazione. La circolare chiarisce, in particolare, che la richiesta di visita fiscale "é sempre obbligatoria, salvo particolari impedimenti del servizio del personale derivanti da un eccezionale carico di lavoro o urgenze della giornata". La visita fiscale, quindi, dovrà essere richiesta dalle amministrazioni "anche nel caso in cui l'assenza sia limitata ad un solo giorno". Il medico potrà bussare alla porta con meno limitazioni di orario. Si ampliano infatti le ore in cui potrà essere effettuata la visita: la norma, "innovando rispetto alle attuali previsioni negoziali - scrive Brunetta nella circolare - prevede un regime orario più ampio per la reperibilità al fine di agevolare i controlli". Ma, oltre ai controlli, la stretta sulle assenze andrà a toccare anche il portafoglio. Ad ogni malattia, nei primi giorni di assenza, indipendentemente dalla durata, si applica la decurtazione della retribuzione, ovviamente non su tutte le voci dello stipendio. Potrà essere tagliata "ogni indennità o emolumento, aventi carattere fisso e continuativo" e " ogni altro trattamento economico accessorio". Ma non saranno toccati: il trattamento economico tabellare iniziale, la tredicesima, l'anzianità e gli eventuali assegni ad personam.

Le assenze per malattia superiori a 10 giorni e, a prescindere dalla durata, alla terza assenza ogni anno, devono essere giustificate con un certificato medico rilasciato da struttura sanitaria pubblica o dai medici convenzionati, e non da un medico non convenzionato con il servizio sanitario nazionale (in questo caso non saranno giustificate). La circolare fornisce inoltre indicazioni alle amministrazioni sull'incidenza delle assenze dal servizio ai fini della distribuzione dei fondi per la contrattazione collettiva, ribadendo i principi in materia di premialità e chiarendo che comunque nessun automatismo è consentito nella distribuzione delle somme. In particolare, i compensi di produttività potranno essere percepiti "solo in misura corrispondente alle attività effettivamente svolte e ai risultati conseguiti" e nell'erogazione dei compensi incentivanti "deve essere esclusa ogni forma di automatica determinazione del compenso o di 'erogazione a pioggia'". In pratica, se si fanno assenze non si ha diritto, in quota parte, ai premi economici dovuti alla produttività. Non si parla comunque solo di assenze per malattia. I contratti collettivi, d'ora in poi, dovranno quantificare i permessi retribuiti spettanti stabilendo sempre un monte ore massimo, al fine di "impedire distorsioni nell'applicazione delle clausole e delle disposizioni che prevedono permessi retribuiti, evitando che i permessi siano chiesti e fruiti sempre nelle giornate in cui il dipendente dovrebbe recuperare l'orario".

Le amministrazioni dovranno applicare immediatamente la nuova disciplina se i contratti collettivi già stabiliscono l'alternatività tra la fruizione a giornate e quella ad ore dei permessi, fissando già il monte ore.

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giovedì 17 luglio 2008

La sindrome Lolita


A Treviso una dodicenne si scatta foto da coniglietta e le vende ai compagni per comprarsi abiti griffati.

E una bambina di Manchester è diventata una star dei media inglesi perché a undici anni si trucca e veste come una pin up.

È quella che Anna Oliverio Ferraris, nel suo ultimo libro, chiama La sindrome Lolita.

Come rispondere alle inquietudini provocate dall'erotizzazione precoce dell'infanzia, come l'apatia dei sentimenti e la diffusione di atteggiamenti aggressivi?

Come aiutare i bambini a non farsi privare dell'infanzia da pubblicità, internet e TV?

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mercoledì 16 luglio 2008

Ti sta bene!


Visto che hai una mira... molto discutibile... penso che, te la sia andata a cercare!

eh! eh!

:)


che ne pensate... delle scelte di Cupido?

