mercoledì 30 aprile 2008

GIAPPONE IN LUTTO, MORTO IL PANDA LING LING

TOKYO - Il Giappone è in lutto per la morte di Ling Ling, il popolare e amato panda gigante, deceduto stamani per un attacco cardiaco nello zoo del parco di Ueno, a Tokyo, di cui era il vero e proprio simbolo. Ling Ling, da tempo malato di cuore, proprio ieri era stato tolto dal suo recinto a causa del peggioramento delle condizioni di salute che i veterinari giapponesi speravano tuttavia di poter migliorare attraverso una serie di cure mirate. Il panda, l'ultimo di proprietà del Giappone, è stato trovato morto oggi dagli addetti dello zoo, secondo i quali, comunque, "si è trattato quasi certamente un decesso sereno e privo di sofferenze".

La notizia ha aperto le edizioni dei telegiornali e riempito le prime pagine dei giornali del pomeriggio che hanno voluto ricordare Ling Ling, la vera attrazione dello zoo di Tokyo, vissuto per 22 anni e 7 mesi, l'equivalente di 70 anni di un essere umano. Non solo, centinaia di persone si sono recate in visita allo zoo e hanno pregato di fronte alla sua gabbia. Il panda, nato nello zoo di Pechino nel 1985, era stato donato dalla Cina al Giappone nel 1992, in occasione dei festeggiamenti per il ventennale della normalizzazione delle relazioni bilaterali tra i due Paesi. L'ex Impero celeste in passato ha più volte intrattenuto la cosiddetta 'diplomazia dei panda' con il Giappone, a cui sono stati donati complessivamente quattro panda giganti, compreso Ling Ling, a partire dal 1972, anno della distensione dei rapporti tra i due Paesi. Con l'imminente arrivo in Giappone del presidente cinese Hu Jintao, che sarà a Tokyo dal 6 al 12 maggio per la prima visita di un capo di stato cinese nel Sol Levante da dieci anni, sono in molti a pronosticare e auspicare l'avvio di una nuova stagione della 'diplomazia dei panda' sull'asse Tokyo-Pechino, soprattutto alla luce del lutto odierno. A conferma di questo, fonti ufficiose vicine al governo fanno sapere che il Giappone ha già chiesto alla Cina il prestito di una coppia di panda giganti e il vertice della prossima settimana si prefigura come l'occasione ideale per un annuncio in tal senso. Il panda gigante è una specie ad alto rischio di estinzione e attualmente esemplari di questa specie si trovano solo in Cina, in un numero stimato di circa 1.600 animali. In Giappone ne rimangono ancora otto, tutti in prestito da Pechino.

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martedì 29 aprile 2008

Felicità


Ciao a tutti!

In poche o in tante parole...cosa è per voi la felicità?


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lunedì 28 aprile 2008

DOPO KIPTOO, KIPLAGAT, KIPKURUI ...

Dopo la tripletta keniana nella maratona di Brescia ...



















... a Padova vince la maratona di Sant'Antonio unaltro keniano di passaporto finlandese Kirwa 2h 11' 00'' seguito dall'italiano Di Cecco e dal keniano Kiplimo Toroitich.
Malgrado la temperatura elevata, 2.637 atleti hanno portato a termine la corsa. Padova si conferma punto di riferimento internazionale per il movimento paralimpico, con 183 iscritti alla gara disabili.

Sono invece state circa 20.000, una cifra davvero importante per una città di queste dimensioni, le persone che si sono cimentate nelle Stracittadine, i percorsi «di contorno» alla maratona

















Ma grande attesa ha suscitato la partecipazione di un outsider col pettorale numero 4190 che ha compiuto l'impresa di portare a termine la maratona abbattendo il muro delle 4 ore e mezza.
Il maratoneta della bassa bresciana è giunto al traguardo in 4h 29' 15''!
(la foto sotto è di repertorio)



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Appello ai naviganti!


Ciao a tutti!

Scrivete, se vi va, il motivo (o i motivi) per cui vi siete lanciati in questa avventura di tenere un blog tutto vostro!

Non si vince nulla!!

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GRANDE RITORNO!


IN USCITA AL CINEMA "GLI ULTIMI DELLA CLASSE"

Tornano i film con la supplente sexy

Al posto della Fenech, Sara Tommasi
Versione moderna dei "Sexy Movie" anni 70,
con un pizzico di giovanismo in stile Moccia

Non sarà forse un capolavoro, ma non vuole neppure esserlo. "Gli Ultimi della Classe", film di Luca Biglione, ricalca, almeno sulla carta i sexy movie made in Italy degli anni '70 riscattati da un pizzico di giovanilismo in puro stile Moccia. Protagonista l'ex paperella, ex schedina e protagonista di un sexy calendario per Max, Sara Tommasi nel ruolo di una supplente sexy che ricorda volutamente la morbosa Edwige Fenech del passato, interprete di film "indimenticabili" nel loro genere come L'insegnante va in collegio e di Quel gran pezzo dell'Ubalda tutta nuda e tutta calda. Dopo l'esperienza dell'Isola dei Famosi, la Tommasi (Narni,1981) che proprio in quel format ha versato più di una lacrima in diretta tv per un amore non corrisposto con Luca Calvani, ha dichiarato con estrema onestà di questo film: «Ul mio ruolo è quello di una supplente, modello Edwige Fenech. Mi sto impegnando moltissimo nello studio della recitazione. Ho fatto quattro provini, è stata durissima».

Coprotagonista del film Michele (Andrea De Rosa), liceale imbranato che dopo una catastrofica pagella viene ritirato da scuola per fare gli esami da privatista. Unica sua consolazione un blog su internet dove si dipinge come un 'dongiovannì, ma in realtà è solo uno 'sfigatò. A riscattarlo sarà proprio la sua insegnante privata di italiano e latino (Tommasi). E questo dopo che Michele scopre un piccolo segreto della mora mozzafiato: in passato ha posato nuda per un calendario. Così tra i due scatta un patto: lui si metterà a studiare, ma ad ogni progresso lei si spoglierà rifacendo per lui i mesi del calendario. La sexy insegnante però ignora che Michele la riprenderà con la sua webcam quando si spoglia e questo per fare bella figura con gli amici.

La storia di Michele è solo il filo conduttore di questo film attorno al quale si intrecciano varie vicende: quella di una ragazza che si rivela meno «santarellina» di quello che sembra; quella di un'amica del cuore che nasconde un segreto; di una coppia che viene sempre interrotta quando fa l'amore e, infine, quella della madre di Michele che, lasciata dal marito, si innamora di un idraulico metallaro. Le riprese de Gli ultimi della classe, esordio alla regia per Luca Biglione, si sono svolte a Viterbo. Nel cast, oltre alla ex schedina di Quelli che il calcio, gli ex nottambuli di Brizzi Andrea De Rosa e Clizia Fornasier, Giulia Elettra Gorietti, già giovanissima protagonista di Ti amo in tutte le lingue del mondo, Nathalie Rapti Gomez (Il Quarto Sesso) e Marco Messeri nel ruolo di un professore.

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Disney.... osè!


Quindicenne star della Disney
posa in topless per Vanity Fair
Foto fin troppo eloquenti, provocatorie: «Pensavo fosse un servizio artistico»



LOS ANGELES - L'idolo degli adolescenti Miley Cyrus, la giovanissima attrice, nonchè cantante, lanciata dalla fortunata serie televisiva «Hannah Montana» è al centro delle polemiche e dell'attenzione mediatica negli Usa. La ragazzina, appena 15enne, apparirà infatti in topless nel numero di giugno della rivista americana «Vanity Fair». Foto fin troppo eloquenti, provocatorie e dalle quali la giovane ora si vuole distanziare. «Pensavo fosse un servizio artistico», ha detto Cyrus a «Entertainment Tonight», la trasmissione che per prima ha pubblicizzato con spot tv lo scoop. «Vedendo le fotografie e leggendo la storia, provo vergogna», ha spiegato. Il magazine col servizio realizzato dalla celebre fotografa Annie Leibovitz, sarà in vendita dal prossimo mercoledì.

SCUSE - Si è acceso un vivace dibattito negli Usa, sui media ma anche tra i fan nella rete. In uno scatto la ragazzina viene ritratta seminuda. Se in un primo momento Miley Cyrus si è detta entusiasta e onorata di posare per la famosa artista americana Leibovitz, ora ha fatto un repentino dietrofront, scusandosi pubblicamente con tutti i suoi fan per l'accaduto. Anche la Disney difende a spada tratta la sua starlette: «Sfortunatamente, per il solo scopo di vendere più copie, è stata manipolata una ragazzina di 15 anni», ha riferito il portavoce Patti McTeague.

FOTO OSE' - Già qualche giorno fa si era creato grande interesse attorno alla star infantile per alcune sue foto osè spuntate sul web dove posava in lingerie assieme al fidanzato. Cyrus, considerata l'attrice giovane più ricca di Hollywood con oltre 18,5 milioni di dollari guadagnati nel solo 2007, era ritratta nell'intimità della sua abitazione, in pose provocanti e sexy. Una pessima pubblicità per la giovane alla quale gli sono stati cuciti addosso i panni di stella televisiva dal viso pulito, dal comportamento da ragazza della porta accanto.

CARRIERA - La baby attrice ha firmato recentemente un contratto milionario con la Disney per pubblicare le sue memorie mentre il suo album sta letteralmente scalando le classifiche americane. A breve uscirà poi un Cd che raccoglie i migliori brani tratti dal film. Recentemente Cyrus si è aggiudicata il premio come "attrice preferita" al "Kids' Choice Awards" di Nickelodeon. La serie disneyana, giunta alla terza stagione, viene vista in media ogni giorno da 3 milioni di spettatori americani, per la maggior parte di età compresa tra i 6 e i 14 anni. Era da aspettarsi che i rotocalchi americani si sbizzarrissero, parlando del «lato oscuro» del talento made in Usa, evidenziando poi la contraddizione nella quale era caduta.

