sabato 14 marzo 2009

Violentata? ASL chiede il conto delle cure


Dopo esser stata violentata il 24 gennaio scorso da un giovane brasiliano poi catturato dai carabinieri, ha rischiato anche l'atroce beffa di vedersi presentare la parcella medica per l'assistenza ricevuta in ospedale.

L'Asl di Bergamo ha infatti provveduto nei giorni scorsi a recapitare alla vittima sessantenne, che si era fatta medicare al pronto soccorso dopo la brutale aggressione subita nella sua casa di Canonica d'Adda, la richiesta di indicare le generalità dello stupratore, in modo da poter recuperare il costo delle cure, la "bellezza" di 44 euro. In caso contario, precisava la missiva, l'Asl avrebbe chiesto il conto alla vittima. La donna si è comprensibilmente sentita ferita, ha preso carta e penna e ha scritto al Giornale di Treviglio, facendo scoppiare il polverone. Di fronte al clamoroso autogol, l'Asl non ha potuto fare altro che innestare la retromarcia.
"Porgiamo pubbliche scuse alla signora - fa sapere l'Azienda sanitaria - ma si tratta di una prassi prevista dalla legge: di lettere del genere ne scriviamo trecento all'anno. Quando ci sono di mezzo danni fisici in conseguenza da reati o atti illeciti chiediamo sempre alle vittime di indicarci le generalità del responsabile, onde rivalerci su di lui delle spese sostenute. Purtroppo c'è stata una frase di troppo, che andava assolutamente evitata. La signora comunque stia tranquilla, non le chiederemo certamente dei soldi". Caso chiuso insomma, ma la brutta figura resta.

1 commenti:

DAIDE ha detto...

Una brutta figura che rimane.