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NO SILENZ

17 lug 2008 21.00
YUPPIE FLU + Il Genio+Trabant
18 lug 2008 21.00
MOJOMATICS+Records+Jet Set Roger / pre-serata con Hippo Dj
19 lug 2008 21.00
GIRLS IN HAWAII+Don Turbolento+Atari/00.00Marco Obertini DjSet
20 lug 2008 20.00
Aperitivo con Phil Del Corso Dj Set + 9Rose & Joux Joux d’Antan

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martedì 15 luglio 2008

LE BUONE NOTIZIE DAL DARFUR

“Good news for people in Darfur”. Così i gruppi ribelli hanno salutato la notizia, ormai confermata dal dipartimento di Stato americano e da fonti Onu e diplomatiche, che il procuratore generale del tribunale delle Nazioni Unite, il magistrato argentino Luis Moreno-Ocampo, emetterà lunedì un mandato d’arresto nei confronti del presidente sudanese al-Bashir. Le prove a carico saranno presentate ai giudici dell’Aia, i quali, se le riterranno sufficienti, dovranno incriminarlo ufficialmente entro un paio di mesi. I reati ipotizzati sono genocidio e crimini contro l’umanità. La reazione di Khartoum non si è fatta attendere e il mandato d’arresto è stato già definito un “piano criminale”. L’ambasciatore sudanese presso le Nazioni Unite, ‘Abdalmahmoud ‘Abdalhaleem Mohamad, ha dichiarato che “Moreno-Ocampo gioca con il fuoco....accusare il simbolo dell’autorità nel nostro paese è una faccenda seria e ci saranno gravi ripercussioni”. Se l’incriminazione dovesse divenire ufficiale, al-Bashir - generale che salì al potere con un colpo di stato nel 1989 - sarebbe il primo Capo di Stato in carica a sedere davanti ai giudici del Tribunale dell’Aia.

Tuttavia, il Sudan ha già reso noto di non riconoscere l’autorità della Corte penale internazionale e che pertanto non è disposto a consegnare il Presidente; d’altronde un identico rifiuto ha riguardato precedentemente due mandati d’arresto spiccati nei confronti dell’ex-ministro dell’Interno Ahmed Harun (oggi ministro degli Affari Umanitari!) e il leader delle milizie arabe ‘Ali Kosheib. I portavoce del governo di Khartoum ritengono che le accuse poggino su motivi politici. Vedono in quest’azione l’ultimo passo di una volontà cospirativa nei confronti del loro Paese, espressa già tramite le sanzioni e tentativi di pressione diplomatica sui paesi vicini. Secondo i media egiziani, al-Bashir avrebbe già chiesto alla Lega Araba di tenere un’assemblea dei ministri degli esteri al fine di ottenere il loro sostegno.

Il segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon mantiene per il momento una posizione prudente in attesa di valutare la situazione una volta che sarà ufficializzata la decisione del Tribunale. Tuttavia, proprio alcuni giorni fa aveva dichiarato:“In linea di principio, credo che la pace e la giustizia debbano andare di pari passo”. La crisi nella provincia occidentale del Darfur è solo la storia più recente, ma l’intero Paese è già passato attraverso 19 anni di guerra civile che ha visto contrapposte la parte araba e musulmana del nord e quella cristiana e animista del sud, con milioni di vittime soprattutto fra quest’ultimi.

Gli scontri nel Darfur, scoppiati nel febbraio 2003, iniziarono quando una minoranza di combattenti di etnia africana prese le armi contro il regime dominato, invece, da arabi. Il governo, pur negando pubblicamente il proprio appoggio, ha fornito armi e assistenza alle milizie islamiche dei Janjawid – nome composto dai termini ginn [demone] e jawād [cavallo] - anche se loro preferiscono la denominazione di mujāhidīn (che richiama invece a coloro che combattono la jihad). Il governo è accusato, inoltre, di aver partecipato ad attacchi congiunti diretti contro alcuni gruppi etnici specifici. I dati Onu calcolano un bilancio di 300.000 morti e più di 2.2 milioni di profughi, nonostante il governo sudanese sia piuttosto critico riguardo queste cifre e le sue stime risultino infinitamente minori: circa 10.000 morti.

La domanda ora che in molti si pongono, al di là della solidarietà scontata al lavoro del tribunale penale internazionale, è quali ripercussioni a livello pratico potranno esserci con l’incriminazione del presidente sudanese. In particolare, data la reazione piuttosto aggressiva di Khartoum, alcuni temono un effetto destabilizzante nei confronti della missione di pace che le truppe dell’Unione Africana e dei caschi blu – un contingente di circa 10.000 uomini – sta portando avanti in Darfur; cadrebbe, inoltre, la possibilità di inviare nuove truppe.

