giovedì 17 novembre 2011

Su Facebook foto porno e violenze Dietro l'attacco l'ombra di Anonymous

MILANO – Justin Bieber in posa erotica oppure la foto brutale di un cane vittima di maltrattamenti: sono solo due delle immagini porno e di natura violenta che hanno invaso il profilo di molti insospettabili utenti del social network blu in queste ultime ore. Nel riepilogo delle ultime attività degli utenti sono comparsi infatti fotomontaggi di personaggi famosi in pose imbarazzanti, link a contenuto pornografico, immagini di auto-mutilazioni, video violentissimi e immagini riprovevoli come quelle di abusi su animali. Secondo il management di Fb farebbero parte di un attacco coordinato di spamming ai danni del popolare sito, ma chiaramente le indagini non sono ancora approdate a una verità certa. sospetti ricadono ora sul collettivo di hacker Anonymous, che già da giorni sta profetizzando l’imminente fine di Facebook, di alcune banche e di altri poteri simbolici. Il 5 novembre in un video il gruppo aveva dichiarato di voler celebrare il Kill Facebook Day (che in questo caso sarebbe arrivato dunque con dieci giorni di ritardo) attraverso un post su YouTube e grazie a un virus molto sofisticato messo a punto da una cellula dello stesso gruppo. La scelta del giorno non sarebbe causale: proprio in questa data infatti, nel 1605, l’attivista inglese Guy Fawkes, di cui i famosi hacker indossano la maschera e al quale si ispirano, ideò un complotto che passò alla storia come la «Congiura delle Polveri» (Gunpowder Plot), tentando di rovesciare il parlamento inglese. Il piano, progettato da cattolici inglesi a danno dello scozzese re Giacomo I di Inghilterra, aveva l'obiettivo di uccidere in un colpo solo il re, la sua famiglia e gran parte dell’aristocrazia protestante. Le uniche perplessità riguardano il modo in cui l’attacco è avvenuto, considerato differente dalle solite modalità adottate da Anoymous, nonché il ritardo rispetto al giorno indicato.

COME HA FUNZIONATO L’ATTACCO – Gli hacker avrebbero forzato le password meno sicure e sarebbero riusciti a conquistarsi l’accesso alle informazioni di molti iscritti sfruttando delle finte finestre di chat (che da tempo vengono segnalate su Fb). Gli utenti sarebbero dunque stati attratti da link falsi che promettono di raccontare una storia qualunque e che, una volta cliccati, aprono una serie di immagini porno hardcore o di violenza. «Tutelare gli utenti dallo spam e dai contenuti pericolosi è una delle priorità per noi. Stiamo cercando di migliorare i nostri sistemi per isolare e rimuovere i materiali che violano le condizioni di utilizzo del sito», ha dichiarato Andrew Noyes, responsabile della sicurezza del social network.

CONSEGUENZE – Facebook ha dichiarato alla webzine Cnet di essere a conoscenza dei responsabili e di aver messo al lavoro il proprio team di legali. Inoltre ha diffuso una sorta di guida alla frequentazione sicura del proprio sito, corredata da una serie di raccomandazioni rivolte agli utenti. Ma le conseguenze dell’invasione violenta di Fb si fanno già sentire, soprattutto in termini di reputation. Basta leggere l’hashtag di Twitter #facebookporn: «Facebok è una porcheria: voglio tornare a MySpace», «Non mi piace facebookporn, mi sposterò su GooglePlus», «Facebook sta diventando come chatroulette». Ma c’è anche chi spiritosamente ha dichiarato: «Mi sento tagliato fuori da tutta questa storia. A me non è arrivata alcuna immagine inappropriata. E pure, credetemi, le ho cercate».
corriere.it

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Cosi non si va da nessuna parte

Anonimo ha detto...

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