BUSINNESS - Ma, c'è da chiedersi se, per una quindicenne che ha sempre detto di non voler ripercorrere le orme di Britney Spears o Lindsay Lohan e che è già diventata un modello da seguire per milioni di giovanissimi, si tratta solo di un passo falso o viceversa di un ottima pubblicità - oltremodo controversa - per lanciare la sua carriera nonchè il gigantesco franchising che ruota attorno alla macchina da soldi conosciuta come «Hannah Montana»?.

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domenica 27 aprile 2008

CASAL DI PRINCIPE


Affari, estorsioni e ville hollywoodiane. A Casal di Principe c’è chi dice: «La camorra fa bene alla gente». Il reportage di AnnoZero.
Da qualche settimana, nel cimitero di Casal di Principe, sulla tomba di don Peppino Diana c’è una copia di “Gomorra”, il libro di Roberto Saviano. Ce l’ha messa il padre del parroco ucciso per il suo impegno contro la camorra il 19 marzo del 1994 mentre si accingeva a celebrare messa. Un regalo che il giornalista scrittore ha fatto arrivare a Casal di Principe attraverso Sandro Ruotolo, l’inviato di Annozero. Perché anche sono passati quattordici anni da quei tre proiettili sparati a bruciapelo contro il prete che incitò i paesani alla ribellione contro i clan camorristici, a Casal di Principe e dintorni non si muove foglia che i Casalesi non vogliano. Non c’è appalto che si aggiudichi senza l’avallo del più potente clan camorristico. Non c’è azienda che possa lavorare in pace senza pagare il pizzo ad un uomo delle famiglie Zagaria, Iovine, Bidognetti e Schiavone. E bastava guardare la puntata di Annozero andata in onda ieri sera per capire cosa sia “O’sistema” camorristico, e quanto potenti siano ancora oggi i clan che dal fazzoletto di terra fra Casal di Principe, Casapesenna e San Cipriano d’Aversa si sono mossi alla conquista del mondo. In studio in diretta, per la prima volta, Roberto Saviano seduto al fianco del coordinatore della Dda di Napoli Franco Roberti; sugli schermi una lunga inchiesta condotta da Sandro Ruotolo, in collaborazione con Luca Bertazzoni, che è al tempo stesso un viaggio nella terra dei Casalesi e un incredibile “bignami” dell’economia criminale dei boss della provincia di Caserta. Come Francesco Bidognetti e Antonio Iovine che, uno latitante l’altro in carcere, il 12 marzo scorso firmarono una istanza per trasferire in altra sede («per legittima suspicione») il processo d’appello Spartacus. E condendo l’istanza con tanto di minacce ad una cronista, Rosaria Capacchione de Il Mattino, al pm della Dda di Napoli Raffaele Cantone e a Roberto Saviano. «Perché i boss hanno paura delle persone che possono bloccarli, di quelli che possono creargli problemi», spiega una donna alle telecamere. È Anna Carrino, la donna del boss Francesco Bidognetti. La mamma dei due rampolli del clan («mi passavano qualche 50mila euro al mese per mandare avanti la famiglia») che un giorno decise di scappare da Casal di Principe e di chiudere con quella vita. La arrestarono a Roma l’8 novembre scorso e in carcere Anna si è pentita, raccontando tutto agli inquirenti e facendo arrestare 52 uomini dei clan di “Cicciotto ‘e mezzanotte”, compreso il marito della figlia. Dal carcere ha chiesto al marito di lasciare “O’ sistema” e mollare tutto. «Devi pentirti - gli ha detto -. Porta via i nostri figli: la camorra deve essere sconfitta».Lei un colpo lo ha dato. Ma ne serviranno molti altri se davanti alle telecamere alcuni abitanti di Casal di Principe gridano che «La camorra sta a Roma, non qui. Questo lo dicono li uomini di merda come voi». «Qui i camorristi fanno il bene delle persone, non si mangiano il sangue degli operai», spiega un ragazzo. E i morti amamzzati per strada? Non è sangue quello? «Se hanno sparato qualcuno si vede che c’erano dei motivi». Del resto non è un caso se ciscuno degli assessori della giunta comunale (sindaco compreso) è prente di questo o quel boss. Avranno anche loro buoni motivi.Già i motivi. Sempre gli stessi. I soldi, gli affari, il controllo del territorio attraverso la paura e l’intimidazione. Le basi di una ricchezza che ha disseminato il territorio di ville fastose in stile hollywoodiano (famosa quella “modello Scarface” di Walter Schiavone, fratello del boss Francesco detto Sandokan) e di imprenditori che pagano il pizzo in silenzio. Eppure qualcuno ha il coraggio di denunciare. Come Gaetano Vassallo, che ad Annozero ha raccontato le estorsioni, il carcere per associazione mafiosa, le assoluzioni e le bugie prima della denuncia. «Ho sempre pagato il pizzo, ma ho sempre mentito». O ancora l’immobiliarista parmigiano Aldo Bazzini (arrestato e sotto processo) che da Pasquale Zagaria, figlio del boss latitante Michele, si fece prestare 500mila euro per poi ritrovarsi strangolato da quei nuovi soci del sud. «Ma chi poteva sapere - dice oggi - io lo conoscevo solo come imprenditore, poi sposò la figlia della mia compagna». Peccato che, intercettato, raccontava in giro che quella ragazza, aveva fatto bingo sposando «un boss ricchissimo, che ora le fa fare la bella vita».

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La vita al contrario

Ciao, questa gira su internet.. attribuita a Woody Allen...mi è piaciuta e ve la faccio lèggere!


La Vita al contrario

"Tanto per cominciare si dovrebbe iniziare morendo, e così tricchete tracchete il trauma è bello che superato. Quindi ti svegli in un letto di ospedale e apprezzi il fatto che vai migliorando giorno dopo giorno. Poi ti dimettono perché stai bene e la prima cosa che fai è andare in posta a ritirare la tua pensione e te la godi al meglio. Col passare del tempo le tue forze aumentano, il tuo fisico migliora, le rughe scompaiono. Poi inizi a lavorare e il primo giorno ti regalano un orologio d'oro. Lavori quarant'anni finché non sei così giovane da sfruttare adeguatamente il ritiro dalla vita lavorativa. Quindi vai di festino in festino, bevi, giochi, fai sesso e ti prepari per iniziare a studiare. Poi inizi la scuola, giochi con gli amici, senza alcun tipo di obblighi e responsabilità, finché non sei bebè. Quando sei sufficientemente piccolo, ti infili in un posto che ormai dovresti conoscere molto bene. Gli ultimi nove mesi te li passi flottando tranquillo e sereno, in un posto riscaldato con room service e tanto affetto, senza che nessuno ti rompa i coglioni. E alla fine abbandoni questo mondo in un orgasmo!"

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sabato 26 aprile 2008

Ferrari FXX

Da ascoltare a tutto volume

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La televisione gonfia

Questo è il racconto della finale del Grande Fratello 8, vista da una prospettiva insolita: la prima fila alla sinistra di Alfonso Signorini nello studio del reality.
Da tutta questa esperienza ho tratto un unico convincimento: mi piace guardare la televisione. Quel rettangolo di plastica nero, il telecomando in mano, la certezza di guardare e non essere guardati è un piacere del quale non intendo privarmi.

Tuttavia, metterò a frutto questa serata di sofferenze - provateci voi a stare seduti su un gradino senza schienale e a contrastare la naturale propensione ad assumere la posa detta della ‘vecchia con il rosario in mano’ per quattro ore consecutive - per raccontare tutto ciò che ho visto e che non sapevo del programma.


Specie umane. Il primo approccio, timido, con la gioiosa macchina da guerra del GF all’entrata principale di Cinecittà. “Mi scusi, dovrei essere in lista per andare a vedere il Grande Fratello”. “Lei chi è? Parenti, amici, concorrenti, ospiti? Me dia n’indizzio e s’accosti”. Eseguo e aspetto. Pochi secondi dopo l’urlo: “Eccola! L’ho trovata. Ciaoooo”.

“Un centimetro vale un posto per me!”. Con questa frase sibillina la ragazza nerovestita incaricata di sistemare il pubblico in sala mi intimava di stringermi per lasciare spazio ad altre quattro persone sulla panchetta. Mentre riflettevo sul rapporto tra centimetri di panchetta e culi a sedere mi transitava innanzi una signora dell’approssimativo peso di centoventi chili, che per fortuna non ha preteso di sedersi nel centimetro a fianco a me.

La pezza. Prima di ogni blocco di trasmissione, un signore passa la pezza sul pavimento, che deve apparire lucido e senza pedate.

La televisione gonfia. Tutti i personaggi della tv, visti dal vivo, sono più piccoli e più magri. Prendiamo Alessia Marcuzzi. Il miniabito stretch fasciante, de visu, non fa lo stesso effetto. Il mitico sedere della Marcuzzi, avvolto nel tessuto elasticizzato bianco, sembra il sederino sfuggente di neonatino nelle fasce, le sue monumentali tette sono un seno normalissimo, il volto è scavato. Lo stesso dicasi per i concorrenti. Silvia non è affatto monumentale come sembra, Christine e Teresa piuttosto magre, Lina un po’ forte di fianchi ma snella per il resto. Io sono stata inquadrata, mi hanno riferito a casa, e sono curiosa di vedere nella registrazione se da guancia a guancia entro nel 16/9.

Le regole della scatola. I ragazzi e le ragazze nerovestiti del servizio d’ordine sono inflessibili con le mandrie. ‘Spegnete i telefonini’, ‘nascondete le borse’, ‘buttate le gomme da masticare’, ‘non bevete alla bottiglietta’, ’state seduti’, ‘applaudite sempre’ sono gli ordini perentori che vengono impartiti dagli inflessibili guardiani dell’ortodossia televisiva. Ho visto i caporali più agguerriti, a dieci secondi dal rientro in studio, urlare “ingoia!” a qualcuno che non aveva buttato la cingomma.

