mercoledì 6 ottobre 2010

X-FACTOR 5° PUNTATA 5 OTTOBRE 2010

Giacchetta con gianduiotti incastonati per il deejay più amato dal 10% di italiani che il martedì sera se lo vede, mentre il pubblico, ammaestrato dagli animatori, lo applaude a ritmo di batti-batti-batti le manine. Menù ricco: un’eliminazione, un nuovo ingresso e fortunatamente tanta, tanta pubblicità. Prima di tutto, però, bisogna giustificare il cachet della cantante più inutile del panorama internazionale: Taylor Swift che, per la cronaca, non è nemmeno lì live. La sua esibizione risale infatti a settimana scorsa, ma non era stata trasmessa per motivi di tempo (settimana scorsa alle 23 Facchinetti doveva andare a dormire chè la mattina dopo aveva appuntamento dal dentista). Non potevamo semplicemente lasciarla marcire negli archivi rai insieme al coccodrillo di Pippo Baudo?
Si torna in diretta, con la solita sigla pirotecnica e l’ingresso dei superstiti. Dorina sfoggia un abito da sposa (e la Tatangelo accanto a lei sembra l’anziana madre che la accompagna all’altare), i Kymera si sono travestiti da guardie di Buckingum Palace, mentre Elio sperimenta un look à la Abramo Lincoln. Spicca in zona opinionisti la sempreverde Antonella Elia. Facchinetti si informa sul travestimento di Elio, che scopro essere ispirato a Giuseppe Verdi (che ha anche in effetti più senso) e si parte.

La prima manche vedrà in campo Cassandra, Ruggero, i Kymera, Nathalie e Stefano. Informazione fondamentale della mia serata è la cacciata della notaia in cerca di attenzioni (quella con indosso sempre un vestito a fiori, per intenderci) a favore di una nuova personalità tutta da scoprireParte un video sui giudici, ma si interrompe, compaiono righe verdi e le immagini passano dai 4:3 ai 16:9 ai 96:5 in pochi secondi. Le critiche maggiori sono su Mara, rea di dare pezzi orrendi ai suoi pupilli. Facchinetti la critica: “che senso ha far decidere a loro che pezzi cantare?”; lei, che è talmente annoiata che si farebbe sostituire come giudice pure da Filipponi, non gli dà corda.
Siamo a Ruggero, che gigioneggia con “Crazy little thing called love”. La base lo sovrasta, ma anche il pesce rosso della messinscena in quanto a presenza sul palco non scherza. Alla Tatangelo “piace da morire” perché si vede che “stai a casa tua”. Che è un po’ l’augurio che ci facciamo tutti da tre puntate.
A qualcuno interessa il fatto che sul led dietro ai cantanti venga proiettato un disegnino fatto dagli stessi cantanti? No, bene.
Ultimo gruppo in gara dopo l’ecatombe delle scorse settimane, i Kymera cantano “Maria” dei Blondie. Un pezzo che ricalca abbastanza il genere di settimana scorsa. E ci deve essere qualche problema in sala audio, perché il mio microfono era più alto dei loro. E poi diciamolo, le giacche della collezione Autunno-Inverno 1966 dell’armadio di Paolo Limiti un po’ distraggono, è inevitabile. Ruggeri marchetta il suo spettacolo teatrale al teatro Manzoni di Milano e per farlo brucia cento anni di carriera invitando i Kymera a cantare con lui.
“Cornflake girl” di Tori Amos per Nathalie, piuttosto contenta della sua assegnazione. Vestita come Chiarastella della seconda edizione al funerale di Hello Kitty, parte al piano (ma è chiaramente finto, visto che non si possono suonare strumenti sul palco) e poi scorrazza per palco e impalcature (tra cui ho scorto chiaramente una torretta di Baywatch).
Sapevate che una cucina della Chateau d’Ax è stata disegnata dalla Chiabotto? Nel disegno originale ci sono anche il sole, l’erba e la mamma coi capelli biondi.
Chiude la prima manche Stefano, che cambiando il pezzo in corsa ha perso la messinscena. Una carta che un po’ tutti dovrebbero tenere in considerazione per eludere la trappola-Tommassini. “Dillo alla luna”, che nel suo caso è un po’ un azzardo, visto che potrebbe aver finito a sole già sorto. Sicuramente la peggiore esibizione finora per lui. Gli altri giudici citano “gli ammutinati del bounty” – che io pensavo fosse uno snack – e Mara si innervosisce sparando parolacce. Pierpa Peroni rincara la dose: “a volte i sogni dovrebbero rimanere tali”.

Tutti i cantanti della prima manche tornano sul palco, per il video riepilogo e la chiusura del televoto. Gli opinionisti pronosticano il ballottaggio per Stefano. La busta ci svela chi si salva: in ordine sparso i Kymera, Stefano, Nathalie e Ruggero. Cassandra va al ballottaggio. “E’ giusto così” azzarda lei, in realtà furibonda. Nei suoi occhi leggo “spostati da davanti, inutile diggei, se no ti stacco la testa a morsi e ti uso come bigodino”. La Tatangelo critica l’atteggiamento di Cassandra, che è un po’ come se Bin Laden condannasse il fanatismo religioso del parroco sotto casa mia.