Altre conseguenze, minori, ma spiacevoli, potrebbero essere l’espulsione di dipendenti Onu e diplomatici. Soprattutto, non va tralasciata la risonanza che un’azione legale di questa portata comporterebbe sullo scacchiere internazionale: il timore è che l’incriminazione trovi pareri contrari all’interno del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Dopo il recentissimo voltafaccia di Russia e Cina
alla votazione contro lo Zimbabwe di Mugabe, Pechino avrebbe tutto l’interesse a bloccare il provvedimento per evitare che i propri rapporti con il Sudan tornino sotto i riflettori; sarebbe davvero una brutta pubblicità in pieno clima olimpico. L’ambasciatore cinese Wang Guangya, ha già espresso chiaramente che portare avanti le accuse a carico di al-Bashir potrebbe mettere a repentaglio i negoziati di pace e il personale umanitario presente nella zona.

Di certo festeggiano senza riserve i rappresentanti dei gruppi ribelli, per i quali processare il Presidente sarebbe una vittoria storica per l’umanità:” Bashir ci ha ucciso per così tanto tempo e continua a farlo, cosa potrebbe accaderci di peggio? Non abbiamo paura della reazione”. Allora “good news for people in Darfur” e speriamo lo siano davvero.

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lunedì 14 luglio 2008

KEBAB BATTE PIZZA AL FAST FOOD IN GERMANIA

BERLINO - Altro che pizza: e' il doener kebab - la pietanza di carne e insalata tipica della Turchia - il fast food preferito dai tedeschi, almeno secondo i risultati di un sondaggio per l'edizione tedesca del mensile Men's Health di agosto e anticipato oggi. Il kebab - con il 34% dei consensi - si conferma di gran lunga il cibo favorito nei momenti di fretta dai 1.501 tedeschi che hanno risposto al questionario.

Staccata di 13 punti percentuali la pizza, seconda con il 21% delle preferenze. Seguono il cheeseburger (12%), il currywurst (il wuerstel tradizionale berlinese con il 7%), l'hamburger (5%) e le patatine fritte (5%). Le carenze nutrizionali del cibo da fast food non sembra preoccupare i tedeschi: solo il 4% lo evita e il 15% reputa 'sana' o 'relativamente sana' questa alimentazione. L'8% dei tedeschi dichiara di mangiare in un fast food dalle tre alle cinque volte in una settimana, il 35% dichiara di farlo una o due volte ogni sette giorni e il 30% di farlo una volta ogni due settimane.

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domenica 13 luglio 2008

Damme la 2!


Se ne è andato anche Funari... lo saluto, con un suo pensiero:

"La mattina, quando ti alzi, non ti chiedere che cosa devi fare, ma che cosa puoi fare per essere felice."


Ciao Gianfra' !

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sabato 12 luglio 2008

Vi regalo la mia Venezia....

...con questo video di Ligabue.
La città più bella del mondo nel mio cuore^^



::: tanti ti cercano, spiazzati da una luce senza futuro.
Altri si allungano, vorrebbero tenerti nel loro buio. :::



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venerdì 11 luglio 2008

I RASTA POSSONO DETENERE MOLTA MARIJUANA

ROMA - Nei confronti dei seguaci della religione rasta trovati in possesso di "erba" in abbondanza i giudici devono essere comprensivi e considerare che, per gli adepti di tale religione fumare marijuana favorisce la contemplazione e la preghiera "nella credenza che l'erba sacra sia cresciuta sulla tomba di re Salomone".

Lo sottolinea la Cassazione che ha accolto il ricorso di Giuseppe G. contro la condanna a 1 anno e 4 mesi di reclusione e 4 mila euro di multa, per illecita detenzione a fine di spaccio inflittagli dalla Corte di appello di Perugia, nel 2004. I carabinieri, infatti, lo avevano trovato con circa un etto di 'erba'. In Cassazione l'uomo ha sostenuto di essere un rasta fariano e di fumare l'erba in base ai precetti della sua religione che ne consentono l'uso quotidiano anche di 10 grammi al giorno.