Teleparenti. I parenti dei concorrenti siedono in una sezione apposita dello studio e godono del privilegio di ottenere, a richiesta, delle bottigliette di acqua minerale. Per contro, hanno una domatrice personale, ovvero una grintosissima signora addetta al loro assetto in studio. Ella ha potere di vita e di morte su di loro. Si informa rapida delle esigenze fisiologiche impellenti e ridispone le caselle per non lasciare spazi vuoti e bada ad evitare i ricongiungimenti precoci con i concorrenti usciti.

Gli invasati. A voi, gente snob che non comprende le masse (mica come la Lega) potrà sembrare incredibile, ma ci sono pullman organizzati e signore di famiglia che partecipano al Grande Fratello con un entusiasmo che rasenta la possessione. Ho visto tre ragazze dire ad Alfonso Signorini “quanto sei bello”, un tipo sulla quarantina raggiungere i parenti di Gianfilippo e abbracciare con trasporto l’ignara sorella di lui, un distintissimo giovinotto incravattato minacciare “Se non vince Mario finisco su Blob per una settimana” (e lì ho apprezzato che dicesse Blob e non Striscia la Notizia), molte signore urlare a Lina, Christine, Teresa per fotografarle, una signora distinta raccomandarsi con una persona dello staff: “Sono Elena di Andrea (qualunque cosa significasse), dopo posso fare una fotografia a Francesco, anche tardissimo, dopo l’una?”. Ho visto signore anziane maneggiare con scioltezza camere digitali, cellulari e qualsiasi altro dispositivo atto a riprodurre immagini fisse o in movimento. Alla faccia dell’arretratezza tecnologica.

E dunque, ho assistito così al trionfo di Mario. Uno che il Grande Fratello non l’aveva neppure mai guardato, e ci ha guadagnato 500.000 euro. Io arrivo così alla fine dell’ottava edizione, senza saltare neppure una puntata e il mio conto in banca ammonta a 2.000 euro.

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Balestri, una vita da Pinocchio "Gran fortuna, anche se breve"

Il protagonista del celebre sceneggiato Rai di Comencini si racconta in un libro
L'esperienza sul set e con gli attori, e il dopo: "Quando nessuno mi ha più chiamato"
Balestri, una vita da Pinocchio
"Gran fortuna, anche se breve"
Oggi ha 43 anni, due figli, fa l'operatore ecologico ma lavorerà in una fiction
Non gli dispiacerebbe partecipare all'Isola. "Ma se tutto finisce, non è una tragedia"
di ALESSANDRA VITALI

Balestri, una vita da Pinocchio
"Gran fortuna, anche se breve"


Andrea Balestri
con il burattino
TUTTO cominciò con una martellata. Luigi Comencini gli disse "qui c'è un martello, lì c'è un quadro, vediamo se hai il coraggio di romperlo". Lui ruppe il quadro a martellate. Il regista lo rimproverò, "ora me lo ripaghi". E lui rispose "che vuoi? Me l'hai detto tu di farlo". Voltò le spalle e se ne andò. Perfetto. Era quello giusto. Andrea Balestri aveva 7 anni. Grazie a quelle martellate diventò il protagonista di uno sceneggiato fra i più celebri della storia della televisione, Le avventure di Pinocchio di Comencini, fra i padri del cinema italiano, scomparso un anno fa. Un successo lungo più di trent'anni, quello del film, andato in onda nel 1972. Che torna in tv giovedì 24 aprile, in prima serata su RaiTre, nella riduzione cinematografica.

Meno longevo il clamore legato al protagonista. Che ha 43 anni, subito dopo Pinocchio ha partecipato a qualche film non indimenticabile (Torino nera, Kid il monello del West, Furia nera e, nel 2000, Faccia di Picasso), ha fatto fotoromanzi e alcuni spot, poi ha lavorato come piastrellista, muratore, carrozziere, e in un supermercato. Oggi fa l'operatore ecologico, vive sempre a Pisa, ha due figli, Matteo di 21 anni e Sharon di 20 "che voleva tanto fare la ballerina, ed era pure brava, se non fosse stato per quell'incidente che l'ha costretta al letto avrebbe partecipato alle selezioni per Amici di Maria De Filippi...".

Balestri con lo spettacolo non ha chiuso del tutto. Sarà protagonista di una fiction, ma intanto si occupa della promozione di Io, il Pinocchio di Comencini, un libro che ha scritto insieme a Stefano Garavelli, grande appassionato dello sceneggiato al quale ha dedicato un sito internet. "E' grazie al sito che ci siamo conosciuti - racconta Balestri - volevamo fare un librettino di poche pagine per rispondere alle curiosità dei fan. Poi Stefano si è appassionato, ha fatto alcune ricerche, abbiamo rivisto insieme le puntate e ogni volta mi veniva in mente qualcosa del dietro le quinte". Ne è uscita una raccolta di ricordi, aneddoti, esperienze sul set e con un cast di rango, Nino Manfredi, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida.

"Il libro è la conclusione ideale di quell'esperienza, racconto del film ma anche della mia vita privata, cosa che incuriosisce molto gli appassionati". Ovvero, che cosa è accaduto dopo. Quando Andrea è tornato alla vita normale di un ragazzino di otto anni. "La scuola, gli amici, la mamma che sul set mi era mancata perché c'era mio padre a seguirmi". Pochi film, si diceva, poi più nulla. "A un certo punto nessuno ha più chiamato. Mi dissero che dovevo trasferirmi a Roma, ma mio padre non si volle spostare". Nessun rimpianto. "Anzi, mi sento fortunato. Alberghi bellissimi, viaggi per l'Italia, giocattoli, il privilegio di lavorare con grandi attori". Tornato a Pisa, bambino qualunque, "ero felice di poter stare tutti i giorni con i miei amichetti, invece che solo il sabato e la domenica".

Nonostante tutto, Balestri non vuole scoraggiare i più giovani in cerca di successo facile. Lui per primo accetterebbe di corsa di partecipare a un reality ("meglio l'Isola del GF, al mare faccio di tutto, come Robinson Crusoe"), nell'attesa sarà fra i protagonisti di Caos. Storie di follia metropolitana, una fiction diretta da Marco Frosini. "La fortuna va presa al volo. E' sbagliato dare troppo ascolto agli altri, meglio seguire l'istinto. L'importante è: mai dimenticare le proprie origini. Se sei un ragioniere, ricordati che se vinci un reality, e poi le luci si spengono e torni a fare il ragioniere, non crolla il mondo. Serve umiltà, stare con i piedi per terra. E' l'unica cosa che ti può salvare".

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Torino, 40mila in piazza con Grillo

"Pensate se Obama da presidente avesse anche la Fox, la Abc e altre televisioni"
Polemica con Napolitano: "Dovrebbe essere il presidente degli italiani, non dei partiti"

Torino, 40mila in piazza con Grillo
Il comico attacca Silvio Berlusconi


La raccolta di firme in piazza San Carlo a Torino per i referendum lanciati da Grillo
TORINO - Torino spaccata in due: partigiani e festa tradizionale da una parte e il comico Grillo e i suoi grillini dall'altra per il Vaffa-day 2. In Piazza San Carlo, in una giornata praticamente estiva, sono accorsi in 40mila, per lo più giovani e giovanissimi.

"Dedichiamo questa manifestazione - ha detto Beppe Grillo appena salito sul palco - a coloro che stanno manifestando nell'altra piazza, noi siamo la naturale continuazione dei nostri nonni, di quei valori di quella gente che ha combattuto, ha perso la vita per lasciarci una nazione più libera o quasi. Se avessimo un decimo di cuore di quelle persone o un centesimo di coglioni di quelli noi compiremo un lavoro per loro".

Il comico genovese si è poi rivolto direttamente al capo dello Stato. "Il presidente Napolitano dovrebbe essere il presidente degli italiani, non dei partiti. I partiti non ci sono più", ha detto a proposito del mancato referendum sulla legge elettorale. "Il presidente della Repubblica, 'Morfeo' Napolitano, dorme, dorme, poi esce e monita - ha aggiunto Grillo -. Il referendum sulla legge elettorale andava fatto prima delle elezioni non dopo perché farlo dopo è come mettersi un preservativo dopo che si è trombato".

Poi sono arrivate le attese bordate sull'informazione. "Vorrei un giornale pagato da chi lo legge e non dai finanziamenti pubblici", ha detto il comico genovese.
Grillo, citando i tre referendum per l'abolizione dei finanziamenti pubblici all'editoria, per l'abolizione dell'Ordine dei giornalisti e della legge Gasparri, ha ricordato: "Non esiste e non può esistere un Ordine. Chiunque deve essere libero di scrivere. Perché mai ci deve essere un Ordine dei giornalisti e non un Ordine dei poeti?". Grillo ha poi urlato: "Basta con le cose del passato, se vogliamo un Paese giovane e dinamico dobbiamo dire basta".

Beppe Grillo è ritornato ad attaccare Berlusconi ("Testa d'asfalto") e la legge Gasparri: "Pensate - ha detto dal palco - se Obama da presidente fosse anche il proprietario della Fox, della Abc e di altre televisioni". E ha aggiunto che "se Rete4 non va immediatamente sul satellite, come stabilito per legge, l'Unione Europea ci costringerà a pagare 300 mila euro al giorno da gennaio 2006". "Voglio tivù - ha affermato - come la televisione australiana, come la Bbc, pagata da chi la guarda".

"Siamo stufi - ha esternato il comico - che nei giornali e nelle tivù comandino banche, Confindustria, che dicono ai giornalisti quello che devono fare o scrivere. Telefonano alla sera per dare le scalette". Grillo è ritornato a criticare la legge Gasparri: "Vorrei che nascesse un giornale pagato da chi lo legge e la stessa cosa vale per le televisioni".

