giovedì 15 aprile 2010

Addio Vianello, signore dello humour

MILANO - È morto Raimondo Vianello, attore e conduttore televisivo che con la moglie Sandra Mondaini è stato uno dei volti più noti della tv italiana. Il 7 maggio avrebbe compiuto 88 anni. Il decesso è avvenuto alle sette meno dieci all'ospedale San Raffaele di Milano per l'aggravarsi delle sue condizioni fisiche. Era ricoverato dal 4 aprile. A determinarne la morte, il progressivo aggravarsi delle condizioni fisiche. Con lui c'era, fino all'ultimo, l'inseparabile moglie Sandra, ora sotto choc per la morte del coniuge. È stato necessario infatti somministrare dei tranquillanti alla Mondaini. «Era sotto choc quasi come se non volesse accettare quello che era successo - ha raccontato chi l'ha assistita -. È stata molto vicino ad un crollo ed è stato necessario darle dei calmanti».

Quando il marito è morto, Sandra è stata riaccompagnata a casa, nella residenza Acquario a Milano 2. A occuparsi di tutte le incombenze è la nipote di Vianello, Virginia, con la massima discrezione, secondo lo stile della famiglia. Sandra si è chiusa nel suo appartamento e ha dato disposizioni di non voler vedere nessuno. La Mondaini da 5 anni è costretta a muoversi su una sedia a rotelle. I funerali di Raimondo Vianello si svolgeranno sabato alle 11 nella chiesa di Milano 2, il quartiere dove viveva. Niente camera ardente: lo hanno deciso i familiari del conduttore. La notizia della sua morte ha subito suscitato emozione e cordoglio, non solo nel mondo dello spettacolo: anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha voluto ricordarlo come «il popolare attore che tanto ha dato al teatro, al cinema e alla Tv italiani».

SERATA VIANELLO - In ricordo di Raimondo Vianello, alle 20,30 su Rai 1 andrà in onda Dadada - Speciale Raimondo Vianello (anziché I soliti ignoti); alle 21,10 Stasera è la tua sera e poi dopo il Tg1 delle 23,15 una puntata di Porta a porta dedicata a Vianello.

LA CARRIERA - La sua carriera professionale era iniziata con il teatro di rivista subito dopo la guerra, un'esperienza che lo aveva segnato (bersagliere che aveva aderito alla Repubblica di Salò, era poi stato detenuto nel campo di concentramento alleato di Coltano insieme al poeta statunitense Ezra Pound e ad altri futuri volti del cinema come Walter Chiari, Enrico Maria Salerno e Luciano Salce). Negli anni Cinquanta aveva iniziato a dedicarsi al cinema e aveva recitato al fianco di attori celebri quali Totò e Ugo Tognazzi. E proprio con quest'ultimo ha scoperto la tv nel programma Un, due tre, che gli ha conferito grande notorietà. Nel 1962 si è sposato con Sandra Mondaini e con lei ha dato vita a una delle coppie inossidabili della commedia italiana. Da quel momento le loro carriere sono andate avanti in maniera indissolubile, salvo alcune esperienze individuali. Con lei ha condotto tra gli anni Settanta e Ottanta alcuni varietà sulla Rai, tra cui Sai che ti dico?, Tante scuse, Di nuovo tante scuse, Noi... no, Io e la befana il quiz Sette e mezzo e Stasera niente di nuovo.

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IL PASSAGGIO A MEDIASET - Negli ultimi vent'anni Raimondo Vianello è stato uno dei volti di Canale 5 e in coppia con la moglie ha dato vita, tra l'altro, alle sit-com «Casa Vianello» (che nella definizione di Aldo Grasso «è stata una delle poche seconde case a disposizione di tutti, una sorta di multiproprietà gratuita»), «Cascina Vianello» e «Crociera Vianello». Grande appassionato di sport (anche nelle sit-com è spesso rappresentato con la Gazzetta tra le mani) è stato anche conduttore di «Pressing», la risposta di Mediaset alla Domenica Sportiva.

SUL PALCO DI SANREMO - Vianello aveva anche condotto il Festival di Sanremo del 1998, creando uno dei primi casi di volto Mediaset sugli schermi Rai. E alla presentazione, nel tempio della canzone popolare, non aveva avuto remore nel far sapere che «a me piace la musica classica, la lirica». La sua prima volta a Sanremo era stata negli anni '60, con Tognazzi, per uno sketch che fu poi cancellato. La seconda a Sanremo Giovani: «Andai per la ricerca sul cancro - spiegò l'attore - Raccontai che ero malato anch'io. Si sono divertiti molto». Sanremo '98 era stata anche l'occasione per tornare in Rai ad oltre vent'anni da Stasera niente di nuovo. Quella resta una delle conduzioni più gradite dal pubblico e una tra le più insolite nella storia di Sanremo, con un Vianello grande comedien, elegante e sornione, capace di gestire con disinvoltura le sue vallette, la bellissima top model Eva Herzigova e l'attrice comica Veronica Pivetti. Neanche il bacio di Madonna riuscì a farlo scomporre.

IL CASO «GRONCHI» - Non solo umorismo leggero, nella storia di Vianello c'è anche satira. Tra i celebri duetti con Ugo Tognazzi c'è quello che determinò l'interruzione prematura della fortunata trasmissione televisiva Uno due tre. Era il 25 giugno del '59 quando il duo decise di reinterpretare un incidente occorso la sera prima al palco d'onore del Teatro alla Scala: il presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, a causa della disattenzione di un collaboratore che non gli aveva avvicinato la sedia, cadde a terra sedendosi a fianco del presidente della Repubblica Francese De Gaulle, in visita ufficiale in Italia. Il fatto, taciuto dai principali organi di informazione, fu interpretato dalla coppia: Vianello tolse la sedia da dietro a Tognazzi che stava per sedersi, e gli disse: «Ma chi ti credi di essere?». Tognazzi, seduto sul pavimento, allargò le braccia rispondendo: «Tutti possono cadere!». Nonostante le risate del pubblico, la Rai non gradì la scenetta
corriere.it

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