In particolare la Suprema corte - con la sentenza 28270 della Sesta sezione penale - ha ritenuto "fondato" il ricorso di Giuseppe G. con riferimento al fatto che i giudici di merito non avevano considerato "la religione di cui l'imputato si è dichiarato praticante" escludendo, pertanto, che potesse detenere un simile quantitativo di marijuana per esclusivo uso personale. In tal proposito gli Ermellini spiegano che "secondo le notizie relative alla caratteristiche comportamentali degli adepti di tale religione di origine ebraica, la marijuana non è utilizzata solo come erba medicinale, ma anche come 'erba medicativa'.

Come tale possibile apportatrice dello stato psicofisico teso alla contemplazione nella preghiera, nel ricordo e nella credenza che l'erba sacra sia cresciuta sulla tomba di re Salomone, chiamato 'il re saggio' e da esso ne tragga la forza".

Per questa ragione la Cassazione ha rimproverato la Corte d'appello di Perugia per aver condannato Giuseppe solo sulla base del "semplicistico richiamo al dato ponderale della sostanza" trascurando di valutare le "modalità comportamentali del 'rasta' ". Adesso toccherà alla corte d'appello di Firenze riesaminare la vicenda perché gli 'Ermellini' hanno annullato, con rinvio, la condanna di Giuseppe.

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giovedì 10 luglio 2008

XX^ FESTA DI SAN CAMILLO


Comincia stasera la Festa di San Camillo a Coniolo di Orzinuovi (BS)
Vi aspetto!

Qui il resto del post

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VICTOR CONFESSA: ''HO UCCISO FEDERICA''

LLORET DE MAR (SPAGNA) - ''Si', sono stato io''. Ha confessato Victor Diaz Silva, 'el gordo', il principale sospettato dell'uccisione di Federica Squarise. Il giovane uruguaiano dopo una serrata caccia all'uomo e stato arrestato in serata a Tarragona, 200 chilometri da Lloret de Mar, la localita' sulla Costa Brava dove e' morta la ragazza italiana.

Si trovava li' da sabato. Era per strada, tra le vie Pere Martell e Eivissa. Non ha opposto alcuna resistenza. Dopo l'arresto, gli agenti hanno portato l'uruguaiano all'ospedale 'Sant Pau y Santa Tecla' di Tarragona per un esame di routine, dopodiche' e' stato trasferito nelle celle del commissariato di polizia. Nelle prossime ore sara' trasferito a Blanes, dove si trova il magistrato che si occupa dell'inchiesta.

Victor e' bruno, corpulento e con le braccia coperte di tatuaggi, come si vede dalle due fotografie distribuite oggi dai 'mossos d'esquadra' all'interno delle forze di sicurezza spagnole. Indossa jeans chiari e una maglietta celeste della nazionale uruguaiana. A differenza di quello che era stato detto finora, non e' sposato e non ha un figlio. Claudia, la cameriera che era stata indicata da alcuni come la moglie, e' in realta' la fidanzata. E' uruguaiana come lui, ha un bambino di otto anni, ma non di Victor, e lavora da tempo in una caffetteria di Lloret de Mar. Contrariamente al suo compagno non ha fatto perdere le sue tracce. E non e' chiaro se abbia dato un contributo per trovare 'el gordo'. Il cameriere di 28 anni era ufficialmente ricercato con l'accusa di omicidio, per l'uccisione della ragazza padovana trovata morta lunedi' a Lloret de Mar, sulla Costa Brava, dopo che non si avevano sue notizie da una settimana. La caccia all'uomo e' stata serrata. In tarda serata, l'avv. Aldo Pardo, che assiste la famiglia Squarise e che ora si trova in Spagna, aveva fatto sapere che per Victor ''le ore sono contate''. Dopo l'arresto ha commentato: ''Adesso attendiamo ulteriori sviluppi. Cerchiamo di capire se era solo, oppure no''. Il documento di ricerche diramato all'interno della polizia, con ''priorita' alta'', aveva come oggetto l'arresto di ''presunto omicida, Victor Diaz Silva''. E seguivano tutti i dati del ''gordo'', l'ultimo ad essere stato visto con Federica la notte della sua scomparsa, tra il 30 giugno e il 1 luglio. La polizia lo cercava da lunedi'. C'erano voci che avesse lasciato la Spagna, ma nel pomeriggio la Farnesina ha smentito la notizia del giornale El periodico secondo cui Victor si sarebbe allontanato dal Paese. La polizia - che ha compiuto anche una serie di perquisizioni a Lloret, e non solo - ha seguito una pista precisa, che l'ha condotta a localizzarlo in tempi relativamente brevi.

