Cynar e l'eredità contesa
Un patrimonio di 49 milioni di euro. Lascia tutto all'ex segretaria. I figli fanno ricorso e strappano l'eredità
MILANO — Avranno brindato con il Cynar? Probabile. Dopo cinque anni di battaglie gli eredi di Angelo Dalla Molle, l'inventore del Cynar, hanno visto riconosciute dal Tribunale di Venezia le loro ragioni, cioè la legittima (su un asse ereditario di 49 milioni di euro) dalla quale il capofamiglia, morto nel 2001 a 93 anni, li aveva esclusi in favore della seconda moglie, la sua segretaria particolare di 40 anni più giovane, sposata quando lui ne aveva 90. La storia dell'eredità Dalle Molle è più appassionante di una fiction televisiva, genere Dynasty. E il finale è ancora tutto da scrivere perché il 30 giugno ci sarà l'Appello.
IMPRENDITORE E FILANTROPO - Angelo Dalle Molle, mestrino era il papà del Cynar, il liquore a base di foglie di carciofo (prima bottiglia prodotta nel 1952), l'amaro «contro il logorio della vita moderna» che deve la sua fama al Carosello con Ernesto Calindri seduto in mezzo al traffico cittadino mentre sorseggia il suo alcolico preferito. Dalle Molle non era soltanto un imprenditore geniale (nel giardino della sua dimora palladiana, villa Barbarigo Pisani a Strà in provincia di Padova, aveva impiantato una piccola fabbrica per produrre auto elettriche), ma anche un filantropo (ha dato vita alla «Fondazione per la qualità della vita» e al «Centro studi La Barbariga» per l'assistenza agli anziani) e un industriale dalle velleità artistiche. Amico di Salvador Dalì, era membro del comitato d'onore del Museo Dalì di Figueres dove sedeva gomito a gomito con l'indiano Ratan Tata, uno degli uomini più ricchi della terra, e con Eva Petrescu, moglie del dittatore romeno Nicolae Ceausescu.
PASSIONE PER LE DONNE - Ma, prima ancora del Cynar e dell'arte, la vera passione di Angelo Dalle Molle erano le donne. Le amava così tanto da aver concepito sei figli (Silvano, Alberto, Fabio, Aldo, Angelle e Francesca, tutti riconosciuti) da altrettante partner diverse. Allergico, però, alle nozze. Solo due matrimoni: il primo (annullato dalla Sacra Rota) con Edes Zago. Il secondo, a 90 anni suonati, con la sua segretaria Eleonora Bötner. I figli tentano di impedire la sacra unione, vogliono far interdire l'anziano padre, ma la perizia psichiatrica stabilisce che Dalla Molle è capacissimo di intendere e volere. I figli (sparsi tra Veneto, Milano, la Francia e il Brasile) e i loro eredi non accettano la decisione testamentale e iniziano la causa. I primi a muoversi sono i nipoti brasiliani: Edes Francesca, Angelo Ferdinando (ex direttore generale della Microsoft Brasile) e Daniela.
CAUSA COMPLICATISSIMA - «Una causa complicatissima», ammette l'avvocato veneziano Valeria Fabbrani che con i colleghi Adami, Federici, Marra e Meroni (dello studio milanese Sciumè Zaccheo) assiste gli eredi. Dopo cinque anni, la sentenza del Tribunale di Venezia. «Ma in Appello ne vedremo delle belle. Il perito del tribunale ha accertato che i figli avevano già ricevuto dal padre denaro e beni (tra cui una villa a Beaulieu sur Mer in Costa Azzurra, appartamenti a Milano e diverse società, ndr) superiori alla legittima », afferma Luigino Martellato l'avvocato di Eleonora Bötner. Che è morta un anno fa di tumore. Malattia mai curata perché la donna era seguace di Ryke Geerd Hamer, l'ex medico tedesco teorizzatore della «nuova medicina», e padre di Dirk, ucciso nel 1978 sull'isola di Cavallo da un colpo di fucile sparato da Vittorio Emanuele di Savoia. E non è finita qui perché nella Dynasty del signor Cynar l'intreccio di storie è incredibile. Una anno fa esplose lo scandalo degli italiani, evasori fiscali, con conti bancari nel Liechtenstein. Bene, scorrendo quel-l'elenco, compaiono due nomi: Silvano e Francesca Dalle Molle. E non è omonimia. Meglio berci sopra. Contro il logorio della vita moderna (corriere.it)
0 commenti:
Posta un commento