giovedì 28 agosto 2008

Vuoi perdere peso?





Scrivi un diario
Il segreto è annotare ciò che mangi

PORTLAND (Oregon) - Bridget Jones annotava i suoi vizi sul famoso diario ogni giorno: tre bicchieri di vino, dieci sigarette, un gelato, tre cappuccini. Proprio come l'eroina dei romanzi di Helen Fielding, tutti coloro che vogliono perdere peso dovrebbero tenere un diario alimentare e annotare giorno dopo giorno ciò che mangiano, fuori pasto compresi. Stando alle ultime ricerche in materia, pare infatti che sia questo il segreto per eliminare i chili di troppo. Senza illudersi che da un momento all'altro Hugh Grant si materializzi in cucina, le irriducibili del cornetto a metà mattinata dovrebbero annotare non solo il numero dei biscotti mangiati a colazione e i grammi di pasta cucinati a pranzo, ma anche quel pezzetto di formaggio trangugiato in fretta parlando al telefono con l'amica e il cioccolatino mangiato sovrappensiero davanti alla tv.

Missione impossibile? "Dopo una settimana di meticolose annotazioni, le pazienti si renderanno conto di quante calorie si assimilano con i fuori pasto e smetteranno di farsi del male da sole: provare per credere". A parlare è Giorgio Calabrese, nutrizionista dell'Università Cattolica di Piacenza e convinto sostenitore del "diario alimentare". La conferma dell'utilità di questa abitudine arriva da uno studio americano pubblicato sul numero di agosto dell'American Journal of Preventive Medicine, condotto da Jack Hollis e Victor Stevens del Kaiser Permanente's Center for Health Research di Portland, nell'Oregon.

La ricerca ha preso in esame 1700 volontari, il 44% dei quali afro-americani (un gruppo etnico particolarmente soggetto al rischio di contrarre malattie legate al sovrappeso). Ai partecipanti è stato chiesto, per un periodo di sei mesi, di seguire una dieta del tutto povera di grassi e ricca di frutta e verdura, e di fare un po' di esercizio fisico ogni giorno per trenta minuti, annotando poi su un diario o sul pc i cibi e le bevande assunte nel corso della giornata. Sei mesi dopo, due terzi di loro avevano perso almeno quattro chili, un traguardo sufficiente a ridurre i rischi per la salute ed essere ammessi alla successiva fase di mantenimento, della durata di 30 mesi. Ma i risultati più incoraggianti erano stati ottenuti da chi aveva diligentemente aggiornato il proprio diario alimentare: fuori pasto, cucchiaini di zucchero nel caffè, persino le caramelle.
Il professor Hollis ha spiegato che tenere un diario di questo tipo aiuta a fare il punto su cosa si è mangiato e sulle calorie assunte, nonché a rendersi conto degli errori commessi o delle abitudini scorrette che possono più facilmente essere modificate. "Il problema è che, quando si segue una dieta, non ci si rende conto di quanti strappi alla regola si fanno dalla mattina alla sera - spiega Calabrese - Molto spesso mi ritrovo ad avere a che fare con donne e uomini che di fronte all'aumento di peso rispondono ingenuamente: ma come dottore, non sto mangiando più niente... E invece poi si scopre che tra pezzetti di formaggio, aperitivi, snack e caffè alla macchinetta assumono ogni giorno 1500 calorie in più".

Secondo il nutrizionista, tenere un diario aiuta risvegliare quella che lui definisce "coscienza alimentare", ovvero a prendere consapevolezza degli errori commessi inconsciamente. Le piaghe peggiori sono i fuori pasto "non codificati", quelli nei quali ci si imbatte per caso, perché il collega ci invita a colazione o un amico ci offre l'aperitivo. "Un frutto, un frullato o un succo: quando la fame bussa sono questi gli unici strappi concessi", conclude. Carta, penna e buona volontà, dunque. La fatica verrà ripagata con una silhouette invidiabile.

2 commenti:

Giacomo ha detto...

Lo so... la fotografia turberà qualche fanciulla... o qualche goloso... che ha chiuso a chiave la Nutella!
:)

io, in questo periodo dovrei mangiarne a quintali!

:)

perla ha detto...

Geniale! :D
Non avrei dovuto leggere il resto ma lo farò. Per rendermi conto di cosa sto mangiando. Almeno.