mercoledì 22 ottobre 2008

LA MAMMA DI VENERDI': NON LO CHIAMERO' MAI GREGORIO

ROMA - ''Per noi si chiama e si chiamera' sempre Venerdi', che e' un nome bellissimo''. Mara Ortu e' ''dispiaciuta e amareggiata'' per la sentenza della Cassazione che conferma la scelta dei giudici di Genova e le impone di chiamare il figlio Gregorio Magno invece che Venerdi'. ''Mannaggia'' risponde alla richiesta di un commento, poi spiega: ''siamo andati fino in Cassazione perche' eravamo convinti che cambiando citta' si potesse vincere questa causa, molti avvocati ci davano ragione, e' incredibile che questa storia finisca cosi''.


Lei e il marito Diego continueranno a chiamare il bambino Venerdi', ma Mara non vorrebbe arrendersi neppure ora che l' ultimo giudizio e' stato negativo: ''vorrei che ci fosse una autorita' ancora superiore a cui rivolgerci - spiega - ma mi rendo conto che non e' possibile''. ''Guardi, sono veramente amareggiata - spiega ancora -, ci tenevo veramente a vincere questa causa perche' non e' giusto non potere scegliere il nome per il proprio figlio, non e' giusto che lo Stato possa imporre un nome. Dire che Venerdi' e' un nome ridicolo e' inoltre offensivo, anzi la ritengo una discriminazione. Io e mio marito eravamo indecisi tra Venerdi' e Mercoledi', non pensavamo certo a 'Robinson Crusoe', il libro di Daniel Defoe, dove il personaggio di Venerdi' e' ritenuto comunque positivo da molti studiosi''.

Anche il papa' di Venerdi' e' amareggiato: ''cosa devo dire, non mi aspettavo che finisse cosi' - dice Diego -, non e' giusto''. Nel bar Dodo di Genova Nervi, che gestisce con il marito, Mara e' ormai assediata dai cronisti che le chiedono commenti e intanto giocano con Venerdi', che ha due anni (e' nato il 3 settembre del 2006) ed e' un bel bimbo con i capelli lunghi e biondi e gli occhi verdi.

Venerdi' ride e chiama ''mamma, mammma'', poi corre da papa' e gli salta in braccio: ''ciao'' dice al telefono, ma ora non gli va di pronunciare il suo nome, si intimidisce come tutti i bimbi della sua eta'. Ride ancora, poi scende a terra e salta in braccio alla mamma. Che non riesce proprio a togliersi di dosso l'amarezza: ''Quando annunciavo il suo nome, all'inizio diversi amici rimanevano perplessi - ricorda Mara - poi ci hanno fatto l' abitudine e oggi mi incitano a resistere. Mi dicono Mara non puoi piu' cambiargli nome''. La donna lancia al marito uno sguardo d'intesa. Lui la prende in giro perche' sta dicendo a tutti che Venerdi' e' stupendo e simpaticissimo: ''cosa deve dire una madre?''. Poi sottovoce: ''se arriva il secondo si chiamera' Mercoledi', magari l'impiegata dell'anagrafe questa volta non ci fa caso, nessuno se ne accorge e noi viviamo in pace''.

3 commenti:

DAIDE ha detto...

Io lo chiamerei week-end..cosa ne dite

Kylie ha detto...

Esiste un limite e per fortuna che i giudici hanno compreso.
Povero piccolo.

Giacomo ha detto...

Beh, l'importante è che qualcuno lo chiami...

:)