Grillo ha anche puntato l'indice contro l'Ordine dei giornalisti: "Siamo gli unici al mondo ad avere un ordine dei giornalisti fondato nel 1925 da Mussolini per tenerli in braghe di tela. Già Einaudi diceva che non era necessario un Ordine dei giornalisti. L'informazione - ha aggiunto - deve essere libera e la rete li farà fuori tutti lo stesso. Via le cose del passato, mettiamolo nelle cantine se vogliamo essere un Paese dinamico e veloce".

Il comico ha anche ricordato come nessuno in Italia conosca la reale portata della presenza Nato nel nostro Paese: ''Ci sono 113 basi presenti in quasi tutte le regioni tranne due - ha ironizzato un po' infelicemente -, la Valle d'Aosta e l'Abruzzo, forse perché non capiscono la lingua''. Nel suo intervento Grillo ha poi puntato nuovamente il dito contro i neo parlamentari condannati eletti in parlamento, e a proposito di Ciarrapico ha detto che al suo confronto il cantante Er Piotta sembra lord Brummel, e non ha risparmiato l'avvocato Franzo Grande Stevens per l'operazione di Equity Swap condotta sulla Fiat alcuni mesi fa. Tra gli esponenti politici presi di mira anche Veltroni, definito 'topo Gigio'.

"Abbracciamo e ringraziamo coloro che ci hanno permesso di essere oggi qui su questo palco. Grazie ai partigiani di 63 anni fa, oggi siamo noi i nuovi partigiani della libera informazione", aveva detto in precedenza il leader del gruppo musicale Blau grana che ha aperto alle 15 in punto la manifestazione in piazza San Carlo a Torino. Poi è salito sul palco Caparezza, che ha detto di ispirarsi a Gaetano Salvemini "anche lui, come me di Molfetta, che non era gradito per quello che scriveva. Lui per me - ha detto Capareza - rappresenta il 25 aprile".

"Anche il V2-Day di Beppe Grillo "è una forma di festa di liberazione", ha sottolineato er Piotta, il cantante che insieme a Leo Pari e a Radici nel cemento ha scritto il 'Vday 2.0' la sigla della kermesse. "Oggi è una giornata particolare, molto sentita - ha aggiunto l'artista romano - e se fosse l'antitesi del 25 aprile noi non saremmo qui. Anche qui c'è una forma di liberazione, che riguarda le nuove frontiere della comunicazione, della difesa della libertà di stampa".

In piazza sventolano bandiere No-Tav e ovviamente gli striscioni degli Amici di Beppe Grillo. Migliaia le persone che in coda hanno atteso pazientemente per firmare i tre referendum promossi da Grillo sulla informazione. Finora sono state raccolte trentamila firme. Anche il ninistro uscente Antonio Di Pietro, si è presentato a Milano, in Largo Cairoli, per firmare i tre referendum. Tavoli per la raccolta di firme sono stati allestiti in molte città d'Italia.

"Sono d'accordo con Beppe Grillo. Non è un antipolitico", ha detto Adriano Celentano in un messaggio registrato e diffuso oggi pomeriggio dal palco del V2-day. "Bisogna fare qualcosa prima che sia troppo tardi - ha affermato il cantante - per controbattere le falsità che ogni giorno ci propinano". Un saluto a Grillo è stato portato anche dal magistrato di Catanzaro, Luigi de Magistris mentre non c'è Clementina Forleo. "Quella gran donna - ha annunciato il comico genovese - non è potuta venire a Torino".

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Su Iva forte squilibrio Nord- Sud

ANSA) - VENEZIA, 26 APR - Nella restituzione dell'Iva versata all'erario, le regioni del Sud ricevono quote molto superiori rispetto a quelle del Nord. Lo rileva la Cgia. di Mestre sottolineando che, in base al Dlgs 56 del 2000 sulla compartecipazione all'Iva delle singole Regioni, chi consuma di meno riceva di piu' e viceversa. Cosi' alla Lombardia ritorna solo il 26,60% dell'Iva prodotta nel suo territorio, alla Basilicata il 91,93%.

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MUSICA, ARRESTATA AMY WINEHOUSE

LONDRA - La cantante Amy Winehouse è stata arrestata dopo essersi recata a una stazione di polizia a Holborn nel centro di Londra, sospettata di aggressione. Lo ha reso noto Scotland Yard. Winehouse sarebbe accusata di aver aggredito due persone a Camden Town, nelle prime ore del mattino di mercoledì, dopo essere uscita ubriaca da un pub.

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venerdì 25 aprile 2008

Ridiamo un po'!!!



Un ragazzino:
- Mamma, come mai tu sei bianca e io sono nero?
- Eh figlio mio, quando mi ricordo di quella festa, te lo dirò... meno male che non abbai.

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Totti, a scuola: "Francesco, chi era la madre di Apollo?" Risposta: "Na gallina!"

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Ora di cena a tavola: mamma, papà, tre figli e la nonna che sferruzza sulla poltrona.
Uno dei bambini a un certo punto chiede:
- Mamma, come sono nato io?
La mamma un po' imbarazzata, improvvisa:
- Sai, un giorno è arrivata una bella e grande aquila e ha appoggiato un fagottino sulla finestra, ed eri tu!
La nonna continua a sferruzzare e alza un sopracciglio.
Allora il secondo bambino, incuriosito chiede:
- E io, come sono nato?
La mamma prosegue con lo stesso tema:
- Tu invece sei stato portato da un grande condor!
La nonna continua sempre a sferruzzare e alza l'altro sopracciglio.
Il terzo bambino ovviamente vuole sapere anche lui com'è nato. E la mamma:
- Un giorno è arrivata una bellissima cicogna e ti ha depositato sul davanzale della finestra!
La nonna smette di sferruzzare e bisbiglia sottovoce:
- Mi pareva infatti che fossero tre uccelli diversi!

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-Papà, papà... ma cosa succede se prendono uno che ha fatto una rapina?
- Zitto e corri!

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Tanga Jeans


l'azienda li distribuisce online al prezzo di circa 56 euro, il giappone il mercato principale

Creato da una ditta brasiliana un pantalone che sta su grazie a una sorta di perizoma

LONDRA - Si chiama tanga-jeans ed è la sexy creazione di una ditta di jeans brasiliana. Anche se a riportare la notizia è la stampa britannica. Trattasi di un pantalone a vita ultrabassa che per stare su è tenuto da una sorta di perizoma che dalla cinta dei jeans sale fino a legarsi intorno alla vita, come si trattasse di un costumino da bagno (piuttosto audace, c'è da dire). La ditta brasiliana ha voluto così accontentare le sue clienti che richiedevano modelli con la vita sempre più bassa.



CI VUOLE UN FISICO BESTIALE - «Era molto difficile accontentarle senza che i pantaloni cadessero. Allora mi è venuta l'idea di usare le stringhe da bikini per fare in modo che i jeans stessero bassi senza cadere», ha detto la stilista Sandra Tanimura. Sanna, l'azienda brasiliana che li produce, li distribuisce online al prezzo di circa 56 euro e il suo mercato principale è il Giappone. Resta da capire se il tanga-jeans, adatto a colpi scolpiti e ben abbronzati di Copacabana, starà bene (se lo domanda il Daily Telegraph) starà bene anche addosso alle inglesi, più floride e lattee.

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"Ladri di pene" Panico in Congo

Decine di «presunte vittime» di atti di stregoneria. Rischio di linciaggio per i «colpevoli»

KINSHASA (CONGO) - E' panico a Kinshasa, la capitale della repubblica del Congo, per i «ladri di pene». Ben tredici persone sono state arrestate dalla polizia con l'accusa di aver usato la magia nera per «far sparire» o «far rimpicciolire» il pene di diverse persone. Gli arrestati sono stati accusati di stregoneria per aver prodotto devastanti effetti sugli rgani genitali di diverse «vittime» anche solo sedendosi accanto a loro in un taxi collettivo. La diffusione della notizia attraverso il tam-tam dei media locali ha prodotto una vera e popria ondata di panico, tanto che le forze dell'ordine hanno probabilmente fermato i presunti stregoni più per proteggerli dal pericolo di linciaggio che per le loro presunte capacità «magiche». Esponenti della polizia hanno anche fermato diverse «vittime» cercando di far notare che i loro organi genitali erano ancora al loro posto. La risposta, riferiscono fonti della polizia, sembra che sia sempre: «Il pene lì, ma è diventato più piccolo», oppure, «Non funziona più».

I RIBELLI DIETRO IL FENOMENO - Fenomeni di questo genere non sono infrequenti nell'Africa centrale , dove è ancora molto diffuso il timore per le pratiche di stregoneria. Dietro al panico per i «ladri di pene», secondo alcuni c'è però un movente politico. Abitanti di Kinshasa hanno infatti accusato una setta separatista di aver montato ad arte il caso per creare disordine e mettere in difficoltà il Governo.

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Barzelletta

C`era una ragazza tanto brutta, ma tanto brutta che non riusciva a trovare un fidanzato. Disperata, chiese aiuto a una veggente, che dopo aver consultato la sfera le disse: 'Cara mia, vedo che in questa vita non avrai fortuna in amore. Però ho una buona notizia: nella prossima vita sarai bellissima e gli uomini cadranno ai tuoi piedi a dozzine'.

La ragazza uscì risollevata e contenta, pensando al suo radioso futuro. Mentre camminava notò un alto cavalcavia sull`autostrada e lo raggiunse. Prima avesse teminato questa vita, pensò, prima avrebbe cominciato la prossima. Chiuse gli occhi e si lanciò nel vuoto, ma sfortunatamente cadde sopra un camion di banane che passava di sotto, e il colpo la fece svenire.

Quando si risvegliò, ancora intontita, credendo fermamente di trovarsi nella nuova vita, prima di aprire gli occhi palpò le banane tutt`intorno, fece un grande sorriso e felice esclamò: 'Calma ragazzi, calma... uno alla volta!'

