domenica 18 dicembre 2011

2000 maniacs

Immaginate di gironzolare in auto nelle polverose ed isolate strade del Sud degli States. Sulla via per Atlanta trovate una deviazione che sicuramente non immaginate sia stata creata ad hoc da due buontemponi e andate a finire in una cittadina dove, l'intera popolazione di 2000 anime, vi festeggia ed invita a celebrare il centenario di chissachè, offrendovi vitto ed alloggio di lusso. Difficile che ci si lasci scappare un'occasione del genere come è improbabile intuire che i volti sorridenti di questi villici un pò zotici ed invadenti nascondano un desiderio schizoide di vendetta verso un antico evento di sangue.

Questa era l'idea del produttore Dave Friedman e del regista Herschell Gordon Lewis quando, dopo aver visto la commedia teatrale "Brigadoon", ne immaginarono una versione sanguinolenta come le mitiche bistecche del barbecue tanto amato a Pleasant Valley, il villaggio del film. Ed era solo il 1964, subito dopo che Lewis aveva inventato il gore con Blood Feast, quando il regista di Pittsburgh decise di calcare ancora di più la mano su questa che oggi sarebbe annoverata nel filone delle splatter-comedies per la sua aria grottesca e surreale. L'amenità di 2000 Maniacs si rivela proprio con il cinico e nerissimo sense of humor dei folli del titolo, i quali si adoperano nelle maniere più fantasiose a massacrare i malcapitati yankees con una rozzezza e perversione assolutamente esilaranti. Fantastiche, in tal senso, le interpretazioni di tutti i characters, dall'unto sindaco Buckman ai vari rednecks assetati di sangue, su cui spiccano le bocce della playmate Connie Mason (già starring in Blood Feast) e Billy (il piccolo Vincent Santo), deus ex machina della situazione, il cui vernacolo sudista è tanto strampalato quanto i suoi passantempi con cappio e gattini. Il finale sovrannaturale, ideale spiegone anche un pò inutile, risente dell'influenza delle serie come Twilight Zone, che riscuotevano successo anche allora. Di lì a qualche anno, con l'esperienza del Vietnam e la "Texas Chainsaw Massacre Revolution", l'America non avrebbe mai più avuto bisogno di spiegare la ferocia sanguinaria dell'uomo. Indimenticabile la delirante colonna sonora country.splattercontainer

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