domenica 28 agosto 2011

Cacciatore di bambini neri


MILANO - Un ragazzo bianco con un fucile in mano che mostra con orgoglio ai suoi piedi, come fosse un trofeo di caccia, un bambino nero, apparentemente senza vita. L'immagine è postata su Facebook e la storia ha provocato un enorme scalpore in Sudafrica. La polizia sta ora cercando di identificare chi è l'uomo nella fotografia e chi ha inserito il post e soprattutto sta cercando di capire se l'immagine tanto agghiacciante sia vera o frutto di un fotomontaggio (ma anche se si trattasse di una manipolazione la legge sudafricana prevede il carcere per razzismo). La notizia è stata diffusa da alcuni siti esteri.LA FOTO - La foto è stata pubblicata sul profilo il 24 giugno da un utente denominato «Terrorblanche Eugene», nome che richiama l'ex leader del Movimento di Resistenza Afrikaner (AWB) di estrema destra Eugene TerreBlanche, assassinato nell'aprile del 2010. Il portavoce del Ministero della Polizia, Zweli Mnisi, ha spiegato che sul caso è stata aperta un'inchiesta e invita chi dovesse riconoscere l'uomi ritratto nella foto (che potrebbe essere stata manipolata) a chiamare la polizia: «Se, infatti si tratta di un fatto reale quell'uomo deve essere punito».

LE ACCUSE - Sul profilo di Facebook Terrorblanche si descrive come un impresario a cui piacciono la musica africana, i Simpson, le armi bianche e il fuoco e conta. Foto e bacheca non sono aperte a tutti, ma l'ultima volta che è stato possibile consultare la pagina TerrorBlanche contava 589 amici e numerosi sostenitori. «Coloro che hanno fatto commenti favorevoli potranno essere accusati di non aver denunciato il fatto, di razzismo e di abuso su minori» ha spiegato Miranda Giordano, direttore dell'istituto contro gli abusi sui minori. Per lui, l'accusa potrebbe essere omicidio (se l'immagine è reale) o lesioni gravi ad un bambino». Ora su Facebook si sono formati due gruppi di protesta contro la foto del «cacciatore di bambini neri». Si tratta del gruppo «arrestate tutti gli amici di Terrorblanche» che ha 43 membri e un «gruppo di protesta» contro di lui che conta già 240 membri
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