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15 enne violentata e filmata da tre minori

Ragazza di prima superiore costretta ad avere rapporti con alcuni compagni e ripresa con un telefonino

GUBBIO (Perugia) - Violentata e ripresa con il telefonino dal branco. E’ accaduto a Gubbio (Perugia) ad una ragazza quindicenne iscritta al primo anno dell’Itis «Maria Letizia Cassata» che sarebbe stata costretta ad avere rapporti sessuali con tre compagni dello stesso istituto scolastico. Il caso è affidato al Tribunale per i Minori di Perugia.

I FATTI - L'episodio risalirebbe a mercoledì 16 aprile, ma soltanto nei giorni successivi la ragazzina ha trovato il coraggio di parlare, presumibilmente aiutata dagli stessi insegnanti che avevano intercettato le immagini riconoscendola. Portata all'ospedale di Branca dai genitori, per essere sottoposta ad accertamenti ginecologici, è venuta fuori tutta la verità e sono scattate le indagini da parte dei carabinieri della compagnia di Gubbio, coordinati da Giangabriele Affinito, e la segnalazione alla Procura dei minori di Perugia. Gli inquirenti, che mantengono il massimo riserbo vuoi per l'età dei protagonisti, vuoi per evitare qualunque tentativo di emulazione (questo stesso fatto sembrerebbe suscitato dall'imitazione dei peggiori serial televisivi), avrebbero sequestrato i cellulari dei tre ragazzi (della stessa età ma frequentanti classi diverse della scuola eugubina) sottoponendoli ad interrogatorio. La presunta violenza sarebbe avvenuta nel parco sul Monte Ingino in prossimità della Basilica di sant'Ubaldo e non nell'istituto. Ragione per la quale il corpo docente ed i vertici scolastici preferiscono non avanzare alcun commento.

VIDEO INTERCETTATO - Il video è stato intercettato da alcuni professori avvertiti dagli alunni che avevano scoperto lo scambio attraverso telefonini dell’infame filmato. Intanto i carabinieri stanno indagando se il filmato sia stato immesso su alcuni motori di ricerca in internet. Al momento non ci sarebbero tracce su web. Il video sarebbe stato diffuso solo attraverso apparecchi telefonici.

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BICICLETTA TOUR - seconda tappa

Ed eccomi finalmente a commentare la seconda tappa del tour 2008:
PARCO DELLO STRONE

Lunghezza tracciato :
55 km
Tempo di percorrenza:
2h 50'
Velocità media :
19.4 km/h
Giorno :
19/04/08
Ora partenza:
14.30
Percorso: Orzinuovi - Coniolo - San Paolo - Cadignano
Verolanuova
PARCO dello STRONE - Pontevico
Monticelli d'Oglio
Quinzano - Borgo S.G.
-Orzinuovi
Numero partecipanti :
2
Nomi: Cristian ,
Beppe


COMMENTO : è stata una gran bella sgambata nella quale si sono alternati
momenti di percorso dolce ad altri più duri
causa leggere salite in prossimità
di Pontevico.
tutto questo comunque non ci ha impedito di apprezzare la bellissima
flora e la fauna del parco dello Strone:




La partenza è stata lenta tant'è che già in prossimità
di località Rossa ci siamo fermati ad immirare un immenso campo
con fiori gialli ; Beppe ha subito colto l' occasione per meditare
sull' immensità e varietà del creato ; eccolo in un' immagine



E' seguita una breve sosta a casa del Deldo per convircelo
all' uscita ma ci ha risposto che era troppo impegnato perchè
doveva scegliere l' undici titolare da schierare in campionato
e soprattutto per la champions league , operazione che gli avrebbe
portato via qualche ora per convincere i giocatori che ce l' avrebbero
fatta a respingere le insidie del Babba......
E' seguito poi un tracciato di qualche chilometro il prossimità
di Verolanuova
in cui ci siamo alternati al comando :

Beppe in fuga



Cristian in fuga



Finalmente ,
dopo qualche affanno , siamo giunti nel cuore
del parco dello Strone dove la meraviglia ci ha colto
all' improvviso : non solo siamo stati acciecati dal verde intenso
della boscaglia e da piante quasi secolari , ma anche la fauna del
luogo è stata veramente entusiasmante visto che era da un po'
di tempo che non sentivo qualche uccello fischiettare:







Come accennavo prima la fauna è notevole ,
eccone a seguire una tavola fotografata che elenca tutti
gli uccelli presenti nel parco:





e questo a seguire è una rara specie di UCCELLO
appartenente alla specie UCCELLUS PADANUS
sottospecie : COLIBRI'

meglio conoscuto come UCCEL DI TUNE

Si narra che questo tipo di uccello è solito compiere
strane perlustrazioni in selve nere ed oscure per poi
all' improvviso tuffarsi in picchiata quasi fosse un falco
che si avventa sulla preda....
tempo di perlustrazione: qualche minuto
tempo di picchiata : pochi secondi



La rimanenza del percorso ci ha visto impegnati in diverse salite
se pur di breve pendenza che hanno appesantito le nostre gambe
producendo molto acido lattico.
Come un film nella miglior trama FANTOZZIANA durante gli
ultimi 8 chilometri nel tratto Borgo-Orzinuovi sulla bicicletta di
Beppe si è manifestata la MAdonna che lo invitava a continuare
a pedalare verso altre vie .......

ed è cosi che Beppe ha deciso di diventare il Monaco Ciclista
(eccolo raffigurato con il saio da ciclista) :



OK RAGAZZI , DOPO QUESTO RACCONTO SPERO DI AVER
SCOSSO LE VOSTRE MENTI ED AVERVI INVIGLIATO A
PARTECIPARE AL BICICLETTA TOUR 2008.

LA PROSSIMA TAPPA PARTIRA' SABATO 26-04-08
ALLE 13.30 DA CASA MIA . PORTEREMO LE BICICLETTE
A RODENGO SAIANO E DA LI COMPIREMO UN PERCORSO
AD ANELLO DI CIRCA 40 Km ...
VI ASPETTIAMO NUMEROSI !!!!!!!!!











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giovedì 24 aprile 2008

Una storia

Ciao,
voglio raccontarvi una storia...
Domani sarà il 25 aprile. Ricorderemo la fine di una dittatura. Chi mi conosce sa come la penso sui regimi... siano essi di destra...siano essi di sinistra...e, mi porto avanti, siano essi di centro!
Non sopporto le ingiustizie..di alcun genere...
Finita la premessa...ecco la storia...

Aprile 1945, DOPO il 25 Aprile, Provincia di Brescia, Valle Camonica, Valle di Saviore

E' la storia di cinque ragazzi, soldati, ventenni che, terminata la guerra...cercavano ditornare alle loro famiglie...
Scelsero di passare in quella vallata e, da lì, passare nel vicino Trentino...
La loro sorte cambiò...quando incontrarono... quatto partigiani «garibaldini» che si offrirono di accompagnarli su quel sentiero che portava in val di Fumo. Ad un certo punto vennero uccisi dai partigiani, dopo essere stati denudati. Seppelliti sotto una manciata di terra e ricoperti da alcuni rami di foglie furono scoperti per caso nel novembre 1945.
Un cane di un cacciatore annusando il fetore dei corpi ormai in decomposizione, abbaiando, avvisò il padrone. Ci furono naturalmente i funerali. I resti dei loro corpi furono messi tutti assieme in una unica fossa.
Sul punto esatto del ritrovamento dei cadaveri furono messe cinque croci
di legno (sapete...mio papà le ha preparate lui stesso in diverse occasioni, perché il tempo le consumava).

Un giorno, mi raccontò che, qualche anno dopo, mentre le stava intagliando...uno dei "carnefici" entrò in casa dei miei nonni e, accorgendosi di quel che stava facendo mio padre, si fermò all'ingresso e se ne andò, spaventato...
Le croci attuali in ferro le ha costruite mio zio....

Gli assassini, tutti residenti in quel piccolo paese furono "amnistiati" nel processo che ne seguì...
Si sà come vanno a finire le cose dopo le guerre civili...
Insomma, questi continuarono la loro vita...anche se alcuni cambiarono paese... Probabilmente, avranno vissuto tormentati dall'incubo per ciò che han fatto...chissà?

Ormai, gli assassini di quei ragazzi sono morti...hanno, però, avuto la fortuna di diventare vecchi...di avere una famiglia, dei nipoti da tenere sulle ginocchia...una fortuna che non hanno avuto questi ragazzi:

Elio Biasori, Luigi Boschetti, Marino Casagranda, Quinto da Rugna e Romano Nones

Storie come questa ce ne sono tante....Bestialità simili sono state compiute da entrambe le parti...dai fascisti e, come in questo caso, dai partigiani...senza dubbio... Non tocca a me giudicare...Lo farà qualcuno lassù..

La libertà va difesa SEMPRE! La libertà si difende combattendo le ingiustizie, le arroganze, l'odio razziale, la povertà...

Solo così, si possono evitare storie come questa..

Ciao a tutti.

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Arriva robot che aiuta a camminare

La macchina pensata per anziani e pazienti in riabilitazione
(ANSA) - TOKYO, 24 APR - La giapponese Honda ha annunciato un nuovo prototipo di robot in grado di aiutare le persone con problemi di locomozione. Il robot, che fa seguito al celebre Asimo, consiste in una specie di marsupio che si allunga fino alla cosce e che, quando la persona cammina, applica una forza che asseconda il movimento compiuto, alleviando lo sforzo. La macchina, che debutterà' al salone ''Barrier Free 2008'' di Osaka e' pensata per anziani e pazienti in riabilitazione speriamo bene..

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mercoledì 23 aprile 2008

21 MAGGIO 2008 - DESTINAZIONE MOSCA !!!

















FANTA-CHAMPIONS 2008
SEMIFINALI
ANDATA

NONOSTANTE IL GOL DI LEGROTTAGLIE ASSEGNATO DALLA GAZZETTA A STENDARDO
(DECISIONE SULLA QUALE STA INDAGANDO LA UEFA)
E NONOSTANTE IL GOL BEFFA DEL CHELSEA AL 94' ....


