lunedì 28 gennaio 2008

TECNOLOGIA

Un progetto militare del DARPA potrebbe rivoluzionare il mondo delle telecomunicazioni: sta per arrivare il re di tutti i traduttori. Non sarà Star Trek ma star lo è di sicuro. I dettagli


Washington - I ricercatori del DARPA hanno dato il via ad un progetto per fronteggiare le necessità linguistiche della guerra contro l'esercito invisibile del terrorismo internazionale: il suo nome in codice è GALE, Global Autonomous Language Explotation - un apparato informatico che alcuni esperti internazionali hanno già battezzato il re di tutti i traduttori.

Il GALE sarà un "orecchio elettronico" poliglotta, dotato di sofisticati sistemi di riconoscimento vocale che permetteranno la traduzione in tempo reale di audio e testi in più linguaggi. Il programma ufficiale del progetto punta alla nascita di tre strumenti capaci di affrontare le cruciali richieste di intelligence

e servizi di sicurezza: due "motori" in grado di traslitterare e tradurre testi e conversazioni, uniti ad un'interfaccia che permetta l'analisi e lo stoccaggio dei dati raccolti.



La tecnologia si baserà probabilmente su un proprio sistema operativo, soprannominato Language Exploitation Environment. Questo software permetterà l'integrazione funzionale dei tre strumenti in uno solo. Il Pentagono esige margini di accuratezza e precisione estremamente alti: finora, stando alle rivelazioni degli esperti internazionali in Human Language Technologies, le conoscenze attuali consentono di creare tecnologie di riconoscimento vocale con affidabilità pari al 95%.

Finora le grandi aziende coinvolte nello sviluppo di GALE sono IBM e BBN. Una volta ultimato, il progetto potrà analizzare trasmissioni televisive, intercettazioni telefoniche, programmi radio. GALE terrà i piedi saldamente ancorati anche su Internet, cogliendo informazioni da gruppi di discussione, giornali e blog.

Negli corso degli ultimi anni, il Dipartimento per la Difesa degli USA ha chiesto più volte alla comunità accademica di realizzare una macchina in grado di riconoscere, tradurre ed immagazzinare un'immensa mole di dati multimediali provenienti dal mondo dei media arabi e sinofoni. Lo sviluppo di questo maxiprogetto è ancora in fase pre-iniziale ma gode già di onerosi finanziamenti da parte del governo americano: l'autorevole Red Herring parla di un budget di partenza pari a 50 milioni di dollari.

Gli obiettivi di questo progetto sono ovviamente militari, vista l'enorme mole di dati proveniente dai paesi arabi e dalla Cina che i servizi di sicurezza statunitensi devono costantemente analizzare. Il sistema, secondo quanto rivelato dal quotidiano Military.com, sarà accessibile persino dai soldati in missione all'estero: con un computer palmare, anche i GI americani a digiuno di lingue straniere potranno azzardare una comunicazione con gli abitanti del posto.

Per mettere a punto un piano di sviluppo, i lab che diedero la vita ad Arpanet hanno accolto suggerimenti ed offerte di collaborazione da parte dei migliori ricercatori americani nel campo dell'informatica, della linguistica, dell'elettronica e della psicologia cognitiva. Nel frattempo... gli appassionati dei racconti di Douglas Adams presagiscono la nascita di una tecnologia "Pesce di Babele", dal nome del fantastico pesciolino-traduttore immaginato dalla mente del fervido scrittore di fantascienza. Che sia davvero la volta buona?

Daniele

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