mercoledì 21 maggio 2008

Decine di chiese distrutte o in rovina per il terremoto nel Sichuan


Mentre i cattolici partecipano al lutto nazionale, si tenta di stilare un quadro dei danni riportati dalle chiese: molte di esse sono distrutte, altre con danni irreparabili. Un servizio fotografico dalla diocesi di Chengdu.

Chengdu (AsiaNews/Ccccn) – I tre giorni di lutto nazionale voluti dal governo cinese per onorare le vittime del terremoto, segnano anche la vita della Chiesa in Cina. Le diocesi vicine all’epicentro cominciano anche a fare un bilancio delle distruzioni delle chiese ed edifici religiosi.

In questi giorni in tutte le parrocchie del Paese si stano celebrando messe per i defunti e si raccolgono fondi e donazioni per la ricostruzione. Tanti gruppi di volontari cattolici sono già partiti per il Sichuan per offrire il loro lavoro nelle cure infermieristiche e nella distribuzione di cibo ed acqua.

Oggi alle 12.00 il governo ha ancora aggiornato il bilancio: 41.353 morti; 274.683 feriti; 32.666 mila dispersi. Il Ministero ella Sanità ha dichiarato che oltre 3 mila feriti sono morti in ospedale. Intanto, secondo la Xinhua, l’esercito e i volontari sono riusciti a riportare l’energia elettrica in quasi tutta la zona del sisma, meno che a Beichuan, vicinissima all’epicentro. Dei 28.829 km di strade danneggiate, almeno 19.645 sono stati riparati e riaperti al traffico.

Le comunità nella zona del sisma stanno cercando di avere un quadro delle distruzioni e dei danni materiali riportati dalle strutture ecclesiali (Per il bilancio delle vittime fra i cattolici , v.: Cristiani cinesi in aiuto ai sopravvissuti del terremoto nel Sichuan).

La diocesi di Chengdu – che comprende anche la zona dell’epicentro - ha stilato un bilancio provvisorio:

1. A Chengdu, una chiesa nella zona Pinganqiao ha il tetto distrutto e diverse incrinature nei muri;

2. La chiesa di Mianzhu e la casa parrocchiale sono totalmente distrutte [v. foto allegate], molte case vicine sono pericolanti; il sacerdote vive sotto una tenda.

3. Nella città di Pengzhou, il tetto di una chiesa è crollato, come pure tre colonne all’interno. Un’altra chiesa a Bailu, insieme alla canonica, sono state distrutte. Anche altri edifici parrocchiali sono crollati.

4. Nella contea di Jintang, la chiesa era costruita in stile orientali, con 7 diverse tettoie. Le tegole sono tutte cadute e una parete della chiesa è crollata. Anche il tetto della parrocchia di Sujiawan è crollato.

5. Tetto distrutto e muri crepati nelle chiese di Qionglai, Dayi, Shuangliu, Dujiangyan (comprese le chiese di Yichong e Liujie), Xindu, Pujiang e Wenjiang. Anche alcune case sono crollate.

6. La parrocchia di Jingyang ,nella contea di Deyang, presenta grosse crepe nel muro e nel tetto di cemento.

7. A Mianyang, sono distrutti il tetto della chiesa e della casa parrocchiale; un arco commemorativo e più di metà delle case della chiesa di Xiushui sono stati distrutti; il muro delle chiese di Youxianqu, di Wangjiawan e di Shiban sono incrinati, il tetto è crollato, e sono molto pericolose.

8. Le chiese di Guangyuan, Cangi, Jiulongshan, Dayuan, hanno i muri crepati; i tetti dissolti; i muri della chiesa di Cangxi Xindianzi sono crollati.

9. Inoltre, fino ad ora non è possiamo avere i dati dalla zona dell’epicentro. Si pensa che la parrocchia Piankou di Mianyang-Beichuan sia completamente distrutta. Le parrocchie di Qingxi, Dashi, Hengliangzi nella contee di Guangyuan e Qingchuan sono stimate ormai come costruzioni a grande rischio.

La diocesi di Chengdu ha circa 100 mila cattolici.

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