Garlasco, sospettata amica di Alberto: ''Ero a casa''. Il suo cellulare allo studio dei periti
Roma, 26 set. (Ign) - Due anni fa era una testimone, ma adesso le sue parole messe a verbale hanno attirato l’attenzione di periti e consulenti. Si tratta della deposizione di un'amica di Alberto, diventata oggetto di approfondimenti per l'omicidio di Chiara Poggi il 13 agosto 2007. Secondo quanto riporta il 'Corriere della sera', il racconto della giovane (che aveva affermato di essere stata a casa ''fino al primo pomeriggio'') non coincide con i rilievi tecnico-informatici: il suo cellulare infatti risulta avere agganciato due centraline diverse, cosa che avviene quando il telefonino si sposta da una zona all'altra.
La teste ha raccontato che la mattina in cui Chiara fu uccisa lei era a casa, a Garlasco (non lontano dalla villa dell'omicidio), a scrivere la tesi. Ha detto di essersi alzata verso le 7, di aver fatto colazione e poi, fino alle 13, di aver studiato. Poi il pranzo, uscendo solo verso le quattro.
Oltre due anni dopo, però, periti e consulenti informatici hanno messo a fuoco che il suo cellulare, quella mattina, ha agganciato le due centraline: a questo punto serve una spiegazione tecnica credibile perché la ragazza resti fuori dalle indagini.
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