domenica 29 gennaio 2012

Cremona, sorpresi a rubare 160 maiali, arrestati in 5

Fiesco (Cremona), 29 gen. (LaPresse) - A Fiesco i carabinieri di Castelleone sono intervenuti presso l'azienda agricola Barbieri dove il titolare ed un collaboratore avevano intravisto dei malfattori che al buio e con l'ausilio di torce elettriche avevano già caricato 160 maiali su un camion a rimorchio ed avevano iniziato a caricarne altri 13 su un secondo autocarro con rimorchio, per un valore di euro 51.900,00. Avvertiti ed attesi i carabinieri, posto un veicolo di traverso all'uscita, i sei uomini, circondati, sono stati bloccati.

Tutti sono stati arrestati. I suini con l'intervento di un veterinario sono stati riconsegnati all'azienda. Gli autocarri sono stati sequestrati.

Si ha motivo di ritenere che un altro tir fosse nei paraggi per intervenire una volta caricati i primi due, per svuotare completamente l'azienda, con circa 500 capi di bestiame. Gli arrestati affermano di essere stati ingannati da un commerciante che li aveva inviati ad effettuare il carico, una tesi che non regge tenuto conto delle evidenti circostanze.

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mercoledì 25 gennaio 2012

4 ore di orrore nella metropolitana di New York

Paura nella metropolitana della Grande Mela. Una serie di coincidenze terrificanti che neanche un registra di Hollywood specializzato in film dell'orrore aveva ancora pensato. Nel giro di 24 ore circa infatti si sono verificate quattro morti apparentemente poco chiare, ma soprattutto è stata trovata una testa mozzata incastrata tra un vagone di un convoglio e la piattaforma di una stazione della metropolitana. Nessuna traccia, però, del corpo. Un sabato insanguinato, nella metropolitana newyorchese.

Texas, sette morti in una famiglia il giorno di Natale

Un weekend tragico, quello che ha vissuto la città di New York e in particolare i suoi collegamenti ferroviari sotterranei. Certamente il fatto più inquietante e che ha sconvolto quanti vi si sono trovati davanti, è quello della testa mozzata trovata incastrata tra un vagone e la piattaforma di una fermata della metropolitana, precisamente alla stazione della Sesta Avenue. Erano circa le dieci di sera quando è stata ritrovata la testa, ma non si è ancora trovato traccia del corpo. Forse una persona investita dal treno, il cui capo è rimasto agganciato alla vettura. Ma il bilancio del weekend di sangue nella metropolitana della metropoli americana non si ferma qui.

Suicidio di massa, appuntamento sul Web

Alle due del mattino di sabato un uomo di circa sessant'anni viene ritrovato sanguinante alla fermata di Elmhurst nella zona del Queens. Prontamente portato in ospedale, l'uomo muore poco dopo. Secondo le autorità, il sessantenne potrebbe essere caduto incidentalmente dalle scale che portavano ai treni e aver sbattuto violentemente la testa. Sei ore dopo il corpo un ragazzo di vent'anni viene trovato nel tunnel vicino alla fermata della Quattordicesima Strada. Il ragazzo, secondo le testimonianze, si trovava fermo sui binari tra la fermata della Terza Avenue e Union Square. La sua morte risalirebbe alle 8 e 25 del mattino di sabato. Non è finita, perché alle quattro del pomeriggio un impiegato della metropolitana vede un cadavere sui binari nella stazione di Brooklyn Nostrand Avenue. Infine la testa mozzata, scoperta intorno alle 10 di sera alla fermata della Sesta Avenue, poco più avanti di dove era stato trovato il cadavere del ventenne.

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martedì 10 gennaio 2012

Cosentino, sì all'arresto. Lega decisiva

MILANO - Sì all'arresto di Cosentino. Dopo la decisione, annunciata il giorno prima dalla Lega, di votare a favore, il verdetto era previsto. La pronuncia della Giunta per le Autorizzazioni della Camera sulla richiesta di arresto di Nicola Cosentino (Pdl), avanzata dai giudici della Dda di Napoli è stata definita con un solo voto di scarto: decisiva quindi la scelta del Carroccio. Undici i «sì» all'arresto e dieci i voti contrari. La parola definitiva spetta tuttavia all'Aula di Montecitorio, che si esprimerà giovedì. E il Pd chiede che il voto sia palese. Cosentino, deputato Pdl ed ex sottosegretario, è accusato di concorso esterno in associazione camorristica.

