domenica 23 marzo 2008

GUIDA SENZA CINTURA

Un italiano su tre quando sale in macchina non allaccia la cintura di sicurezza. E' quanto emerge dal monitoraggio sull'uso dei dispositivi di sicurezza condotto da Istituto Superiore di Sanità e ministero dei Trasporti secondo il quale a portare la cintura è solo il 64,6% della popolazione.

Una percentuale che sale all'82% al nord ma scende al 46% nel sud e nelle isole. Il dato relativo al 2007 è in flessione rispetto al 71,6% del 2006 e al 72,5% del 2005. Sembra infatti esaurito l'effetto della patente a punti visto che nei mesi successivi all'introduzione del nuovo sistema l'uso della cintura era diffuso all'83,5% degli italiani. L'obbiettivo dovrebbe essere di una diffusione pari al 95%: solo così si potrebbero infatti risparmiare 1,3 miliardi di euro l'anno del sistema sanitario nazionale che deve far fronte alle conseguenze degli incidenti stradali. "La cosa che mi preoccupa di più - ha commentato il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi - è che la percentuale è in regresso. La percentuale di utilizzo è bassa, é un fatto grave".

Nell'utilizzo delle cinture, sottolinea il monitoraggio Ulisse, "il Paese marcia ancora a tre velocità: proporzioni d'uso abbastanza soddisfacenti al nord, da aumentare ancora (oggi sono all'82%); proporzioni d'uso da migliorare con decisione al centro (65,6%); proporzioni d'uso da incrementare consistentemente nelle regioni meridionali (46,3%)". In nessun caso comunque, sottolinea ancora il rapporto, si hanno livelli tali da poter considerare raggiunto l'obiettivo del 95% d'uso delle cinture di sicurezza (il livello é fissato al 95% e non al 100% tenendo conto che esistono delle esenzioni). Il rapporto rileva inoltre una notevole variabilità sul territorio delle percentuali di utilizzo anche del casco. Nel nord e in parte del centro del Paese l'uso risulta "molto elevato collocandosi generalmente tra il 90 e il 100%". Pur non disponendo di percentuali statistiche precise per il sud dal monitoraggio emerge che nel Mezzogiorno l'uso è "a macchia di leopardo". Per esempio "in un'importante città del sud dalla quasi totalità dei motociclisti che indossa il casco in alcune aree della città si passa ad una percentuale praticamente nulla di altre zone". Eppure, conclude il rapporto, ad un sostanziale incremento dei dispositivi di sicurezza "corrisponderebbe una notevole riduzione sia della mortalità sia del quadro di gravità delle lesioni riportate per incidenti stradali".

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