FANTAMARCO 3
KALAC 6
PASQUAL 6.5
MATERAZZI 6.5
LEGROTTAGLIE 7
LORIA 6.5
MAGGIO 7
TISSONE 5.5
PERROTTA 5
BRIENZA 5.5
PAZZINI 6
BORRIELLO 6

CHELSEA 0
CECH P. 7
D CARVALHO R. 6
D COLE A. 5
D FERREIRA 5
D TERRY 6,5
C COLE J. 4
C LAMPARD 5
C MAKELELE 6
C MALOUDA 4,5
C BALLACK 5
A DROGBA 5

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martedì 22 aprile 2008

Libertà di pensiero e di parola...

Ciao a tutti! Penso che il bello di un blog come questo, nel quale anche io inserisco dei post di tanto in tanto, sia proprio la piena libertà di dire la propria idea, senza alcuna censura e, di questi tempi, dovremmo esser felici di questo! Provate ad immaginare, per un attimo, di essere in Cina, anzichè in Italia...
Altro che post, commenti, ricerche su internet...

Scrivete pure ciò che vi piace....nessuno ve lo impedirà...non in questo blog!


A presto,

Giacomo

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Girasole

E come un girasole giro intorno a te
che sei il mio sole anche di notte
e come un girasole giro intorno a te
che sei il mio sole anche di notte
tu non ti stanchi mai tu non ti fermi mai
con gli occhi neri e quelle labbra disegnate
e come un girasole giro intorno a te
che sei il mio sole anche di notte
tu non mi basti mai prendimi l’anima
e non mi basti mai muoviti amore sopra di me
e come un girasole io ti seguirò
e mille volte ancora ti sorprenderò
e come un girasole guardo solo te
quando sorridi tu mi lasci senza fiato
e come un girasole giro intorno a te
che sei il mio sole anche di notte
e metti le tue mani grandi su di me
mi tieni stretta così forte
tu non ti stanchi mai tu non ti fermi mai
con gli occhi neri e quelle labbra disegnate
e come un girasole giro intorno a te
che sei il mio sole anche di notte
tu non mi basti mai prendimi l’anima
e non mi basti mai muoviti amore sopra di me
e come un girasole mi aprirò per te
chiedimi tutto anche quello che non c’e’
e come un girasole io ti seguirò
e ancora ti dirò che non mi basti mai
non mi basti mai
e mille volte ancora io te lo direi
che non c’e’ nessun altro al mondo che vorrei
e come un girasole io ti seguirò
e mille volte ancora mi innamorerò.
Giorgia 1999

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lunedì 21 aprile 2008

Donne e motori!!!!!!!!!

Macché donne e motori... sempre più gay pazzi per i piloti di F1

Al terzo posto dei 'desiderata' spunta il biondo Raikkonen

Macché donne e motori... sempre più gay pazzi per i piloti di F1

Roma, 17 apr. - (Ign) - Altro che donne e motori… La storica accoppiata si trova a dover fare i conti con una ‘ruota di scorta’ che esce prepotentemente dai box: i gay. Nella comunità omosessuale, infatti, cresce esponenzialmente il numero dei patiti della Formula 1. Sport maschile per eccellenza, l’automobilismo sta spopolando anche tra i gay, sempre più attratti dalla prestanza fisica e dalla spericolatezza dei piloti del Gran Premio.

La conferma arriva dalla redazione di Nuvolari, il canale satellitare del Gruppo Sitcom (visibile al numero 218 del bouquet Sky) interamente dedicato ai motori. Centinaia i contatti (e-mail, fax, sms) ricevuti da parte di telespettatori gay, che scrivono per avanzare le richieste più disparate. Se ne parlerà sabato 19 aprile, a partire dalle ore 14.00, commentando in trasmissione i risultati dell'inchiesta condotta su un campione di 280 telespettatori gay di età compresa tra i 20 e i 45 anni, appassionati di F1.

Il pilota preferito? E’ il vicecampione del mondo Lewis Hamilton, in forza alla scuderia della McLaren. L’effetto Obama sembrerebbe colpire ancora, se è vero che il Diavolo Nero, giovanissimo, come tradiscono i suoi lineamenti delicati, ma con un temperamento coraggioso, conquista il 32% degli intervistati. Quasi un plebiscito, forse dovuto anche ai piccanti retroscena svelati da alcune ex fidanzate sul conto del 23enne fuoriclasse inglese.

Gli altri piloti nelle grazie dei fan gay? Di certo non sono gli italiani a farla da padroni. Al secondo posto, infatti, si piazza lo spagnolo Fernando Alonso, punta di diamante della Renault. Il fascino latino e l’indole caliente del bicampione del mondo non perdonano, tanto da far capitolare il 21% del panel.

Appartiene alla stessa scuderia anche il terzo classificato: il brasiliano Nelson Piquet Jr (17%). Di lui, oltre che l’oggettiva bellezza, vengono apprezzati il carisma e la forte personalità. A seguire, spunta finalmente un biondo, il finlandese Kimi Raikkonen, titolare del team Ferrari.

L’erede di Michael Schumacher, con il suo aplomb nordico e il suo carattere riservato che lo rendono ancor più affascinante, ottiene il 13% delle preferenze. Tra i piloti più graditi al pubblico gay figurano, infine, l’inglese Jenson Button (9%), primo uomo della Honda, e il tedesco Nick Heidfeld (5%), alla guida della Bmw, che piacciono soprattutto per il loro aspetto rude e un po’ selvaggio.

Ma cosa sarebbero disposti a fare per i loro idoli? Il 22%, se ne avesse la possibilità, seguirebbe volentieri il proprio pilota d’elezione nelle varie trasferte in giro per il mondo. Il 19% non disdegnerebbe di partecipare a una trasmissione televisiva per poterlo incontrare. Il 17%, invece, si accontenterebbe di avere una sua foto sexy autografata da utilizzare come screensaver del computer o del cellulare.

Ancora più singolare la risposta fornita dal 14% degli intervistati, che si dicono pronti a lavare tutte le macchine del loro preferito a mo’ di prova inequivocabile del loro amore.

E che dire del 12% che si dichiara disponibile a farsi tatuare il nome del suo prediletto su una parte intima del proprio corpo? Di poco inferiore la percentuale (11%) di coloro che non esiterebbero a mettere mano alla tasca per acquistare all’asta un casco o, eventualmente, un paio di guanti indossati dal loro idolo durante una gara, per poterli venerare come un feticcio.

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domenica 20 aprile 2008

Commenti di amici

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sabato 19 aprile 2008

VIOLENZA SESSUALE, STUDENTESSA AGGREDITA A ROMA

ROMA - Una giovane universitaria originaria del Lesotho è stata accoltellata e violentata da un romeno di 37 anni nei pressi della stazione ferroviaria della Storta. L'uomo è stato arrestato dai carabinieri della compagnia Cassia. L'accusa è sequestro di persona e violenza sessuale aggravata.

Il romeno, R.I., ha obbligato la donna, minacciandola con un coltello, a seguirlo in un luogo appartato nei pressi della stazione ferroviaria Fm3 "La Storta". Dopo averla accoltellata all'addome, l'ha costretta a subire ripetuti abusi sessuali.

L'uomo è stato arrestato in flagranza dai carabinieri della Compagnia Cassia per sequestro di persona e violenza sessuale aggravata. Il romeno, secondo quanto accertato dai militari, ha avvicinato la vittima, una giovane universitaria originaria del Lesotho, all'uscita della stazione. Solo il tempestivo intervento dei militari della locale stazione carabinieri, impegnati in servizio di prevenzione proprio in quella zona, richiamati da due giovani di passaggio che avevano notato i movimenti dell'uomo, ha consentito di bloccare l'aggressore. Il romeno scoperto, ha tentato, inutilmente, di fuggire nelle campagne circostanti, ma è stato arrestato. La ragazza è stata trasportata in ospedale dove è ancora ricoverata in prognosi riservata, mentre l'aggressore è stato recluso nel carcere di Regina Coeli.

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FARMACI, DA 11 MAGGIO SE URGENTI SENZA RICETTA

Dall'11 maggio sarà possibile acquistare medicinali urgenti in farmacia anche se in quel momento si è sprovvisti della necessaria ricetta del medico. La misura, promossa dal ministero della salute e approvata dalla Conferenza Stato-Regioni, è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dello scorso 12 aprile e diventerà operativa appunto l'11 maggio, trascorso il previsto periodo di 30 giorni dalla pubblicazione. In sostanza, dunque, farmaci che normalmente richiedono la prescrizione medica, potranno essere consegnati subito dal farmacista al paziente in casi di urgenza. L'obiettivo della misura, come spiega il ministero della Salute, è "garantire la non interruzione di un trattamento in corso per i casi di patologie croniche ed acute o in occasione di dimissione ospedaliera". L'erogazione di farmaci in tali situazioni, precisa il ministero, "non avviene a carico del Servizio sanitario nazionale".

Per fare un esempio, nel caso di patologie croniche come diabete, ipertensione, broncopneumopatia, spiega il ministero della Salute, "il farmacista può consegnare il medicinale a condizione che siano disponibili elementi che confermino che il paziente è in trattamento con il farmaco, quali l'esibizione da parte del paziente o della persona che si reca in farmacia in sua vece di uno dei seguenti documenti: un documento rilasciato dall'autorità sanitaria attestante la patologia; un documento originale firmato dal medico attestante la patologia cronica con l'indicazione del farmaco; una ricetta scaduta da non più di trenta giorni". Altre condizioni che consentono al farmacista di poter consegnare il medicinale sono: la presenza nella stessa farmacia di una precedente ricetta o la conoscenza diretta dello stato di salute del paziente da parte del farmacista. In caso invece di patologia acuta che implica la necessità di non interrompere un trattamento, quale ad esempio l'ulteriore assunzione di un antibiotico, il farmacista può consegnare il medicinale a condizione che ci sia la presenza in farmacia di una prescrizione medica rilasciata in una data che faccia presumere che il paziente sia ancora in trattamento con il medicinale richiesto o l'esibizione, da parte del cliente, di una confezione inutilizzabile, ad esempio un flaconcino danneggiato (restano esclusi i medicinali inseriti nelle tabelle delle sostanze stupefacenti). Il farmacista dovrà comunque informare il medico curante e consegnerà al cliente una scheda, da inoltrare al medico, contenente la specificazione del medicinale erogato.(ANSA).

