giovedì 18 febbraio 2010

Festival di Sanremo 2010 - La seconda puntata di mercoledì 17 febbraio

Questa sera la scaletta è meno ghiotta di ieri sera: posto il forfait di Raoul Bova, che rende la Clerici definitivamente orfana di una spalla italiana, sul palco dell’Ariston arrivano le ballerine del Moulin Rouge (che apriranno la kermesse), la regina Rania di Giordania e l’attrice di Avatar Michelle Rodriguez. L’unica valvola di sfogo per Antonellina potrà essere ritrovare i suoi tre “tenorini” Gianluca Ginoble, Ignazio Boschetto e Piero Barone, direttamente da Ti lascio una canzone: ha già promesso di essere “materna” con loro.

I The TRYO sono prodotti da Tony Renis, Humberto Gatica e Michele Torpedine. Hanno ottenuto molto successo all’estero tanto da essere invitati da Quincy Jones per la registrazione di We are the World for Haiti a Los Angeles in compagnia 80 star internazionali tra cui Barbra Streisand, Natalie Cole, Celine Dion. Proprio con questo brano daranno prova del loro precoce talento sul palcoscenico del Teatro Ariston, devolvendo il loro cachet per la raccolta fondi della Croce Rossa Italiana a favore dei bambini di Haiti.

Della Nuova Generazione si esibiscono Nina Zilli - L’uomo Che Amava Le Donne, Broken Heart College - Mesi, Mattia De Luca - Non Parlare Più, Romeus - Come l’Autunno Jacopo Ratini - Su questa panchina, Luca Marino - Non Mi Dai Pace. Degli Artisti, i sopravvissuti all’eliminazione: Irene Grandi, Valerio Scanu, Arisa, Marco Mengoni, Simone Cristicchi, Malika Ayane, Irene Fornaciari e I Nomadi, Noemi, Povia, Enrico Ruggeri, Fabrizio Moro e i Sonohra.

