sabato 5 aprile 2008

Milano, Giallo Su Un Caso Di Malaria

(Adnkronos) - E' giallo su un caso di malaria a Milano. L'Asl cittadina, insieme a super-esperti del settore, sta indagando su un episodio di infezione apparentemente inspiegabile. La storia riguarda una donna residente nel capoluogo lombardo alla quale nelle scorse settimane è stata diagnosticata la malattia in un ospedale di Firenze, dove si trovava in quei giorni per far visita a dei parenti. Né la paziente, né alcun suo familiare o conoscente, sono stati in Paesi a rischio. Unico indizio un ricovero che la donna ha avuto nei mesi scorsi in un ospedale milanese, dove è entrata in contatto con un uomo ammalatosi di malaria dopo un viaggio.

Calcolando il periodo di incubazione, la paziente risulterebbe essersi infettata proprio durante i giorni di degenza a Milano. Ma "l'ipotesi di un contagio tra i due è da escludere", assicura Edgardo Valerio, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell'Asl Città di Milano, intervenuto oggi a un convegno sulla lotta alle zanzare organizzato dalla Facoltà di Agraria dell'università degli Studi meneghina. Come pure è da escludere, spiega l'esperto all'Adnkronos Salute a margine dei lavori, che una zanzara milanese abbia potuto pungere l'uomo, 'infettarsi' a sua volta, pungere quindi la donna e trasmetterle la patologia.

"Quel che è certo è che non si tratta di una zanzara autoctona", prosegue Valerio, garantendo "l'assoluta eccezionalità del caso" e invitando i cittadini a "non avere alcun timore. Non c'è alcun allarme", dice.

"L'ipotesi è che possa trattarsi di una zanzara 'da valigia' - sorride - un insetto non milanese né italiano, ma straniero e importato nei bagagli. L'Istituto superiore di sanità ci dice infatti che le nostre zanzare anofele non sono assolutamente in grado di completare tutto il ciclo biologico che le renderebbe a rischio di inoculare il plasmodium responsabile della malaria", precisa. Per ora il mistero resta. "Sono in corso indagini genetiche sui due plasmodi, quello che ha infettato la donna e quello che ha infettato l'uomo, per studiarne il grado di somiglianza. Ora aspettiamo novità per le prossime settimane", conclude Valerio.

0 commenti: