sabato 26 aprile 2008

Balestri, una vita da Pinocchio "Gran fortuna, anche se breve"

Il protagonista del celebre sceneggiato Rai di Comencini si racconta in un libro
L'esperienza sul set e con gli attori, e il dopo: "Quando nessuno mi ha più chiamato"
Balestri, una vita da Pinocchio
"Gran fortuna, anche se breve"
Oggi ha 43 anni, due figli, fa l'operatore ecologico ma lavorerà in una fiction
Non gli dispiacerebbe partecipare all'Isola. "Ma se tutto finisce, non è una tragedia"
di ALESSANDRA VITALI

Balestri, una vita da Pinocchio
"Gran fortuna, anche se breve"


Andrea Balestri
con il burattino
TUTTO cominciò con una martellata. Luigi Comencini gli disse "qui c'è un martello, lì c'è un quadro, vediamo se hai il coraggio di romperlo". Lui ruppe il quadro a martellate. Il regista lo rimproverò, "ora me lo ripaghi". E lui rispose "che vuoi? Me l'hai detto tu di farlo". Voltò le spalle e se ne andò. Perfetto. Era quello giusto. Andrea Balestri aveva 7 anni. Grazie a quelle martellate diventò il protagonista di uno sceneggiato fra i più celebri della storia della televisione, Le avventure di Pinocchio di Comencini, fra i padri del cinema italiano, scomparso un anno fa. Un successo lungo più di trent'anni, quello del film, andato in onda nel 1972. Che torna in tv giovedì 24 aprile, in prima serata su RaiTre, nella riduzione cinematografica.

Meno longevo il clamore legato al protagonista. Che ha 43 anni, subito dopo Pinocchio ha partecipato a qualche film non indimenticabile (Torino nera, Kid il monello del West, Furia nera e, nel 2000, Faccia di Picasso), ha fatto fotoromanzi e alcuni spot, poi ha lavorato come piastrellista, muratore, carrozziere, e in un supermercato. Oggi fa l'operatore ecologico, vive sempre a Pisa, ha due figli, Matteo di 21 anni e Sharon di 20 "che voleva tanto fare la ballerina, ed era pure brava, se non fosse stato per quell'incidente che l'ha costretta al letto avrebbe partecipato alle selezioni per Amici di Maria De Filippi...".

Balestri con lo spettacolo non ha chiuso del tutto. Sarà protagonista di una fiction, ma intanto si occupa della promozione di Io, il Pinocchio di Comencini, un libro che ha scritto insieme a Stefano Garavelli, grande appassionato dello sceneggiato al quale ha dedicato un sito internet. "E' grazie al sito che ci siamo conosciuti - racconta Balestri - volevamo fare un librettino di poche pagine per rispondere alle curiosità dei fan. Poi Stefano si è appassionato, ha fatto alcune ricerche, abbiamo rivisto insieme le puntate e ogni volta mi veniva in mente qualcosa del dietro le quinte". Ne è uscita una raccolta di ricordi, aneddoti, esperienze sul set e con un cast di rango, Nino Manfredi, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida.

"Il libro è la conclusione ideale di quell'esperienza, racconto del film ma anche della mia vita privata, cosa che incuriosisce molto gli appassionati". Ovvero, che cosa è accaduto dopo. Quando Andrea è tornato alla vita normale di un ragazzino di otto anni. "La scuola, gli amici, la mamma che sul set mi era mancata perché c'era mio padre a seguirmi". Pochi film, si diceva, poi più nulla. "A un certo punto nessuno ha più chiamato. Mi dissero che dovevo trasferirmi a Roma, ma mio padre non si volle spostare". Nessun rimpianto. "Anzi, mi sento fortunato. Alberghi bellissimi, viaggi per l'Italia, giocattoli, il privilegio di lavorare con grandi attori". Tornato a Pisa, bambino qualunque, "ero felice di poter stare tutti i giorni con i miei amichetti, invece che solo il sabato e la domenica".

Nonostante tutto, Balestri non vuole scoraggiare i più giovani in cerca di successo facile. Lui per primo accetterebbe di corsa di partecipare a un reality ("meglio l'Isola del GF, al mare faccio di tutto, come Robinson Crusoe"), nell'attesa sarà fra i protagonisti di Caos. Storie di follia metropolitana, una fiction diretta da Marco Frosini. "La fortuna va presa al volo. E' sbagliato dare troppo ascolto agli altri, meglio seguire l'istinto. L'importante è: mai dimenticare le proprie origini. Se sei un ragioniere, ricordati che se vinci un reality, e poi le luci si spengono e torni a fare il ragioniere, non crolla il mondo. Serve umiltà, stare con i piedi per terra. E' l'unica cosa che ti può salvare".

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