LEGO
MATTONCINI LEGO, VIA LIBERA ALLE IMITAZIONI
ROMA - Fine del protezionismo - almeno in Italia - per uno dei giochi 'cult' da generazioni, i mattoncini della 'Lego' realizzati nel 1948 dal maestro carpentiere Ole Kirk Christianses, venduti nell'attuale forma 'stud and tube' (bottone e tubo) dal 1958.
Nell'interesse dei consumatori e del libero mercato la Cassazione ha, infatti, deciso di togliere il monopolio nella produzione e vendita dei mattoncini modulari danesi 'Lego' per giochi componibili - inventati dal falegname originario di Billund, che ha fatto divertire milioni di ragazzini - all'omonima società, al quarto posto nella produzione mondiale di passatempo per bambini e adolescenti.
In pratica, d'ora in poi, nel nostro Paese, possono essere venduti anche mattoncini fabbricati da altri produttori e compatibili per essere montati sulle creazioni 'Lego'.
In particolare, per effetto della sentenza 5437 della Prima sezione civile della Suprema Corte che ha escluso la concorrenza sleale, è arrivato il 'disco verde' alla società canadese 'Mega Block' per vendere, nel mercato italiano, blocchetti che si incastrano perfettamente con quelli realizzati dalla holding danese il cui nome - adottato nel 1934 - deriva dalle parole 'leg godt', ossia 'gioca bene'. Con questa decisione Piazza Cavour ha totalmente ribaltato il verdetto con il quale la Corte di Appello di Milano - nel 2003 - aveva vietato alla 'Mega Block' di continuare la produzione giudicandola una "scorrettezza commerciale".
Secondo i giudici milanesi - che avevano accolto la domanda inibitoria avanzata dagli scandinavi preoccupati per la contrazione degli affari - "ciascun imprenditore ha un onere di differenziazione del prodotto modulare e deve realizzare autonomamente la propria serie con proprie caratteristiche senza necessità di agganciarsi a quella di un altro". Questa tesi non è affatto piaciuta agli 'ermellini'. "Non si vede perchè - hanno detto - dovrebbe considerarsi sleale la contesa della clientela mediante offerta di vantaggi aggiuntivi per il consumatore", come quello di poter fare un "uso congiunto" di mattoncini di diversa produzione ma identico incastro. "La concorrenza - aggiungono i supremi giudici - è appunto contesa della clientela, e viene favorita anche per offrire vantaggi al consumatore". Insomma, 'è il mercato bellezza!'. E il gruppo danese ne conosce benissimo le regole tanto che per contenere i costi ha ormai spostato quasi interamente la produzione in Messico e Repubblica Ceca.
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