Seconda manche: in ordine Manuela, Dorina, Nevruz, Davide. Riaperto il televoto.
Ed è quindi la dead woman walking, Manuela, ad aprire questo secondo round. Il brano è “No more I love you’s” di Annie Lennox, ma non importa, potrebbe anche curare i tumori con la voce e andrebbe comunque al ballottaggio. Demolita per tutta la settimana durante eXtra Factor, ha deciso di guadagnare in serietà vestendosi come Topolino nel primo lungometraggio Disney. Esibizione più convincente del solito, ma c’è poco da fare.
Passiamo alla tanto simpatica quanto bella Dorina, stasera alle prese con l’impegnativa “Donna” di Mia Martini. Anna si augura che possa trasformarsi da cantante a interprete, io pensavo più alla levitazione o a segarla in due parti. Messinscena minimal, con abito da sposa, veli, pizzi, neve, altare, trucco da professionista della notte, guanti-bondage e mangiafuoco cinesi con tre braccia. Brava, molto intensa, ma il brano aiutava non poco.
Nevruz versus Baustelle: nemmeno “Charlie fa surf” rientra nei gusti dell’esoso cantante. La Tatangelo critica prima di sentirlo: “non so se sentendolo in macchina senza poterlo vedere potrebbe piacermi”. Per fortuna a casa di autoradio ne ha tante. Nevruz entra compresso in un bozzolo a forma di tuta di astronauta, salvo poi liberarsi e cominciare a cantare come l’orso Yoghi quando si lamenta con il ranger dello Yellowstone. Il suo peregrinare per il palco raggiunge stasera nuove vette: il ballatoio di solito dedicato alle comparse. A fine esibizione imita Povia e srotola anche uno striscione con scritto “non ci verrà mai una crisi di Nevruz”. No, di panico però forse…
Chiude il giro Davide, con “Amore di plastica”. Anche per lui base troppo alta rispetto al microfono, mentre sullo sfondo donnine stilizzate mettono in mostra seni vicini alla sesta misura. Lui è bravo, ma il brano questa volta è davvero davvero lontano dal suo mondo. La Tatangelo pensa il contrario, la cosa mi rassicura sulla bontà della mia opinione.

Parentesi talenti-incompresi: è il turno del favoloso cinese Chao che ci aveva incantato ai provini con i giudici. Tutti sfottono, ma è a mani basse più bravo di buona parte dei concorrenti tutt’ora in gara. Videoriepilogo e veloce collegamento coi candidati all’ingresso. Siamo al verdetto, ci viene dato anche uno scorcio della nuova notaia, ancora più appariscente, ancora più scollata. Il pubblico decreta salvi Davide, Nevruz e Dorina. Manuela ancora al ballottaggio. Surprise surprise.

Secondo Elio non sono state le peggiori della serata e che qualche altro fattore è entrato in gioco per metterle a rischio. Secondo lui i peggiori erano invece Stefano e Dorina. La Tatangelo lo gela: “Elio è una persona che dice quello che pensa ma non pensa a quello che dice”. In realtà la frase era preparata da oggi pomeriggio e all’inizio c’erano i puntini per poterla usare con chiunque. Il giudice protagonista del ballottaggio lamenta un attacco ai suoi danni durato tutta la serata.

Per il ballottaggio Cassandra canterà “Città vuota”, mentre Manuela “Una ragione di più”. “Killing me softly” e “Allelujah” le scelte per i brani a cappella. Ora, onestamente, una è simpatica e l’altra è una cantante. Poi se vogliamo parlare di discorsi televisivi allora Manuela sa già di morto da tre settimane.
Si implora, poi si vota.
Elio elimina MANUELA
Mara Maionchi elimina CASSANDRA
Anna Tatangelo elimina MANUELA
Enrico Ruggeri elimina MANUELA
Manuela è la quinta eliminata di X Factor 4. Il pubblico rumoreggia, ma bastava televotarla. Lei prova a prenderla con tranquillità, ma si commuove. Con estrema classe consegna il testimone virtuale a Cassandra. Classe, troppa classe per il trattamento ricevuto dal programma.

Siamo all’integrazione.
Parte Lavinia, la proposta di Elio. Una squilibrata, una via di mezzo tra Stefania Sandrelli e Sandra Milo, ma con lo stile di Marylin Monroe quando uscì dalla torta di Kennedy fatta di crack. La sua “Sempre” (l’originale era di Gabriella Ferri) evidenzia un canto un po’ antico. Un po’ da vecchina di paese durante il rosario pentecostale.
Passiamo ai Carpe Diem – che basandoci sullo sguardo sveglio dei ragazzi penso sia un nome ispirato al pesce, più che al detto latino. Ma la ragazza non aveva perso 8 chili? Mi sa che li ha ritrovati dietro al divano mentre aspettava di cantare. I Carpe Diem avranno anche afferrato l’attimo, ma non certo le note; sarà l’emozione ma non hanno beccato mezza armonizzazione e han portato a casa una delle esibizioni più brutte della storia di quel palco. Tre sordomuti avrebbero fatto di meglio.
Dami, che ci specificano essere il diminutivo di Damiano e non di Dami Tre Parole Sole Cuore Amore, canta “If I ain’t got you”, e lo fa piuttosto bene, soprattutto dopo il nulla assoluto che ha anticipato la sua esibizione.
Chiude Alice, con la celeberrima sigla degli Oro Saiwa. Sembrava più interessante ai provini. Stasera è davvero una lotta tra poveri.

In chiusura di puntata immancabile il commento volemose_bene della mia conduttrice radiofonica di riferimento, che ogni settimana dice cose bellissime su tutti e che sarebbe in grado di fare i complimenti per il taglio di capelli al ladro che le ha appena svaligiato casa.

Verdetto: non entrano i Carpe Diem, non entra Alice, ma entra ufficialmente in gara Dami, e con soli 20 voti di differenza. Sui 21 totali ricevuti.

Finisce qui la quinta puntata, push the pillow, buonanotte.realityhouse

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