L'arresto e' destinato a lasciare alle spalle le polemiche che si sono sollevate in giornata dall'Italia sull'operato della polizia catalana: l'avvocato Stefano Squarise, uno dei legali della famiglia, aveva sostenuto che ''queste dabbenaggini da parte degli inquirenti spagnoli non possono essere tollerate. Facciamo appello al premier Berlusconi e al ministro Frattini perche' intervengano''. E critiche sono arrivate anche da parte dell'altro legale, l'avvocato Pardo, che, al suo arrivo ieri in Spagna a notte fonda aveva sparato a zero contro gli investigatori spagnoli: ''Ma come e' possibile che senti versioni contrastanti'' tra i ragazzi ascoltati ''e non li metti sotto torchio, ma che indagini sono queste...''. Dall'Italia, pero', il capo della Polizia, Antonio Manganelli, ha oggi replicato: ''la polizia spagnola sta lavorando molto bene e in silenzio''. Lo stesso Pardo aveva successivamente corretto il tiro, dopo aver incontrato il console italiano a Barcellona, Roberto Natali, e il commissario Josep Milan, capo dei ''mossos d'esquadra. Rientrando a Lloret de Mar per incontrare i media italiani e spagnoli, aveva infatti spiegato che, dopo qualche ritardo all'inizio, le indagini procedono. ''Sono venuto in Spagna - ha spiegato - per sollecitare che le indagini si svolgano nel minor tempo possibile'', ha detto. Adesso, ''la restituzione della salma e' la cosa che interessa di piu' la famiglia - ha aggiunto - e il Consolato ha predisposto tutte le formalita' per le procedure amministrative per il rimpatrio al piu' presto della salma''. Anche se per il rimpatrio, bisognera' aspettare la decisione del magistrato di Blanes.

Intanto, all'istituto di medicina legale di Girona, dove e' stata eseguita ieri l'autopsia, sono stati effettuati altri esami istologici e tossicologici per verificare la causa del decesso e accertare se ci sia stata violenza carnale. Nel pomeriggio, sul luogo del ritrovamento del corpo, qualcuno ha portato dei fiori e una bandiera tricolore. Questa sera, infine, diverse associazioni e abitanti di Lloret de Mar si ritroveranno in piazza per manifestare la loro indignazione per la morte di Federica: si accenderanno candele e ci sara' un minuto di silenzio.

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martedì 8 luglio 2008

Siamo ad un passo dalle leggi razziali?



Schedare i bambini? No grazie...

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Giochino dell'estate 2

Gioco delle tre carte

Ti ho messo tre carte coperte davanti a te: due sono RE e una REGINA.

Tu devi girare una carte che sia certamente un RE.

La regola è che tu indichi una carta,

e quindi che tu mi faccia una domanda

a cui risponderò il vero se la carta da te indicata è un Re,

mentre risponderò il vero o il falso se trattasi di REGINA.

A questo punto, tu sceglierai la carta che sarà sicuramente un RE.

Daniele

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ROMA, RUBATO L'INCASSO DEI TOKIO HOTEL

ROMA - L'intero incasso, circa 60 mila euro, del concerto della band tedesca dei Tokio Hotel, che domenica sera si è esibita all'ippodromo delle Capannelle a Roma, è stato rubato nella notte tra domenica e lunedì.

Il furto, si è appreso, è avvenuto nel cuore della notte in un ufficio dove si trovava la cassaforte con il ricavato dello show al quale avevano assistito circa 15 mila giovani.
I ladri, dopo aver disinserito l'allarme, hanno aperto la cassaforte con una chiave artigianale. I soldi erano già pronti per essere versati lunedì mattina in banca ed erano stati preparati in piccole buste di cellophane. I carabinieri hanno avviato accertamenti.