21.12 Con un’apertura in stile “equipaggio del Titanic prima che affonda”, delicata ma alquanto mesta e funerea, parte la seconda puntata del Festival. Altro che “festa festaiola”. Segue coreografia con musica “butta la pasta” di Daniel Ezralow, in stile cappellaio matto. E poi largo alle ballerine del Moulin Rouge: un tripudio di colori. La Clerici si fa desiderare anche stasera: forse non le entra il vestito. Che senso ha partire con una clip degli eliminati? Passi il ripescaggio, ma così hanno più visibilità di chi si esibisce a mezzanotte.
21.15 La Clerici arriva in altalena, tutta saltellante e allegra. Gli alti ascolti ti fanno ridere di gusto stasera, eh? Dalla mise circense di ieri a un vestito venturesco, molto “Isola dei famosi”. Dice tre volte, grazie grazie grazie, forse perché il suo vocabolario continua a non andare oltre. E non perde il vizio di parlare (da sola) con la giuria.
21.21 Presentazione della Clerici: “Povia, una canzone che già da ieri ha spaccato l’opinione pubblica”. Veramente, se non sfotte i gay, non gli si fila nessuno. Stasera almeno si è lavato i capelli, ma sbaglia completamente il testo anticipando la strofa successiva. Va detto che riesce ad andare avanti senza farsene troppo accorgere. La canzone quest’anno non è neanche ruffiana: è un calco della precedente che non sorprende più. Segue trombetta penosa che indica che “la giuria ha votato”.
21.26 Una bambina prodigio che ha debuttato in una pubblicità prima ancora che in un talent… Presentazioni più vissute stasera, almeno: è il turno di Noemi. Ovvero, la sola cantante che, al momento del ritornello, fa lei da controcanto alla corista. Una canzone sicuramente già “adulta” per una che ha appena preso la maturità discograficamente parlando. E stasera la canta meglio di ieri.
21.31 La Clerici vuole dare più ritmo alla gara. E stasera è decisamente meno imbalsamata, dice che sono i cantanti a essere più sciolti… ma è lei per prima ad esserlo. E’ la volta di Enrico Ruggeri, ovvero un cantante di fama ormai avvolto nel Mistero e che ti fa pensare soltanto a Nicola Savino in agguato. Siccome fa chic dire che la sua è una bella canzone lo dico, senza neanche pormi il problema se mi piace o no. Di certo domani siamo tutti a comprare il cd. Io gli consiglierei di proporre il brano a qualche nota di marca di assorbenti, perché in effetti “ogni donna ha un paio di ali”. Almeno avrebbe una collocazione discografica più ampia delle Yavanna.
21.39 La Clerici: “Eravamo rimasti a Ti Lascio una canzone… sì, quello originale”. Qui merita un 10 e lode e tutto il nostro sostegno, alla faccia di Io copio. E’ la volta del Tryo, che come dicevamo ha partecipato all’incisione di We are the world pro Haiti. I tre sono diventati dei giovanotti, a detta della loro madrina. Per il sottoscritto sembrano più vecchi di Matteo Macchioni, cantando anche loro Granada. In quanto a talento, Cristian Imparato a parte, si “mangiano” tutti i loro concorrenti di Canale 5. Passano a “Un amore così grande”: gli ospizi ringraziano e le fidanzatine scappano.
21.49 Fabrizio Moro arriva sul palco dell’Ariston masticando una cicca. La sua Non è una canzone. E’, infatti, il sottofondo ideale per una canna (o, se preferite, un invito assicurato al Concerto del primo Maggio). Forse con una maglia ancora più consumata sarebbe stato più credibile: questa fa tanto look alla Zero Assoluto, il che suscita l’effetto opposto ai suoi intenti
21.53 Malika Ayane dice di voler arrivare con la sua musica alla signora della tintoria. Glielo auguriamo, anche se, in questo brano soprattutto, si raggiungono livelli di qualità decisamente elitari. Per quanto mi riguarda è quella che si merita di più la vittoria: è una delle poche del cast che può diventare pop senza scadere nel cheap.
21.58 La Clerici chiede se è vestita bene per incontrare una Regina. Sì, è perfetta come giullare di corte. Continua a ballonzare sulle note della meravigliosa Hoppipolla dei Sigur Ros, suonata dall’orchestra tutto il tempo come trama di questo Festival ma da nessuno citata.
22.08 Irene Fornaciari, ovvero la truffa più colossale di questo Festival: i Nomadi cantano due secondi, ma rappresentano l’alibi perfetto per la sua permanenza tra i Big, visto che non ci sarebbe mai arrivata con le due copie vendute, una comprata lei e l’altra dal padre che ha pensato potesse bastare. Per me lei resterà per sempre quella di “Sono down down down down da da”. Fa tanto “Raccomandati” questo duetto, roba che nella sera dei duetti veri dovrebbero lasciarla più sola della Clerici ieri sera. Il mondo piange, ma anche tu - cara Irene - non scherzi.
