giovedì 5 febbraio 2009

Morire, dormire, sognare forse...



E così, Eluana Englaro non può nemmeno morire. O, meglio, non può "scegliere" di mettere fine al calvario che dura da quell'incidente del 18 gennaio 1992.
Eluana è una mia coetanea. Lei è stata sfortunata. A differenza dei suoi coetanei e di tutti noi, non ha potuto vivere gli anni, i giorni, le ore, che sono trascorsi da quella giornata di inverno, fino ad oggi. Io sono qua a scrivere qualche riga su di lei, facendo un post con il titolo preso dalle parole dall'Amleto di Shakespeare. Quindi, sono stato più fortunato.

Oggi, il nostro brillante Governo, "sempre attento" ai veri problemi della nostra Italia, in profonda crisi economica, ha pensato bene di preparare un decreto... la bozza prevede il divieto di rifiutare o sospendere a un paziente l'alimentazione e l'idratazione. Una procura della Repubblica, invece di impegnare uomini ed energie a combattere la criminalità, ha creduto opportuno di aprire un inchiesta.

Sono cristiano, cattolico, praticante... ma con tanti dubbi riguardo a questo caso.

Prego Dio che mi aiuti a capire.

Eluana questa sera è in una clinica ad Udine. Nelle mani di Dio. E degli uomini che non hanno saputo agire, per tempo.

Noi siamo nelle nostre case. Più fortunati di lei. Possiamo solo pregare per lei e per i tanti che sono nelle sue condizioni.

1 commenti:

Kylie ha detto...

Penso che dovrebbero finalmente lasciare questa famiglia in pace.
Punto.
Le scelte sono state fatte e sono dolorose, ora un pò di pace.