Festival di Sanremo 2 puntata 18/02/2009
Apre la seconda serata del Festival un filmato tratto da un film che la mia ignoranza cinematografica (che notoriamente non va oltre “Natale a Miami”) mi impedisce di riconoscere, proiettato e suonato in tempo reale dall’orchestra. Altri tre a casa, questa sera, dopo le polemiche sull’eliminazione zanicchiana di ieri, dovuta, in parte, al monologo di Benigni.
Ordine parzialmente inverso a quello di ieri, partono Alexia e Mario Lavezzi, con la loro “Biancaneve” che avevo già relativamente apprezzato ieri. Oggi mi son piaciuti ancora di più. Voto: 7,5
Scende Eleonora Abbagnato, simbolo dell’eleganza e della grazia.
Scende Povia, simbolo dell’ignoranza, per nostra disgrazia. A parte la solita storia di Freud, della madre invasiva e il padre ubriacone, che pare rubata da una puntata qualsiasi di OC, il refrain è terribilmente orecchiabile. Il cartello stasera recita “nessuno ha sempre ragione”. Li legge prima di metterli? Insisto, voto: nc
Albano canta per terzo. Tra ieri ed oggi non è cambiato nulla, ha quel modo ipnotico di muoversi mentre canta, è tutta una coreografia, le braccia, le labbra, quel lieve rossore sul volto dovuto allo sforzo. Non lo si regge. Voto: 5
Ma è una replica o è in diretta? Entra Luca Laurenti cantando “New York New York”. Bravo, per carità, ma la gag successiva non si digerisce.
Nicky Nicolai e Stefano di Battista sono i prossimi. Una delle migliori, non fosse altro che per l’autore: Jovanotti. Mossa, raffinata e una botta di vita rispetto a quelle che seguiranno (perché, a parte Al Bagno, siam partiti con le meno brutte). Voto: 7,5
Tocca a Sal Da Vinci, che a momenti cade dalle scale. Il viso è squadrato, perché si tiene i capelli rasati? Non è prettamente una canzone che passerà alla storia. Voto: 6
Bonolis: “voglio parlarvi di Uan”, oddio è superospite? Ah no, è l’ennesima iniziativa del cantante Bono. Segue, filmato interpretato da attori e cantanti. Tra cui Idris, l’avevo nominato giusto ieri, e Laura Pausini.
I Gemelli Diversi , definiti “gruppo di rottura che raccoglie le storie della strada”, che è un po’ il lavoro che tutti gli chiederebbero di andare a fare per rendersi utili. Ah già, è quella col microfono distorto. Ma magari è la sua voce, magari ha ingoiato un vibrafono. Voto: 5
Il modello di oggi è Nir Lavi. Dietro le sue sopracciglia credo si nasconda agevolmente una nuova cellula di Al Quaeda. La voce non è da meno.
Pupo, Belli e Ndour, ossia il Trio Nano, con la loro “L’opportunità”. Se si trattava dell’opportunità di tacere l’hanno malamente sprecata. Per assurdo quello che parla meglio l’italiano è proprio Ndour. Voto: 4
Finalmente Renga. Sarà il Nessun Dorma, ma è una bella musica. Come ieri, il pubblico canta “Angelo” in coro. La vocalità di ‘sto ragazzo se la sogna il 95% dei cantanti italiani, chi saprebbe cantare questa canzone a parte lui? Soprattutto per l’esecuzione, voto: 8,5
È il tuo momento Isoardi, mangia quel Gran Soleil come non hai fatto mai. La Abbagnato porta calzamaglia e sospensorio per Bonolis. Simpatici i loro duetti. Perlomeno non c’è Laurenti.
Marco Masini, uno dei più discussi dopo la serata di ieri, a “spaccare” è il testo, più dell’altalena di note, comunque difficilmente cantabili. Gli si criticano le parolacce, perché come al solito il saggio indica la luna e lo stolto fissa il dito. Voto: 7
Mash up con Il Senso della Vita: immagini sullo schermo che Laurenti dovrà decifrare. Era il momento più brutto del programma, è il momento per cambiare canale. Non finisce più, dovrebbe essere il parallelo del Benigni di ieri sera?
Tocca a Patty Pravo, che ha smesso la camicia di notte di ieri per una più sobria toga nera da esorcista egiziana, popolo in cui tra l’altro sarebbe stata un animale sacro, visti gli occhi. Penso che il ritornello sfiori la definizione enciclopedica di cacofonia. Voto: 4,5 Si ferma sul palco e, al solito, gesticola. Ghaazie. Pego.
Oggi sarebbe il compleanno di Fabrizio De Andrè. Il regalo – regalone, io preferirei un iPhone – è un medley delle sue canzoni cantato da Accorsi, Santamaria e la Premiata Forneria Marconi. Bello il coinvolgimento col pubblico (ossia i 300 demoscopici, non certo gli anziani figuranti in platea).