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AUTO JAMES BOND 007 FINISCE IN LAGO GARDA

RIVA DEL GARDA (TRENTO) - Stava dirigendosi verso il set del nuovo film di 007 "Quantum of Solace'' l'auto che all'alba è finita nel lago di Garda, poco dopo l'abitato di Torbole. Il conducente è stato recuperato dai sommozzatori e ricoverato all'ospedale di Bolzano dove è stato sottoposto alle cure nella camera iperbarica. Il drammatico incidente è avvenuto alle 6.30. Il pilota era alla guida di un'Aston Martin, modello unico usato per girare le scene del film. All'altezza del rettilineo poco dopo la Conca d'Oro, per cause da accertare ha perso il controllo del mezzo che è volato nelle acque del lago. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, mentre il pilota è stato recuperato e portato a riva.

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Giovannino Guareschi

(Popolis.it)
Parma - Chi ha più di cinquant'anni se li ricorda bene Don Camillo e Peppone. Per tanti quei due strani personaggi diventarono idoli con tonaca e baffoni. Quanto ci piaceva veder correre Fernandel-Don Camillo in bicicletta su e giù per i grandi argini del Po. E quanto ci sbalordivano i baffi di Peppone. E quel crocifisso parlante? Chi se lo dimentica più! E non sapevano, noi piccoli ignoranti, che dietro quella coppia formidabile c'erano altri due indimenticabili baffoni: quelli di Guareschi, Giovannino Guareschi.

Partono il 19 aprile con una mostra, le celebrazioni per il centenario della nascita di Giovannino Guareschi. La 'festa di compleanno' con l'inaugurazione di un museo e di un monumento si terra' dall' 1 al 4 maggio a Fontanelle di Roccabianca (dove l'autore della saga di Don Camillo e Peppone nacque l'1 maggio 1908), proseguira' in giugno a Brescello, in provincia di Reggio Emilia, con una rassegna cinematografica dedicata al 'Mondo piccolo', e si trasferira' poi a Bologna con mostre, incontri e retrospettive. In novembre Parma dedichera' a Guareschi un convegno internazionale che indaghera' sulle molteplici forme attraverso cui si espresse: letteratura, cinema, giornalismo, grafica. Il centenario si chiudera' a Busseto.

Guareschi si e' sempre definito un umorista, e la mostra di Parma (Galleria San Ludovico, fino al primo giugno) ripropone il suo primo giornale umoristico, Bazar, e poi 'Straparma', 'La Cometa', e le testate su cui pubblicavano i suoi maestri, da Latino Barilli a Erberto Carboni a Cesare Zavattini. Zavattini in particolare influenzo' la sua formazione, e lo invito' a collaborare a 'Il Tevere', uno dei piu' importanti quotidiani nazionali dell'epoca, e alla 'Gazzetta di Parma'.

GuareschiLa rassegna riscostruisce l'ambiente culturale e letterario parmigiano tra la fine degli anni Venti e l'inizio dei Trenta, quando nei caffe' letterari si incontravano Pietro Bianchi e Attilio Bertolucci, e racconta una citta' di provincia con i suoi personaggi tipici, i cambiamenti sociali, il gusto dello sberleffo. Il visitatore e' accolto da un'immagine di Parma disegnata da Guareschi nel 1929, con i vigili che volano in mezzo a palloni aerostatici e ragazze abbordate da giovani in aereo.

La biblioteca Palatina ospita una collaterale con i numeri unici satirico-umoristici parmigiani, mentre il Castello dei Burattini propone le caricature realizzate da Guareschi e da altri artisti conterranei.

Con questa mostra inedita la città di Parma celebra uno dei più amati scrittori italiani, famoso in tutto il mondo per aver inventato personaggi immortali come don Camillo, Peppone e il Crocifisso che parla. L’evento si inserisce all’interno delle celebrazioni dedicate a Guareschi, nato a Fontanelle di Roccabianca nel 1908, ed è accompagnato da due eventi collaterali che si terranno al Museo Il Castello dei Burattini e alla Biblioteca Palatina di Parma. Tutte le esposizioni sono realizzate in collaborazione con Club dei Ventitré e MUP Editore, e sono a cura di Giorgio Casamatti e di Guido Conti.

Figlio di una maestra elementare e di un rivenditore di macchine agricole, Giovannino studia e si forma a Parma. Convittore del Collegio Maria Luigia, frequenta in seguito da esterno il Liceo classico Romagnosi anche se la sua vera scuola saranno i caffé letterari parmigiani, la tipografia Fresching di piazza Ghiaia - dove si stampavano la “Gazzetta di Parma” e i giornali umoristici - e le strade della città, che Guareschi attraversa in bicicletta facendo l’umile mestiere del cronista.

La mostra documentaria “Giovannino Guareschi. Nascita di un umorista” sarà la prima tappa di una serie di eventi destinati a celebrare il centenario della nascita dello scrittore emiliano, e intende riscoprire le origini e la formazione culturale di uno straordinario umorista, che ha raccontato il mondo con la parola scritta e il disegno satirico. I numeri unici satirici e i giornali umoristici della goliardia parmense che si pubblicavano dai primi del Novecento e che sopravvissero al fascismo, sono la tradizione su cui si forma Giovannino.

Esposte le testate su cui pubblicavano i suoi maestri, da Latino Barilli a Erberto Carboni, da Cesare Gobbo a Carlo Bisi e Cesare Zavattini, che tanta parte avrà nella sua formazione, riconoscendone il talento e invitandolo a collaborare a “Il Tevere”, uno dei più importanti quotidiani nazionali degli anni Trenta, e alla “Gazzetta di Parma”. Su questa straordinaria tradizione Giovannino Guareschi inventa il suo primo giornale umoristico, “Bazar”, di cui usciranno otto numeri.

Il percorso espositivo ricostruisce l’ambiente culturale e letterario parmigiano tra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta, quando i caffé letterari della città rappresentavano il vero luogo d’incontro tra pittori, artisti, scrittori di diverse generazioni.

Parma, in questi anni, può essere riconosciuta, insieme a Milano e Firenze, una delle capitali della cultura italiana in cui si formeranno personalità di primo piano nel campo dell’arte, come Erberto Carboni, Attanasio Soldati, Carlo Mattioli, Remo Gaibazzi, del giornalismo come Pietro Bianchi, della letteratura come Antonio Delfini e Attilio Bertolucci, del cinema come Cesare Zavattini.

Il 1929 rappresenta un anno di passaggio con la partenza di Zavattini dalla città, la diaspora di alcuni intellettuali, la recente fusione della “Gazzetta di Parma” con il “Corriere Emiliano”, il crollo di Wall Street e la crisi economica che si riflette in provincia ma è anche l’anno in cui Giovannino comincia a lavorare come grafico disegnando le testate dei suoi giornali umoristici. “Bazar”, “Straparma”, “La cometa” rappresentano una vera palestra per Guareschi e sono fondamentali per capire l’apporto innovativo e originale che Giovannino darà alla redazione del Bertoldo quando, nel 1937, si sposterà a Milano.

“Giovannino Guareschi. Nascita di un umorista” è una mostra divertente che racconta una città di provincia con i suoi personaggi tipici, i cambiamenti sociali, con il gusto dello sberleffo e della presa in giro che la caratterizzava. Accoglie il visitatore un’immagine di Parma, la città della sua giovinezza, come Guareschi l’ha sognata nel 1929. Ricorda la Metropolis di Fritz Lang, è elicoidale, moderna e favolosa così come la disegnano gli architetti futuristi che immaginano città moderne con grattacieli svettanti verso il cielo.

Qui c’è tutto il nostro Giovannino, che immagina i vigili che volano in mezzo a palloni aereostatici, gelatai con clacson il cui suono ricorda la parola “Krafen” e deliziose ragazze abbordate dai giovani in aereo. C’è anche un cinese che vende collanine a “due lile” e una prostituta volante.

I giornali umoristici a cui collabora negli anni Trenta ospitano caricature di personaggi parmigiani: orologiai e avvocati, amministratori e federali, bellone e donnine allegre. Il mondo di Giovannino è quello della sua città, che qui rivive, in cui abbiamo ritagliato le sagome dei suoi personaggi, ripopolato i Caffè letterari, raccontato di giovani intellettuali, pittori, artisti ricchi delle loro idee e della loro intelligenza ma “poveri in canna”. C’è il mondo della società bohémienne parmigiana... un mondo che, nonostante la dittatura, era apertamente proiettato verso la modernità e impegnato nella difesa della libertà di espressione.

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mercoledì 16 aprile 2008

Torna un mito - Torna la Ténéré

A 25 anni dal debutto torna il mito della Parigi-Dakar


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Berlusconi: «Verranno tempi duri»

Lo penso anch'io....



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Senza sinistra?




Beh, la destra comincia già a prudermi...(Giacomo)

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Ecco chi ci rappresenta...

Dal sito di Beppe Grillo...

I parlamentari condannati, prescritti, indagati, imputati e rinviati a giudizio eletti in Parlamento sono settanta. Ne avevano candidati 100. I 70 voi non li avete votati. Sono stati scelti dai segretari di partito. Dai secondini di partito. Reclutati nei tribunali e all’uscita delle carceri.

