domenica 26 ottobre 2008

BANKITALIA: BENESSERE GARANTITO SE VERRA' ALZATA L'ETA' DELLA PENSIONE

ROMA - La ricetta è semplice: "lavorare di più, in più e più a lungo". Perché allungare l'età pensionabile e aumentare la produttività del lavoro sono le uniche vie percorribili per "il mantenimento e l'espansione del livello di vita raggiunto nel nostro paese". L'appello arriva dal vice direttore generale di Bankitalia, Ignazio Visco, che sottolinea come nel lungo periodo l'invecchiamento della popolazione costringerà a ritoccare nuovamente al rialzo l'età in cui si entra in pensione.

"E' necessario sfruttare appieno i margini ancora inutilizzati dell'offerta di lavoro, in particolare nella componente femminile, e quelli che, per l'allungamento della speranza di vita ed il miglioramento delle condizioni di salute in età più avanzate, si renderanno disponibili in futuro, rimuovendo ad esempio vincoli quali quello di un'età di pensionamento prefissata e costante nel tempo". Adesso è fondamentale "agire se si vuole evitare che il nostro Paese non riesca a mantenere negli anni futuri l'attuale livello di benessere economico e si allontani dai livelli di reddito delle economie oggi simili alla nostra". L'azione deve muoversi su due direttive: migliorare la qualità dei fattori produttivi, lavoro e capitale, e aumentarne l'efficienza, la produttività.

Due campi in cui "l'Italia è da tempo in ritardo rispetto agli altri paesi industrializzati". Va male la costruzione della qualità, soprattutto di quella umana. In primo luogo, "la qualità dell'istruzione fornita dal nostro sistema scolastico è inadeguata", ha spiegato Visco, e "il livello medio di istruzione della popolazione è ancora basso, in quantità e in qualità, e inferiore a quello di quasi tutte le economie avanzate". Ma "anche il rendimento dell'istruzione è relativamente basso nel confronto internazionale".

- SCUOLA E' UNA PRIORITA', INCENTIVARE INSEGNANTI: per Visco é quindi necessario mettere mano a scuola e università con "interventi importanti". Vanno "rivisti gli incentivi che guidano l'apprendimento come l'attività di insegnamento, va apprezzato e compensato il merito, è necessaria una migliore valutazione dei programmi, dei metodi e dei risultati". Non va certo meglio sul fronte della produttività: in primo luogo, ha ricordato Visco, negli ultimi dieci anni la produttività totale dei fattori ha ristagnato a fronte di una crescita media annua attorno all'1% negli altri principali paesi europei e all'1,5% negli Stati Uniti. "Una parte significativa di questo ritardo - ha spiegato - può essere ricondotta ai vincoli al corretto funzionamento dei mercati", all'eccesso "di regolamentazione e all'introduzione di barriere all'entrata o di misure volte a proteggere le quote di mercato delle imprese esistenti". E se l'Italia ha fatto passi avanti rispetto alla fine dello scorso decennio, quando il nostro paese aveva "il più alto livello di regolamentazione in senso anti-competitivo" fra i paesi sviluppati, "esistono margini per ulteriori miglioramenti".

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ci faranno lavorare tutta la vita non si potra' piu'godersi la pensione che desolazione.

Pupottina ha detto...

si morirà prima di arrivare alla pensione ... con tutto lo stress che ci danno nelle varie fasi della vita... ormai....

Giacomo ha detto...

Pensione? cosa è la pensione?