22.10 Una finta massaia, come Repubblica ha definito la Clerici, che intervista una Regina. Come andrà a finire? A tagliatelle e vino? La Clerici dice di non aver mai intervistato una Regina… No, in realtà non ha mai fatto un’intervista, se omettiamo quella roba di ieri a Cassano. Si giustifica dicendo che non conosce l’etichetta e Rania rivela che basta che sia se stessa. Si, ci crediamo, chissà se le piace davvero “la sua elegantissima” dama di compagnia. Rania non nasce Regina e ci racconta cosa ha significato per lei legarsi a un futuro re, ma potevano farne a meno. Ci bastava la storia della Gregoraci. Per la Clerici è tutto un “se mi permette” e “che meraviglia”: una conversazione perbenista degna di Rita Dalla Chiesa
Ecco, si parla di cucina, la Clerici chiede a una Regina la ricetta dei biscotti al cioccolato!!! Ridategliela ’sta Prova del cuoco e facciamola finita. ‘Sto tè delle cinque prosegue tra retorica e finta umiltà. Coraggioso solo il riferimento agli stereotipi sui musulmani, e la presa di distanza della Regina Rania dagli estremismi più deteriori. Per questo lei è attivissima online, tra social network e Youtube. Almeno il gettone di presenza se l’è meritato: straparla, si fa una domanda e si dà pure una risposta, visto che la Clerici non ce la può fare da sola. Come si fa a spezzare i momenti più “alti” con domande come “suo marito è geloso di lei?”.
Lo stereotipo è compiuto: la Clerici - visto che Rania di Giordania vuole imparare l’italiano - la invita a imparare prima di tutto O’ sole mio ascoltando i tre tenorini. Che quadretto, pare la pubblicità di un confetto… Scatta il saluto in giordano con tanto di ovazione da parte del pubblico. Antonellina si nasconde sotto i pantaloni del grande capo Galimberti, seduto in prima fila, chiedendogli se è stata adeguata. La risposta è un sì con la testa, come quelli che si fanno ai bambini volenterosi.
22.36 Direttamente da Madame Tussauds i Sonohra, quelli che per modelli hanno Claudio Baglioni e Ridge di Beautiful. La loro Baby non è necessariamente rivolta a giovanissimi. Conosco trentenni a un passo dalle nozze che chiamano così le loro fidanzate ufficiali. Comunque L’Amore è era più ormonosa. E qui lo dico e qui lo nego: il biondo fa la fine di Repetto, l’altro camminerà con le sue gambe (e i suoi ormoni).
22.41 La Clerici continua a preoccuparsi se la giuria mangia e beve. E lancia come “donna veramente rock” Irene Grandi, anche se con questo look sembra Lynette di Desperate cinque anni dopo. Comunque l’unica Artista nel cast degna di chiamarsi tale. Peccato che ’sti Baustelle siano come Pacifico per Malika o Mogol per Battisti. Chiamatele coperte di Linus, chiamatele scialuppe di salvataggio… Se uno vuol dire che la canzone non è per nulla all’altezza di Bruci la città, e sembra a tratti passatista, è un delitto?
22.47 Ecco, io devo spezzare una lancia a favore di Valerio Scanu. L’ho detestato da quando l’ho visto ad Amici, detesto le sue sciarpe fru fru, lo trovo “un cucciolo di presunzione”, come lo definirono a suo tempo. Ma in questo brano è misurato, a suo modo credibile come innamorato sbarbatello e, specialmente nell’intro, è di una rara intensità mai vistasi in altri suoi pezzi. Se Battisti diceva “non piangere salame dai capelli verde rame”, perché lui non può fare l’amore in tutti i luoghi e in tutti i laghi? Se vincesse, per quanto mi riguarda, sarebbe uno scandalo perché è il secondo di Amici a vincere, ma la sua canzone è meno scandalosa di quello di Marco Carta.
22.52 Antonella Clerici ringrazia le sue amiche dello spettacolo che l’hanno sostenuta, alla faccia di chi dice che non c’è solidarietà femminile in tv, chiamandole solo per nome. A fatica le abbiamo ricostruite tutte: dovrebbero essere Milly Carlucci, Simona Ventura, Maria De Filippi, Luciana Littizzetto, Paola Perego, Laura Pausini, Alessia Marcuzzi, Lorella Cuccarini e Michelle Hunziker.
22.55 Meno male che c’è Simone Cristicchi, con la sua scanzonata satira politica. Mi verrebbe solo da chiedergli che fa quando non è a Sanremo… ha un secondo lavoro? Nel mio podio è secondo, con Malika prima e Scanu terzo. L’ho detto.
22.59 Nel Festival più virtuale che c’è non poteva essere che l’avatar della Clerici a intervistare l’unica attrice che non ha un Avatar nel film. Si siede in braccio a Mazza: questo è un momento simpatico. Certo che non potevano trovare un direttore d’orchestra più allocco. E la Clerici fa una gaffe terribile:
