giovedì 11 novembre 2010

Addio manicomi, chiusi ultimi 3 privati al Sud

ROMA - Dopo 32 anni dalla legge Basaglia l'Italia dice definitivamente addio ai manicomi. Ultimi a chiudere i battenti, tre ex ospedali psichiatrici del Sud, due in Puglia e uno in Sicilia, istituti privati accreditati che hanno trasferito i loro ospiti, quasi trecento in tutto, in strutture residenziali che adesso dovranno essere nuovamente accreditate dalle Regioni. La fotografia del superamento definitivo delle strutture ex manicomiali arriva dalla relazione al Parlamento del ministero della Salute, che dal '99 aveva il compito di monitorare l'andamento dei programmi regionali.Nonostante la chiusura dei manicomi fosse gia' prevista dalla legge 180, infatti, il percorso per arrivare alla presa in carico sul territorio dei pazienti psichiatrici e' stato lento, anche per le difficolta' delle Regioni a reperire il personale e a rendere effettivamente disponibili le piu' 'moderne' strutture residenziali. La chiusura degli ex ospedali psichiatrici pubblici (75 ancora in vita al censimento del 1996) si era conclusa nel 2005, mentre a quella data (cui risale anche l'ultima relazione del ministero) erano ancora funzionanti quattro strutture private, quella di San Colombano al Lambro (che ha concluso la fase di passaggio degli ultimi 69 pazienti alle strutture residenziali accreditate nel 2007), quello di Santa Maria di Foggia, il Don Uva di Bisceglie e il Villa Stagno di Palermo.

Ora che anche i malati (117 al S.Maria e 158 al Don Uva in Puglia e 18 a Palermo, tutti classificati come ''non psichiatrici'') sono stati trasferiti in strutture residenziali interne agli istituti, per Massimo Cozza, segretario della Cgil Medici, che partecipo' all'osservatorio sul superamento dei manicomi, costituito nel '95, ''possiamo dire che finalmente anche gli ultimi manicomi sono chiusi. E' una buona notizia''. Ma la partita non sara' completamente ''vinta'' fino a quando non si risolvera' la questione degli Ospedali psichiatrici giudiziari ''ex manicomi criminali ancora vivi e vegeti, con piu' di 1.000 pazienti ancora tenuti in condizioni disumane, come hanno dimostrato le indagini della commissione d'inchiesta giudata da Ignazio Marino''.

Senza contare, aggiunge Cozza ''che non e' ancora concluso in modo adeguato il percorso di costruzione della rete dei dipartimenti di salute mentale sul territorio per tentare di dare risposte esaurienti ed adeguate ai bisogni di salute mentale''. A distanza di 32 anni, insomma, ''serve un impegno maggiore da parte di tutti per attuare i principi ancora validi della legge Basaglia''.
ansa

1 commenti:

bobbi1990 ha detto...

Io conosco molta gente che dovrebbe essere rinchiusa .
1 il mio datore di lavoro
2 la mia donna
3 la famiglia della mia donna
4 io