venerdì 29 febbraio 2008

CASO RIINA JR, SCOTTI: GOVERNO NON PUO'INTERVENIRE CON DL

ROMA - A differenza di quanto accadde nel '91 quando il governo Andreotti ricorse ad un decreto legge per riacciuffare una trentina di boss mafiosi scarcerati per decorrenza dei termini di custodia cautelare, l'esecutivo di oggi non potrà fare altrettanto per il caso di Giuseppe..

1 commenti:

DAIDE ha detto...

Salvatore Riina. "Un decreto legge - afferma il ministro della giustizia, Luigi Scotti - sarebbe al di fuori dell'ordinaria amministrazione" ora consentita al governo in carica. "Certo - sottolinea il guardasigilli a margine della cerimonia alla Consulta per il 60/o anniversario della Costituzione - si verificassero delle situazioni ancora più eccezionali di questa, il governo un decreto lo farebbe. Ma questa non una situazione tale da indurci ad andare fuori dall'ordinaria amministrazione".

Scotti ha chiesto alla Procura Generale di Palermo e al presidente della Corte d'Appello "informazioni urgenti" per comprendere i motivi della scarcerazione, ieri, del terzogenito di Riina. "Poi - sottolinea - se le spiegazioni non ci convinceranno andremo in loco", facendo così intendere un eventuale invio degli ispettori. Il guardasigilli intende ricostruire "la tempistica di quanto accaduto, per vedere se ci sono stati ritardi non giustificati, tenuto conto della complessità del procedimento e dell'allarme sociale del caso, aumentato dalla scarcerazione". "I calcoli sui tempi li rifaremo noi", afferma Scotti che non esclude una possibilità: "potrebbe esserci stato un ritardo nella trasmissione del fascicolo da un ufficio all'altro. Ci sono tempi burocratici che nei disegni di legge da noi presentati in Parlamento per l'accelerazione dei processi venivano esclusi dalla durata della fase" per il calcolo della decorrenza dei termini di custodia cautelare. Nel caso di Riina Jr., dunque, "saranno fatti i calcoli per vedere se ci sono state delle responsabilità"