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lunedì 7 luglio 2008

BRUTTA NOTIZIA TROVATO UN CADAVERE, QUASI CERTO SIA DI FEDERICA

ROMA - E' in corso l'autopsia sul corpo di una donna ventenne, trovato nel boschetto di Lloret de Mar, coperto da uno strato di rami e foglie e in avanzato stato di decomposizione, presso l'istituto di medicina legale della Girona, per accertare se sia quello di Federica Squarise, la ragazza padovana scomparsa in Spagna.

Sul corpo sarebbe presente anche un tatuaggio su una gamba. L'amica di Federica, Stefania Perrin, ha specificato che la ragazza ne ha due, uno dietro un orecchio e uno su un piede.''Federica - ha detto Stefania al telefono - ha due tatuaggi. Su un piede ha tatuato un fiore; dietro un orecchio tre stelle''. Stefania non ha precisato quali sono l'orecchio e il piede con i tatuaggi. ''Non voglio dire cose imprecise'', ha affermato con voce calma.

LEGALE: SIAMO IN ATTESA DI CERTEZZE
''Sono momenti molto concitati e tutti siamo in attesa di certezze''. Lo dichiara l'avvocato Aldo Pardo, legale della famiglia Squarise. ''So che la Polizia spagnola sta cercando di prendere le impronte digitali del corpo trovato a Lloret de Mar, ma - ha detto ancora - non sono finora riuscito a parlare con Roberta, la sorella di Federica, per avere notizie piu' precise''. Intanto il console italiano a Barcellona sta andando a Lloret de Mar per seguire da vicino gli sviluppi delle indagini.

ABITANTI ZONA: CORPO NON ERA QUI NEI GIORNI SCORSI
Il cadavere che, mano a mano che trapelano nuovi elementi sempre piu' sembra dover essere quello di Federica Squarise, non era nel giardino dove stamattina e' stato trovato, gia' dalla notte della scomparsa. Lo hanno detto all'ANSA diversi abitanti della zona che affermano di essersi recati a passeggio nel giardino con il proprio cane o accompagnando i bambini. Il giardino, hanno detto ancora, di notte e' spesso attraversato dai nottambuli che tornano dalle discoteche per recarsi in un hotel che sorge poco lontano. La palazzina che si affaccia sul giardino, invece, ospita uffici comunali e percio' di notte non c'e' nessuno.

ISPETTORE JORDI BASCOMTE: 'E' POSSIBILE SIA LEI'
''E' possibile sia Federica'' ha detto il riservatissimo responsabile delle indagini sulla scomparsa della giovane padovana, l'ispettore Jordi Bascomte, rispondendo a qualche domanda dei giornalisti dopo che il furgone della polizia mortuaria ha portato via il corpo. ''E' in corso l'identificazione'' ha aggiunto, confermando che il corpo e' stato portato all'istituto di medicina legale della Girona. Il cadavere era coperto da uno strato di rami e foglie, ha detto ancora l'ispettore Bascomte.

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domenica 6 luglio 2008

Litigare e chiedere scusa

Siete capaci a chiedere scusa dopo un litigio avvenuto per colpa vostra?

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Specchio e coincidenze


Oggi, una piacevole coincidenza mi ha riportato il sorriso... è stata una immagine... anzi, un bel disegno fatto da una ragazza che viene a visitare il mio blog...

Non lo pubblicherò senza il suo permesso... però, vi lascio una domanda:

Le coincidenze secondo me sono un segno del destino... che, a volte, sembra prendersi gioco di noi...

Voi che ne pensate?

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sabato 5 luglio 2008

Betancourt libera: ringrazio Dio

- BOGOTA', - 'Prima di tutto voglio ringraziare Dio e i soldati della Colombia'. Questa una delle prime frasi di Ingrid Betancourt dopo la liberazione. Betancourt, liberata dalla prigionia delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), ha anche aggiunto 'credo' che la liberazione degli ostaggi 'sia un segnale di pace per la Colombia'. 'Non ci siamo resi conto di quello che succedeva, perche' non c'e' stato un solo sparo, non e' stato ucciso nessuno, ci hanno portato fuori alla grande'.

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LONDRA, UN ALTRO TEENAGER UCCISO A COLTELLATE

LONDRA - Un ragazzo di 16 anni è morto dopo essere stato preso a coltellate ieri in una strada di Londra. E' il 18/o adolescente a essere assassinato nella capitale britannica quest'anno. La polizia, che non ha fornito l'identità del teenager, ha reso noto che è morto durante la notte in ospedale.