23.05 Si riferiva alla pubblicità, ma non l’ha capito nessuno. La Clerici fa una precisazione dopo la reclame, dicendo appunto che si riferiva a quest’ultima ma che non è da lei rinunciare a una gaffe. Tutti in sala con gli occhialini 3D: insolito. Sta per arrivare la bonona in elicottero, insubordinata e sexy. La navicella-ascensore della grafica è veramente di grande effetto per introdurla. E’ una bellezza mozzafiato, il cognome Rodriguez porta a bene dopo Belen e Jennifer… La Clerici si sta per trasformare… paura. In studio è stata introdotta una macchina analoga a quella di Avatar… l’avranno presa da un solarium. Ecco, anche Antonellina parla di lettino abbronzante.
23.11 In questo momento la Clerici, abituata a essere un anime vivente, è perfetta… mi ricorda tanto l’espressività della moglie di Benigni ne La Tigre e la neve, quando dava il meglio di sè in posizione da decubito.
23.19 Marco Mengoni in Credimi ancora è decisamente eccessivo. E lo dice uno che ha “adorato” (con lui si può solo dire ADORO) Psycho Killer. Quello, però, era un divertissement che durava una sera, questa è una vetrina sanremese che rischia di farti passare per macchietta a forza di virtuosismi e urletti.
23.22 Dopo che la Clerici ha definito Arisa un’icona direi che possiamo anche levare le tende. Una donna che, se facesse l’operazione laser, non inciderebbe più un disco. Salvo solo il timbro intonatissimo e l’interpretazione che fa colore. La proporrei come prossima sigla dell’Albero Azzurro. Ah, ovviamente mitiche le sorelle Marinetti (detto con l’aria di chi teme di non essere troppo radical-chic).
23.26 La Clerici sta per unirsi al corpo di ballo del Moulin Rouge: paura. A presentarla, per mancanza di alternative, Ezralow. Con l’agilità di una segretaria in prepensionamento l’ex regina dei fornelli, di tricolore nazionlista vestita, si dà al trash più trash… E fa bene, visto che non ha alternative. Dopo tutto questo… i Giovani, ovviamente alla fine della serata. Il vantaggio è che, se abbiamo “studiato”, le canzoni dovremmo già saperle.
23.35 C’è stata la sostituzione di Jacopo Ratini al posto di Romeus, rispetto alla scaletta iniziale: per i Giovani non c’è possibilità di ripescaggio. La prima a esibirsi è Nina Zilli, che pur chiamandosi Chiara ha cambiato nome in omaggio a Nina Simone. Il titolo è L’uomo che amava le donne… prima che i trans invadessero il mercato? Timbro cacofonico che sa di già sentito, bocca larga altrettanto sdoganata… ma una musica retrò piuttosto piacevole. E poi si contorce
23.40 La Clerici si è ricambiata perché non le sembrava il caso… Ora ha un vestito sbrilluccicoso decisamente più sobrio, vero? Lo ammetto: i Broken Heart College mi creano dipendenza. E’ il loro turno e Nananana, la sigla di Trl on tour, è di nuovo nella mia testa. Ammazza quanto se la tirano, però, anche se se lo possono permettere: paiono usciti da una puntata di Gossip girl. Ah, che il ritornello sia un plagio di T’appartengo di Ambra è piena mezza rete. A me ricordano gli Mp2, un gruppo dei primi anni 2000. Ammazza, rispetto alla versione incisa pare ‘na roba di oratorio… e quante stecche. Ritiro tutto?
23.45 Scrive le sue canzoni in italiano e in inglese… Mattia De Luca. Pare Roberto Farnesi ai tempi dell’esordio di Centovetrine. E il pezzo non è meno datato.
23.56 Jacopo Ratini ha la voce di Povia o di qualche altro cantante famoso che ora non mi sovviene… pare doppiato, ha una voce che non corrisponde a un volto. E’ bizzarro e curioso vederlo giocare con le biglie.
00.00 Una Clerici che va veloce come un Treno, abituata a quello dei desideri, annuncia “soltanto” a mezzanotte Luca Marino, di cui salta all’occhio prima di tutto la maglietta di Mickey Mouse. Il resto è non pervenuto.
Personalmente confido in Nina Zilli, che mi pare la più talentuosa, e nei Broken Heart College in quanto i più “commerciali”.

00.13 L’orchestra e il televoto… decretano che a passare alla finale di venerdì sono Luca Marino e Nina Zilli. Eliminati, dunque, i quotatissimi Broken Heart College, Mattia De Luca e Jacopo Ratini.

00.18 Passano - questa sera per preservare la suspence non rispettano la scaletta vivaddio - Enrico Ruggeri, Malika Ayane, Marco Mengoni, Povia (la canticchia anche la Clerici), Irene Fornaciari e i Nomadi, Noemi, Simone Cristicchi (la sala esplode), Fabrizio Moro, Irene Grandi, Arisa. La vendetta contro le carampane: eliminati Valerio Scanu e i Sonohra. Che saranno con buone probabilità, a questo punto, i ripescati al televoto (salvo lo zoccolo duro del popolo napoletano a favore di Nino D’Angelo).

La Clerici ostenta il suo record: ha chiuso il Festival anche stasera entro le 00.30:

“Non ci sono giochetti per alzare l’Audience. Quando lo spettacolo è finito è finito”.

1 commenti:

2001odissea ha detto...

Sei troppo forte.
Mi ammazzo dal ridere.
Buona giornata