venerdì 9 ottobre 2009

Annozero e Porta a Porta, 09 ottobre 2009 Scajola chiede chiarimenti ai vertici Rai

ROMA - Il governo chiede chiarimenti ai vertici Rai sulla programmazione, in particolare sui programmi di approfondimento: è il risultato dell'incontro di poco più di un'ora, svoltosi nella sala Camilla del ministero dello Sviluppo economico, tra il ministro Claudio Scajola, il viceministro Paolo Romani, il presidente e il direttore generale della tv pubblica, Paolo Garimberti e Mauro Masi. Un colloquio - voluto da Scajola dopo la prima puntata di Annozero, nel quale Garimberti avrebbe ribadito, pur in uno spirito di collaborazione, la piena autonomia editoriale dell'azienda. "Abbiamo incontrato i vertici Rai, ai sensi del contratto di servizio, per acquisire informazioni sulla programmazione con particolare riguardo alle trasmissioni giornalistiche di approfondimento", ha spiegato Scajola dopo l'incontro

"Lo scopo è verificare il rispetto degli obblighi del contratto di servizio che prescrive il rispetto dell'identità valoriale del paese, della sensibilità dei telespettatori, della tutela dei minori, nonché il rispetto del pluralismo e della completezza dell'informazione. Restiamo in attesa di ricevere dalla Rai la documentazione sulle richieste avanzate". Un potere, quello di disporre verifiche e ispezioni - ribadisce ancora una volta il ministero - "specifico e ben definito" che l'ordinamento attribuisce al governo. Secondo la legge e il contratto di servizio - che scade il 31 dicembre ed é in via di rinnovo - il ministero si coordina con Vigilanza e Autorità per le comunicazioni, informando la commissione o esercitando "autonomi poteri di impulso rispetto alle funzioni sanzionatorie dell'Agcom". Il tutto in vista di un "obiettivo comune", cioé "garantire il puntuale rispetto", da parte della Rai, "degli obblighi connessi all'esercizio del servizio pubblico". Piena disponibilità al dialogo con il governo, ma la Rai resta un'azienda autonoma, avrebbe sottolineato Garimberti: nel rispetto dei ruoli e delle competenze fissate nell'attuale sistema normativo e in pieno spirito di collaborazione, il presidente avrebbe ribadito infatti il principio dell'autonomia editoriale, gestionale e organizzativo dell'azienda. Il governo, ha commentato il segretario Usigrai Carlo Verna, "si barcamena tra manifestate intenzioni inquisitorie ed effettiva praticabilità giuridica".

L'incontro al ministero ha chiuso una giornata iniziata con la riunione del cda di Viale Mazzini: in primo piano, il caso Minzolini, dopo l'editoriale di sabato del direttore del Tg1 contro la manifestazione sulla libertà di stampa. Garimberti avrebbe ribadito le sue perplessità sull'intervento di Minzolini, difeso dai consiglieri di maggioranza e criticato invece da quelli di opposizione, anche per l'intera gestione del Tg1, che a loro giudizio si sarebbe trasformato da tg istituzionale a notiziario filogovernativo. Il direttore generale avrebbe sostanzialmente difeso Minzolini, ricordando però anche la lettera inviata a tutti i direttori dei tg per richiamarli al rispetto della completezza e del pluralismo dell'informazione. In ogni caso il cda ascolterà giovedì prossimo Minzolini, ma anche il direttore di Raiuno Mauro Mazza, in relazione alla flessione di ascolti registrata dalla rete in questo avvio della stagione di garanzia, questione sulla quale il consiglio ha ascoltato il vicedirettore generale Antonio Marano. A seguire, saranno sentiti anche gli altri responsabili di rete e testata.

Il cda ha inoltre nominato, su proposta del dg, i vicedirettori del Tg2 (Mario De Scalzi, Marcello Masi, Carlo Pilieci, Rocco Tolfa e Ida Colucci) e del Gr Parlamento (Giovanni D'Anna e Giorgio Giovannetti) e ha approvato la contabilità separata per il 2008, dalla quale risulta uno 'sbilancio' di oltre 300 milioni - cioé il deficit, rispetto alle risorse da canone, che l'azienda ha dovuto coprire con gli introiti pubblicitari - legato in particolare agli esborsi per i diritti sportivi.

SANTORO: MEGLIO I TEMPI DELL'EDITTO BULGARO - "Si arriva davvero stremati in trasmissione. Non è che sto rimpiangendo solo i tempi della Prima Repubblica ma anche quelli dell'Editto bulgaro non mi sembrano poi così male rispetto a quanto sta succedendo ora": Michele Santoro apre così la puntata di Annozero dedicata alla mafia. Un breve sfogo rispetto al clima di tensioni e polemiche che avvolge il programma sin dalla prima puntata di questa nuova stagione. Santoro ringrazia anche tutti coloro che hanno espresso solidarietà a Sandro Ruotolo, colpito da minacce sulle quali sta indagando la Digos. La trasmissione ha la sua 'anteprima' con Antonio Di Pietro e Niccolò Ghedini che subito hanno battibeccato sul lodo Alfano.

Una ventina di giovani del Pdl ha manifestato con cartelli contro Michele Santoro davanti gli studi della Dear. "Anche stasera, Santoro - dice Francesco Pasquali, Coordinatore Nazionale di Giovane Italia - ha impedito ad alcuni giovani di centrodestra di assistere in studio ad Annozero. Siamo assolutamente convinti di rappresentare quei milioni di telespettatori che ogni giovedì sera vengono offesi e insultati da questa militanza politica spacciata per giornalismo".

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