«NESSUNA IMPOSIZIONE» - «Non mi ha imposto niente nessuno. Ho seguito la linea politica indicata all'unanimità ieri dalla segreteria federale della Lega», ha spiegato dopo il voto il deputato del Carroccio, Luca Paolini, inizialmente contrario all'arresto. «Non ha vinto la linea Maroni - ha voluto precisare - ma di tutta la segreteria». Paolini ha confermato ad ogni modo le sue «perplessità sull'impianto accusatorio» e la sua «propensione per il no all'arresto», aggiungendo che in Aula «il voto è individuale e segreto, quindi ciascun deputato della farà quello che ritiene opportuno». Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati Pdl, è convinto che la Giunta abbia commesso «un gravissimo errore che ci auguriamo - ha specificato - venga corretto dal voto di Aula. Se qualcuno pensa che operazioni di questo tipo non peggiorino il quadro e i rapporti politici sbaglia in modo profondo». Soddisfatto invece, il presidente della Giunta per le Autorizzazioni della Camera, Pierluigi Castagnetti. «La decisione è stata presa con senso di responsabilità e con grande serenità», ha detto.

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domenica 8 gennaio 2012

X factor finale 06 gennaio 2012

Si comincia con una panoramica degli eliminati, che spuntano da dietro un cubo cantando una versione corale di “Moves like Jagger”. I tre finalisti entrano successivamente eleganti come neanche al cenone di Capodanno cantando “Il mio giorno migliore”. Rapido saluto degli eliminati, con giudici e pubblico in piedi per Antonella, Francesca e I Moderni, finalisti questa sera.
Meccanismo della serata: nella prima manche duetto e inedito prima della prima eliminazione, medley e cappella per i due rimasti. Francesca, i Moderni e Francesca si esibiranno in quest’ordine. Alle 21.17 viene aperto il televoto.

Francesca canta un brano “scritto dalla grande Vasco Rossi, ossia La tua ragazza zebre” dice Simona, già più di là che di qua. Per l’occasione nuove schede di presentazione. Francesca inizia bene, fa una strofa e presenta Irene Grandi per dare ufficialmente inizio al loro duetto. Molto brave entrambe; Elio si augura che la presenza della Grandi sia una sorta di passaggio di testimone, Arisa l’ha trovata più a suo agio, Morgan è d’accordo con tutti. “Il pezzo è bellissimo”, osa addirittura dire Morgan, che trova coraggio solo quando gli interpreti da criticare sono a più di 100 chilometri da lui.

I Moderni hanno l’ospite riciclata: quella Emili Sandè che avrebbe dovuto accompagnare Nicole e che invece si trova a duettare con la copia sovrappeso dei Gemelli Diversi dopo l’innesto di una groupie stonata. La canzone, ovviamente, è “Heaven”, ma la si riconosce in pieno solo dall’ingresso della Sandè. Commenti diffusamente positivi da parte della giuria, ma meno sinceri rispetto a prima. Perché la Sandè è qui? Perché c’è il cd da pubblicizzare. Esce il 14 Febbraio.
Ospiti a caso accanto a Tommassini, tipo Paola Saluzzi, Bruno Barbieri e Yuri Chechi. Perché non Ziggie, perché?

Antonella canta “Come si cambia” con Fiorella Mannoia. Vestita come uno Charlot con la passione di Laura Bono nella scheda di presentazione, Antonella apre l’esibizione in uno studio completamente colorato di giallo con stalattiti e stalagmiti un po’ ovunque. Bel duetto anche questo, definito “elegante” da Morgan. La Mannoia in Antonella ha visto “carisma” e la definisce “pronta per diventare una popstar”.

Prima del secondo round tocca ai Four Judges (ma penso si scriva For Giaggis), ovvero il gruppo improvvisato dai 4 giudici. “Spirit in the Sky” è il pezzo scelto e mimato malamente in playback. Il gobbo in ginocchio in camicia bianca si guadagna più inquadrature dei 4. Il senso della cosa?

Francesca di nuovo sul palco per cantare il suo inedito “Distratto”, scritto da Elisa e Casalino (non l’avevate mai letto in giro eh?). Micro-errore sul testo, ma il pubblico è in visibilio e in piedi per lei, vestita anche in quest’occasione da sera per guadagnare 3-4 anni.

I Moderni entrano sul palco con immancabili impermeabili e outfit improponibili per cantare la loro “Non ci penso mai”. Sopra vestiti da chierichetti, sotto da albero della cuccagna; Celeste, a sorpresa, non sbaglia sul suo pezzo alto. Sul finire, inseriscono anche due pezzi degli inediti delle avversarie a mò di ‘omaggio’. Morgan li vorrebbe vedere vincere, Arisa e la Ventura lo vorrebbero vedere bruciare tra le fiamme dell’inferno.