Era stato ferito a Thornton Heath, nel sud di Londra durante una rissa. Domenica scorsa un altro ragazzo di 16 anni, Ben Kinsella, fratello di una popolate attrice, era stato accoltellato e ucciso a Islington, nel nord di Londra, dopo una rissa in un nightclub. Tre altri adolescenti, accusati dell'omicidio, sono comparsi in tribunale ieri.

FRANCESI UCCISI, SI PENSA AL FURTO ANDATO MALE - Il barbaro omicidio dei due giovani studenti francesi Laurent Bonomo e Gabriel Ferez, massacrati domenica scorsa con oltre 200 coltellate, potrebbe essere il frutto di una 'banale' rapina finita nel sangue. Mancano all'appello, infatti, i cellulari dei due ragazzi e due consolle Sony PSP. Gli investigatori, dunque, hanno fatto saper di star battendo la pista del furto e di aver ricevuto 25 telefonate "interessanti" in risposta all'appello lanciato per avere informazioni. Basta, però, il movente del furto finito male per giustificare una tale ferocia? E' un'eventualità che lascia perplessi i detective di Scotland Yard. Secondo quanto rivelato dal patologo, infatti, le coltellate inflitte ai due ricercatori - a Londra per uno stage di tre mesi presso il prestigioso Imperial College - ammonterebbero a un totale di 243 - 196 delle quali inflitte al solo Bonomo e almeno 80 inferte a morte già sopraggiunta. Poi l'ipotesi che gela il sangue nelle vene - riportata dal quotidiano londinesi 'Evening Standard'. I due potrebbero essere stati torturati dai loro - non si esclude il plurale - aguzzini per avere accesso alle informazioni bancarie e pin vari - bancomat, carta di credito, ecc. La scala dell'inchiesta, comunque, si è allargata.

Oggi si é saputo che anche il c'era-una-volta Quai des Orfévres, ovvero la omicidi di Parigi, ha preso parte alla caccia all'uomo. "Siamo stati coinvolti fin dal principio", ha detto un portavoce allo 'Standard'. La linea d'indagine definita "forte" è quella del furto anche e soprattutto visto il precedente di sei giorni prima del duplice omicidio. Quando un ladro si era introdotto nell'appartamento di Bonomo e aveva prelevato un computer laptop. Laurent, però, era nella doccia e aveva disturbato il malfattore. Considerato che nell'appartamento - un piano terra sito nella zona meridionale di Londra chiamata New Cross - non mostra segni di effrazione, gli investigatori pensano ad un furto di chiavi. Ma i dubbi restano. A Londra, intanto, è arrivata anche la fidanzata di Laurant Bonomo, che ha detto di voler rispondere a tutte le domande dei detective così da "vendicare" il suo Laurent. "Amore mio", ha scritto Mary Bertez sulla pagina FaceBook del suo fidanzato, "eravamo sempre insieme ma purtroppo io non ero lì quella sera. Non smetterò mai di pensarti nemmeno per un secondo: ho avuto 10 mesi di felicità che non avevo mai provato prima di allora".

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venerdì 4 luglio 2008

La descrizione di un attimo - Tiromancino



Avete un attimo della vostra vita che vorreste descrivere?

La descrizione di un attimo
le convinzioni che cambiano
e crolla la fortezza del mio debole per te
anche se non sei più sola perché sola non sai stare
e credi che dividersi la vita sia normale
ma la mia memoria scivola
mi ricordo limpida la trasmissione dei pensieri
la sensazione che in un attimo
qualunque cosa pensassimo poteva succedere

E poi cos'è successo
aspettami oppure dimenticami
ci rivediamo adesso
dopo quasi cinque anni
e come sempre sei la descrizione di un attimo per me
e come sempre sei un'emozione fortissima
e come sempre sei bellissima
Mi hanno detto dei tuoi viaggi
mi hanno detto che stai male
che sei diventata pazza
ma io so che sei normale
mi chiedi di partire adesso
perchè i numeri e il futuro non ti fanno preoccupare
vorrei poterti credere
sarebbe molto più facile
rincontrarci nei pensieri
distesi come se fossimo
sospesi ancora nell'attimo in cui poteva succedere
E poi cos'è successo
aspettami oppure dimenticami
ci rivediamo presto
fra almeno altri cinque anni
e come sempre sei la descrizione di un attimo per me
e come sempre sei un'emozione fortissima
e come sempre sei bellissima perchè
come sempre sei la descrizione di un attimo