I 70 neo eletti sono così ripartiti:

- PDL 45 (proposti 56)
- PD 13 (proposti 18)
- Lega Nord 7 (proposti 8)
- UDC – Rosa Bianca 5 (proposti 9)

Volete i dettagli?

http://www.beppegrillo.it/immagini/immagini/Parlamento_pulito_2008.pdf

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elezioni 2008

Dove hanno fallito i nostri “comunisti”
di Igor Jan Occelli
Io, che ho passato la gioventù da perfetto ragazzo di sinistra dei centri sociali, vi spiego dove l’Arcobaleno ha tragicamente fallito.
“Tirez le rideau, la farce est jouèe” (chiudete il sipario, la farsa è finita), avrebbe forse detto Rabelais assistendo alla scomparsa della Sinistra Arcobaleno. Già, perché i protagonisti di questa nuova compagine elettorale non si sono accorti di essere degli attori che parlavano ad una sala vuota. Non hanno neanche immaginato di essere anacronistici e fuori luogo: giullari di corte nell’era democratica. E lo dico con un tuffo al cuore, con il ricordo di quando ancora credevo alle loro parole. Ebbene sì, mi presento: sono uno di quelli che per anni ha votato per loro. Uno dei ragazzi romani che l’adolescenza l’ha passata nei centri sociali. Che andava alle loro manifestazioni e credeva nelle loro parole. Uno per cui tutte le chiacchiere che adesso girano sul presunto colpevole di questa disfatta, il tanto odiato voto utile, non trovano spazio. Per me, loro oramai molto ex elettore, ecco chi sono i responsabili.
Primo, il capo assoluto. Lui, sempre e solo lui: Fausto Bertinotti. Uno che non si capisce se tiene più al potere o alla pipa. Voleva un “ruolo istituzionale” quando è entrato al governo e Prodi lo ha subito accontentato. Ma appena uscito non c’è stato spazio per nessuno: a guidare la Sinistra Arcobaleno poteva essere solo un uomo, se non altri che lui. Ed è proprio a Bertinotti che vanno imputate le colpe maggiori. Il suo parlare snob, la sua grande cultura e i suoi modi intellettualoidi faranno presa sui figiciotti, sui figli di papà che amano votare a sinistra, ma alla gente come me fanno rabbia. Può dire quante volte vuole che lui i suoi maglioni li compra al mercato di via Sannio, ma credo che l’unica cosa che conosca di questo mercato sia la sua ubicazione geografica.
Se mai ha pensato di rappresentare una fantomatica quanto oramai inesistente classe operaia farebbe bene a capire una cosa: si è sbagliato. L’operaio quanto lo sente parlare cambia canale. L’operaio di una persona come lui non sa che farsene. Ma forse il signor Bertinotti, troppo abituato a frequentare i salotti buoni, non si è accorto che noi, gli ultimi, i poveri, della sua faccia ne avevamo abbastanza. Neanche quando il vento si è alzato e sono usciti fuori i movimenti ha pensato bene di sloggiare o ringiovanire il suo partito. Con i vecchi metodi imparati alla famosa scuola di Ariccia (il centro dove venivano formati i dirigenti comunisti) ha pensato bene di inglobarli a sé. Ci ha provato, vedi il caso Caruso, ma ha fallito perché non ha capito che le istanze di questi erano diverse da quelle sue e del suo partito. Ma lui niente, imperterrito al suo posto. E intanto noi, gli ultimi, i poveri, lo sentivamo parlare di “lotta di classe”, “classe operaia” altre cose di questo tipo, ma volevamo gridargli una cosa che forse non sapeva: “Abbiamo una notizia per lei signor Bertinotti: il comunismo è morto! Caput! Fine!”.
Nella sua ignoranza completa della vita, quella vera, non ha capito che in Italia il tessuto imprenditoriale è rappresentato per il novanta percento da microimprese con meno di cinque dipendenti. Aziende dove nella stragrande maggioranza dei casi dipendenti e imprenditori lavorano fianco a fianco. Dove la “lotta di classe” non si sa dove stia di casa. Evidentemente a lui questo ad Ariccia non l’hanno insegnato, o forse era assente a quella lezione.
Secondo, i Verdi. Anche loro hanno gran parte della colpa. La loro radicalizzazione sulle questioni ambientali da molti può essere vissuta come coerenza, per noi, sempre noi, gli ultimi, i poveri, è vista come intransigenza. Come incapacità di accettare la dialettica democratica. Il compromesso è il sale di questa, mentre i “no” duri e puri ne sono estranei. In tutti questi anni hanno detto no a tutto, dalla Tav ai termovalorizzatori, senza mai però portare sul tavolino alternative valide: o utopia o niente. Le colpe del disastro napoletano ricadono anche su di loro, in primis Pecoraro Scanio, perché non hanno saputo analizzare a fondo la questione dei rifiuti così com’è nel capoluogo campano, con le discariche completamente in mano alla camorra. Lì, dire no a qualcosa vuol dire condannare la gente a morire.
Terzo, Diliberto. E siamo giunti al momento clou: il partito dei comunisti italiani. O meglio al loro leader. Perché è lui che ha mandato via molti di noi, ancora gli ultimi, i poveri, dallo schieramento della Sinistra Arcobaleno. Perché quando dice di voler portare la salma di Lenin in mostra a Roma la si prende per una battuta, anche se non lo è. Ma quando vola a Cuba a firmare un protocollo d’intesa con Fidel Castro, a noi ci viene la pelle d’oca. Siamo cresciuti con il sogno del Che, ma ci siamo svegliati quando abbiamo capito che quello cubano era un regime cche si può descrivere con un solo termine: dittatura. E quando uno Stato non permette ai propri cittadini di esprimere liberamente il proprio pensiero, non c’è intesa che possa esserci. Tanto più se si è il leader di un partito che ha nel nome la parola Italia, che per lui dovrebbe essere sinonimo di democrazia e repubblica. Sarebbe stato quindi impensabile, per la gente come me, votare una persona come lui.
Partendo da questo spero davvero che tutti insieme siano capaci di guardare in faccia la realtà. Non nascondersi dietro la solita foglia di fico e pensare di costruire davvero qualcosa di alternativo ai due schieramenti. Ne avremmo bisogno tutti quanti, noi ex loro elettori, ma anche tutta l’Italia.

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lunedì 14 aprile 2008

Elezioni...alcoliche!

PRESIDENTE DI SEGGIO UBRIACO, MULTATO E SOSTITUITO

TRENTO - Un presidente di seggio si è presentato ubriaco, per cui è stato multato dai carabinieri, sospeso dall'incarico e sostituito. E' successo nel paese di Sant'Orsola, in Trentino. All'insediamento del seggio, sabato sera, il presidente, un uomo di mezza età residente in zona, è arrivato in evidente stato di alterazione alcolica, probabilmente a causa di qualche sosta di troppo nel bar del paese. Per gli altri componenti della commissione è stato evidente che, con un presidente in queste condizioni, sarebbe stato difficile proseguire nelle operazioni elettorali, per cui hanno chiamato i carabinieri. Questi non hanno potuto fare altro che elevare all'uomo una contravvenzione per ubriachezza manifesta e l'hanno invitato a lasciare il suo posto. Quindi è stato nominato con urgenza un altro presidente, assolutamente sobrio, e il seggio si è finalmente insediato.

(ansa)

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Marylin....segreta

Spunta un filmino hard di Marylin
Girato negli anni Cinquanta: mostra la Monroe che pratica sesso orale ad un uomo sconosciuto. Ce l'aveva l'Fbi

NEW YORK - Marilyn come Paris Hilton. Forse i fan del sex symbol più celebre della storia del cinema storceranno il naso, ma sembra che nei primi anni della sua carriera anche la futura attrice di A qualcuno piace caldo e Come sposare un milionario sia stata protagonista di un famigerato sex-tape. La notizia è stata diffusa dal New York Post: il video hard, di appena 15 minuti, sarebbe stato scoperto dal collezionista americano Keya Morgan che successivamente ne avrebbe mediato la vendita a un uomo d'affari newyorchese per la cifra record di 1,5 milioni di dollari.

UOMO MISTERIOSO - Secondo il quotidiano americano il video sarebbe stato girato negli anni Cinquanta e mostrerebbe la giovane Marilyn in ginocchio mentre fa sesso orale con un uomo misterioso. Il volto di quest'ultimo non si vedrebbe mai, ma secondo quanto ha dichiarato Morgan, che è uno dei pochi che ha visto il video, è chiaro che costui sapesse di essere filmato. A essere a conoscenza del video vi era anche l'Fbi e vi sono documenti declassificati che lo attestano. Questi ultimi, tra l'altro, raccontano che negli anni Sessanta Edgar Hoover, direttore della polizia federale americana e nemico giurato del clan Kennedy, quando venne a conoscenza del filmato, cercò inutilmente per due settimane di dimostrare che dietro all'uomo misterioso si nascondesse il presidente John F. Kennedy o suo fratello Robert.

SCOPERTA CASUALE - Il collezionista Morgan ha raccontato al New York Post di aver scoperto per caso il video. Era alla ricerca di documenti inediti della Monroe e avrebbe parlato con ex agente dell'Fbi che a sua volta gli avrebbe raccontato di un vecchio confidente della polizia federale in possesso di un presunto video hard di Marilyn. Morgan si è messo sulle tracce di quest'ultimo e ha scoperto che il filmato era custodito gelosamente dal figlio dell'informatore che intanto era morto. Morgan circa un mese fa avrebbe organizzato la vendita del video a un facoltoso e anonimo uomo d’affari americano che avrebbe assicurato di voler custodire segretamente questo documento poco edificante della celebre attrice. «Ha detto che avrebbe chiuso in cassaforte il video». Secondo il fascicolo dell'Fbi dedicato al sex-tape di Marilyn, in passato l'ex star del baseball e secondo marito della Monroe, Joe Di Maggio, avrebbe offerto all'informato dell'Fbi 25 mila dollari per cedergli il video, ma avrebbe ricevuto un netto rifiuto.

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