Antonella chiude il giro con la sua “Cuore scoppiato”, forse sulla carta l’inedito più debole tra quello dei tre finalisti. Antonella, sotto Ferrero Rocher sopra Conte Dracula, ottiene il plauso di Morgan che, autoinquadrandosi con l’iPad, dice che l’inedito ‘spacca’.

C’è il videoriepilogo delle sei esibizioni e un saluto a Tommassini che legge quella che sembra essere una poesia e ringrazia il mondo chiamando l’applauso a Cattelan. Arriva poi Fiorella Mannoia per cantare il nuovo singolo “Io non ho paura”. Alle 22.41 viene chiuso il televoto.

Vanno alla finalissima… FRANCESCA e I MODERNI. Antonella è la terza classificata di X Factor 5. Arisa abbraccia una Antonella sbalordita nell’atmosfera di uno studio ancora incredulo. Dopo aver visto i suoi momenti migliori, la mamma di Antonella la rassicura sul fatto che il suo percorso cominci ora e che non sia finito nulla.

Prima di cominciare con la sfida finale (in un clima di mestizia e tristezza, ovviamente), c’è il perdibilissimo inedito tra Morgan e Asia Argento. Dopo la loro esibizione scopriamo che Arisa ha lasciato lo studio.

Alle 23.01 si riapre il televoto azzerando i voti. I Moderni i primi a esibirsi e Francesca la seconda. Un saluto a Novaresi e Lodigiani (ma c’è anche Fiocco di Neve) in prima fila e lancio di un filmato di un talento incompreso.

I Moderni propongono il loro medley del best of della stagione, composto da “Diamond’s are a girl’s best friends”, “Fuck you” e “Judas”. Vestiti da messicani ubriachi tra i coriandoli (ma d’altronde, altrimenti non sarebbero ancora qui), cantano bene le prime due e distruggono (complice Celeste) la terza. Prima di congedarli vediamo un filmato dei loro provini, quando ancora sapevano cantare.

Francesca è alle prese con il suo medley, composto da “Someone like you”, “The house of the rising sun” e “Whole lotta love”. Così così l’inizio, ma è tutto un crescendo sull’esplosione finale del pezzo dei Led Zeppelin. Anche Arisa, più morta che viva, le riconosce una grande dose di grinta. Asia Argento la definisce “cangiante”. Ci sorbiamo anche i suoi momenti di gloria, dal primo provino ad oggi.

Prima di chiudere il televoto c’è il tempo di salutare Asia Argento e il pubblico attraverso un mega filmato riassuntivo sul rapporto tra i giudici e i concorrenti. Standing ovation del pubblico per i 4 giudici.

Ma è ora tempo di sentire le esibizioni a cappella. I Moderni cantano “Another one bites the dust”, Francesca risponderà con “Hallelujah” di Cohen. Rivediamo la loro storia a X Factor e poi sentiamo gli appelli dei rispettivi giudici. Videoriepilogo e ultimi minuti di televoto. Alle 22.43 viene chiuso l’ultimo televoto.

Pronostici:
Arisa consiglia a Francesca di non vincere, che è presto e che deve studiare ancora molto, dato che la discografia è cattiva con gli emergenti, mentre i Moderni sono una cosa nuova e divertente.
Morgan si rifiuta di fare il pronostico e si limita a sottolineare la differenza di stile e il loro impegno.

Siamo al verdetto finale, con l’assegnazione del contratto Sony da 300 mila euro. IL VINCITORE DELLA 5^ EDIZIONE DI X FACTOR… È FRANCESCA.

Francesca si mette la mano alla bocca ancora incredula, mentre sul palco sale la metà del mondo conosciuto risentiamo per l'ultima volta Distratto, il "winner single" di quest'anno.

Finisce qui una bellissima edizione di X Factor; l'appuntamento, certissimo, è all'anno prossimo con la sesta edizione con un unico, grosso dubbio: ma mò che ha vinto X Factor, chi la mette più a tacere la Ventura?

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domenica 1 gennaio 2012

finalmente maggiorenni film


Se in Italia abbiamo dovuto assistere all’incredibile boom de I Soliti Idioti, agli inglesi è probabilmente andata peggio con The Inbetweeners Movie, diventato Finalmente Maggiorenni per i cinema italiani. Tratto da una celebre sit-com britannica della E4, il film è infatti riuscito nell’impresa di incassare 45 milioni di sterline (oltre 70 milioni di dollari), dopo esserne costato poco più di 3. Un caso da ‘record’, tanto da battere all’esordio ‘cult’ commedianti come Bridget Jones 2 e Una notte da Leoni 2.