Marco Carta (siamo quasi in dirittura d’arrivo), con “La forza mia”, per quello che è il favorito numero 1 alla vittoria. La giacca non si può vedere, chi gliel’ha tirata addosso? La pronuncia neanche. Meglio ieri. Voto: 6,5
Fausto Leali. Confermo l’impressione di ieri, in tre diversi punti ricorda varie canzoni più o meno famose. La sua voce la conosciamo, perlomeno la Zanicchi qualcosa aveva osato. Voto: 5,5
Chiude Dolcenera, ieri ha cantato all’ora di cena, ora canta all’alba. In effetti penso che se fossi in lei mi lamenterei un pochino. Poi sento la canzone e credo che in fondo non ci sia niente di male. Di sicuro il ritornello resta in testa e stasera è andata meglio di ieri. Voto: 7
La Abbagnato insegna qualche passo di danza a Bonolis, scetè, patepurrè, arabesque. Non so minimamente come si scrivano, ma la Celentano sarebbe contenta. Laurenti rovina tutto apparendo in sospensorio e calzamaglia. È un alto-basso di cultura e cattivo gusto. In rappresentanza della prima, Alessandro Haber legge delle poesie. Calo di share.
È il momento dei giovani.
Si parte col botto: Silvia Aprile (con Pino Daniele mentore, ahi lei) direttamente da X Factor. Bella voce che già conoscevamo (le fu preferito Tony, vediamo di non dimenticarcelo). In una parola “soave”.Voto: 7,5
Passiamo a Chiara Canzian, ennesima “figlia di”. Patrocinata da Vecchioni, si fa venire a prendere sopra la scala dal conduttore, canta “Prova a dire il mio nome”. La canzone non prende, la sua voce spezza l’incantesimo della Aprile. Voto: 5,5
Ecco Karima, che per la tensione pare non essersi ancora tolta l’accappatoio dell’hotel. Patrocinata da Burt Bacharach, che dice di essere rimasto estasiato dalla sua voce. Si riferirà alle urla contro Federico Angelucci. Problemi col microfono, che allontana troppo. Sul finale non becca più un acuto e hai paura che a momenti se ne vada piangendo. Peccato, era tesa. Voto: 7
Si passa a Iskra, ossia la Bertè sotto cortisone. Ovviamente patrocinata da Lucio Dalla, ha 60 anni ma è tra i giovani, canta “Quasi Amore”. Avrà anche una gran voce, ma stasera è tutta urla, e la canzone non offre granchè. Voto: 6
È relativamente presto, ma pare tardi. Tocca a tal Barbara Gilbo, patrocinata da Ranieri. Canta “Che ne sai di me”, lei ha più la faccia da Grande Fratello, il vestito da sposa cadavere non le rende onore. Non capisco la canzone, ma capisco che stonacchia. Voto: 5
Si chiude con Arisa, proveniente da sanremolab, che mi sa di luogo dove fanno esperimenti pericolosi. Lei merita. Sembra instabile come Federica Rosatelli ma ha il look del fidanzato Nicola e parla come Man-lò. È patrocinata da Lelio Luttazzi, che non sa neanche chi sia e la chiama Alisa per tutto l’rwm. Mentre canta ha la posa da Zecchino d’Oro, il pubblico è già ammaliato. Voto: 8
Saluti di rito e arriva la busta col risultato: passano Masini, Povia, Alexia, Renga, Leali, Carta, Pravo, Gemelli Diversi, Dolcenera e Pupo-Belli-Ndour (fischiati). A casa Albano (olè), Nicolai (assurdo) e Sal Da Vinci. Si chiude con un ballo della Abbagnato e del “modello”. A domani, col ripescaggio e la gara dei giovani con i rispettivi mentori.
realityhouse
2 commenti:
Sono d'accordo con tutto l'articolo. Tutto.
Io non sono riuscita ad ascoltarne una interamente. La canzone stile San Remo... Ho zappato, non ho resistito. Le prime note di zanicchilealipupoalbanoesimili procuravano sgomento.
Come fanno ad arrivare su quel palco, la più importante "cassa di risonanza" a livello nazionale, un potenziale promozionale enorme...? (pagato con il nostro canone, le nostre tasse).
Che cosa c'entra questa gente se non con la gerontologia? Le case discografiche e i loro "cavalli" danneggiano un mestire e quelli che lo sanno fare.
La vecchia, i tre nani, il puffo arrossato, il chiattone, il pelato, i ragazzi che fanno finta di fare "rap", chi monta 'sta baracca?
Comunque anche noi, che guardiamo San Remo e poi passiamo anche del tempo a commentarlo, siamo vecchi e superati come loro. Peché la vera musica, quella reale e viva, passa su internet. Su myspace, youtube, i blog, e tutto l'immenso e libero oceano di internet.
Non c'è da stupirsi quindi che quel palco sia invaso dai dinosauri: aspettano l'estinzione.
insomma non si può sapere se gli afterhours sono stati ripescati, troppo difficile trovare una notizia di informazione...mah...vabbè anche questo sanremo passerà...
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