(nel video compaiono Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea)

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L'OCCHIO DELLA MENTE MODIFICA LA REALTA'

ROMA - L'occhio della mente distorce quello che si vede. Infatti l'immaginazione è in grado di cambiare la realtà che abbiamo di fronte ai nostri occhi. E' quanto dimostrato in uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology da Joel Pearson dell'università di Vanderbilt a Nashville.

Quando immaginiamo qualcosa l'effetto dell'immaginazione si ripercuote su ciò che vediamo nel mondo esterno, le nostre percezioni sono molto influenzate dall'immaginazione al punto da modificare la realtà intorno a noi. Gli esperti se ne sono accorti chiedendo a un gruppo di volontari di immaginare delle linee orizzontali e verticali. Poi gli esperti hanno mostrato loro un video delle griglie fatte di linee colorate e chiesto ai volontari di dire cosa vedevano. Con gran sorpresa l'immaginazione ha confuso gli individui che tendevano a vedere in video ciò che avevano immaginato, cioé semplici linee. L'esperimento è stato ripetuto più volte con diverse immagini e il risultato è stato sempre lo stesso: l' immaginazione influenza la percezione della realtà ed ha un efetto memoria sul cervello per cui quest'influenza perdura per un certo periodo anche dopo che abbiamo smesso di lavorare di immaginazione. "Abbiamo scoperto che l'immaginazione crea una traccia che rimane in memoria e che può influenzare percezioni future - ha detto Pearson - questo è il primo studio a dimostrare che immaginare qualcosa modifica la realtà che vediamo sia mentre siamo presi dall'immaginare sia dopo". "L'effetto dell'immaginazione sulla percezione della realtà - ha concluso Pearson - è presente in tutti gli individui ma in alcuni potrebbe essere più spiccato e da questo studio potremmo arrivare a un metodo per misurare il potere immaginativo della mente e come questo possa influenzare la realtà di ciascuno".

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giovedì 3 luglio 2008

VENDUTA COME SPOSA, PARTORISCE A 12 ANNI

MILANO - Venduta come sposa a 17 mila euro quando aveva 11 anni e divenuta madre a 12 anni e mezzo: è la terribile storia di una bambina di origine serba che a Brescia ha partorito una figlia nei giorni scorsi. Proprio il parto, avvenuto senza problemi all'ospedale civile di Brescia, ha innescato le indagini.

a Squadra Mobile della Questura di Brescia ha così portato alla luce una vicenda da inquadrare tra quelle dei matrimoni imposti. Il marito, secondo le usanze delle famiglie e delle popolazioni coinvolte, è un 21enne kosovaro residente del bresciano. L'uomo, disoccupato, è stato arrestato con le accuse di violenza sessuale e riduzione in schiavitù. Nel primo caso si tratta della cosiddetta "violenza presunta" dal momento che secondo la legge una bambina di 12 anni non è in grado di valutare e di dare un consenso legalmente valido ad un rapporto sessuale.

Dalle indagini è infatti emerso che la bambina non sapeva che da un rapporto sessuale sarebbe potuto nascere un figlio. In quanto alla riduzione in schiavitù è stata applicata la Convenzione di Ginevra in cui vengono assimilate a questo reato le pratiche di matrimonio in cui uno dei coniugi non possa sottrarsi.

La Squadra Mobile ha scoperto che la contrattazione tra i genitori della bambina e quelli del marito era partita da una cifra di 25 mila euro. Poi i genitori del kosovaro sono riusciti a trattare fino a raggiungere i 17 mila euro. Ora la madre e la neonata sono in una comunità protetta. Alla polizia la ragazzina ha detto, parlando di quanto accaduto, "dalle nostre parti si usa cosi'".

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mercoledì 2 luglio 2008

GNARI E GNARE DELLE PANCHE - LUGLIO


forza siori e siore lo spettacolo sta per cominciare

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