Prendendo forza dal successo televisivo, i produttori di The Inbetweeners hanno con coraggio osato portare al cinema i 4 adolescenti protagonisti, senza censurare nulla e nessuno. Perché Finalmente Maggiorenni è un concentrato di irriverente volgarità che trasformerebbe Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio in due monachelle di clausura. Tralasciando l’originalità della trama, che vede quattro amici sfigati, bruttini e ovviamente vergini partire per un’isola greca alla fine del liceo, a contraddistinguere il prodotto inglese da un possibile ‘clone’ italiota è l’assoluta ‘tranquillità’ con cui si è dato sfogo alle situazioni più becere, sboccate e sessualmente esplicite.

Nell’anno in cui i ragazzacci di American Pie tornano in sala con la tanto attesa ‘reunion’, in Inghilterra hanno infatti deciso di anticiparne i tempi, confezionando un prodotto talmente facilmente attaccabile dal risultare ‘calamitante’ agli occhi di milioni di adolescenti. Perché tutto il mondo è paese, e di ’soliti idioti’ ne è pieno l’Universo…

Finalmente Maggiorenni: Recensione in Anteprima

Will, Neil, Simon e Jay sono quattro diciottenni che vivono la loro vita sociale in modo alquanto travagliato. Perché sono sfigati, bruttini, derisi dal resto dei compagni di classe e soprattutto ancora vergini. Trascinati dall’ormone letteralmente impazzito, i quattro decidono di partire dal grigiore del Sud dell’Inghilterra per andare in vacanza nella soleggiata isola di Creta. Sognando 14 giorni di sesso, alcool, mare, sesso, tette, alcool, sesso, culi, alcool e ancora sesso.

Tutto qua? Tutto qua. Perché spesso non servono idee chissà quanto innovative per partorire prodotti capaci di dominare il botteghino inglese per oltre un mese, annientando blockbuster hollywoodiani a suon di parolacce e volgarità varie. Con The Inbetweeners Movie, acquistato dalla Eagle, in arrivo nei cinema nostrani il 4 gennaio e diventato molto più semplicemente Finalmente Maggiorenni, tutto questo è infatti diventato realtà.

Raschiando il fondo delle idee di base, gli sceneggiatori Iain Morris e Damon Beesley non hanno fatto altro che prendere Simon Bird, Joe Thomas, James Buckley e Blake Harrison, idolatrati protagonisti della sit-com, e portarli dal piccolo al grande schermo. Aumentato il budget a disposizione, e con un diverso taglio registico, ovviamente più ampio e meno televisivo, il ‘director’ Ben Palmer si è concesso il lusso di premere sull’acceleratore dell’esplicita e voluta irriverenza, fregandosene altamente di possibili ‘divieti’ una volta approdato in sala. Facendo centro.

Perché se i risultati al box office sono stati a dir poco stupefacenti, anche la critica di casa sembra aver apprezzato il lavoro svolto da Palmer, tanto da dare l’implicita via libera ad uno scontato capitolo 2. Peccato che numeri positivi a parte il film sia qualitativamente parlando estremamente ‘poca cosa’. In certi momenti straordinariamente divertente, questo è innegabile, grazie ad una serie di battutacce indicibili e ad una miriade di sketch che farebbero arrossire persino Rocco Siffredi, ma di una banalità sconcertante. Tutto ciò che accade è facilmente intuibile, per poi giungere ad un finale semplicemente ‘fastidioso’, perché trascinato da un surreale happy ending che tradisce la forzata irriverenza vista sul grande schermo fino a pochi minuti prima. Chiamati a maturare, abbandonando l’età del liceo per affacciarsi alla vita universitaria, i quattro monellacci protagonisti finiscono per rafforzare la loro amicizia, concedendosi l’estate più incredibile della loro vita.

Accompagnato da una potente e ricca colonna sonora ‘dance’, ed ‘aiutato’ da una località estiva tanto affascinante quanto ‘bollente’, Finalmente Maggiorenni conferma la forza del cinema adolescente in salsa più adulta, attraverso un film che se prodotto in Italia sarebbe stato massacrato dalla stampa nazionale, spesso incapace di misurare i cambiamenti cinematografici in atto, vomitando sentenze solo e soltanto perché ‘tricolore’. Difficile se non impossibile il doppiaggio, vista la quantità industriale di ‘fuck’ e ‘pussy’ presente in lingua originale, per un titolo tutt’altro che desideroso di lasciare impronte qualitativamente alte sul piano cinematografico, essendo nato solo e soltanto per divertire e far ridere. Riuscendoci appieno..cineblog

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