domenica 19 dicembre 2010

Godzilla Speciale Natale Man-ga 149 Sky

Era il 1954 quando il centro di Tokyo fu devastato per la prima volta da un mostro orribile. Un enorme rettile preistorico emerse dagli abissi dopo un sonno durato due milioni di anni, scatenando la sua ira funesta sui poveri e indifesi abitanti del Giappone. Da allora il mito è arrivato fino a noi, con il lucertolone atomico cambiato sia nella sostanza (da cattivissimo si alterna a momenti in cui diventa persino difensore dell’umanità) che nella forma (le sue dimensioni variano da film a film) ma senza perdere neanche un grammo del suo fascino.

Difficile rintracciare tutte le cause di un così costante e duraturo successo. Infatti Godzilla mantiene nel tempo il suo valore di denuncia, da prima degli orrori di Hiroshima e Nagasaki durante la Seconda Guerra Mondiale poi, più in generale, del pericolo di uno sviluppo incontrollato della scienza, monito attuale oggi come allora. Tutto questo con un design da fare invidia ai famosi Mecha. Infatti, oltre alla mole, Godzilla ha dalla sua parte anche delle armi prodotte dalla sua natura alterata. Grazie a una ghiandola al plasma collegata al suo cuore, il lucertolone emette dalla bocca un raggio nucleare che polverizza gli avversari. La sua arma definitiva è il Final Ray e grazie a un corpuscolo presente nelle cellule del corpo, il rigeneratore G1, può manipolare l’energia nucleare a suo piacimento. D’altronde sono proprio le radiazioni nucleari la fonte di nutrimento di Godzilla!

Il primo Godzilla del 1954 creato da Inoshiro Honda (assistente di Akira Kurosawa) era decisamente sinistro ed inquietante, tuttavia, man mano che i film si susseguirono negli anni sul grande schermo, il mostro perse sempre più il suo statuto di creatura paurosa per diventare gustosamente kitch. Proprio in questa chiave Man-ga propone la Maratona Godzilla che si compone di 4 film:

- IL RITORNO DI GODZILLA (1984)
- GODZILLA CONTRO BIOLLANTE (1989)
- GODZILLA CONTRO KING GHIDORAH (1991)
- GODZILLA CONTRO MOTHRA (1992)

I film saranno in onda dalle 22:00 in replica alle 11:00 del giorno successivo

TITOLO ORIGINALE: GOJIRA
ANNO DI PRODUZIONE: 1984 - 1989 - 1991 - 1992
GENERE: Fantascienza
COPYRIGHT IMG: © 1984, 1989, 1991, 1992 TOHO CO., LTD
Man-ga.it

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giovedì 16 dicembre 2010

FOTO DI NUDO PER REGALI, LE INVIA IL 14% DEGLI ADOLESCENTI

AGI) - Roma, 15 dic. - Inviare immagini personali di nudo per avere in cambio regali come ricariche telefoniche o ricompense in denaro e' una pratica che coinvolge il 14% degli adolescenti italiani, un quarto dei quali scambia abitudinalmente immagini o video personali a contenuto sessuale con amici e compagni. E' quanto emerge da una ricerca condotta nel 2010 dalla ong internazionale Save the children su un campione di 453 ragazzi italiani tra i 12 e i 19 anni d'eta', provenienti da tutto il territorio nazionale. Dall'indagine, presentata a Roma nel corso di un convegno organizzato insieme alla Societa' italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) e intitolato 'Adolescenti, sesso, internet e tv: comportamenti virtuali e rischi reali', emerge inoltre che il 43% dei ragazzi invia messaggi con riferimento al sesso, altrettanti inviano abitualmente i dati personali a qualcuno conosciuto su internet, il 41% guarda immagini o video a sfondo sessuale sulla rete e una percentuale equivalente riceve messaggi a sfondo sessuale; il 22% infine ha avuto rapporti intimi con qualcuno conosciuto via web.




Comportamenti che, sottolineano da Save the children e dalla Sigo, stridono con la consapevolezza dei rischi e pericoli corsi nell'adottarli: il 29% degli intervistati segnala molestie quotidiane via cellulare/email e il 76 e' consapevole che i rischi prevalgono sui vantaggi. La propensione al 'sesso on line' e' inoltre legata a una serie di comportamenti a rischio, sessuali e non, fuori dalla rete. Il 40% del campione riferisce di rapporti sessuali completi da parte dei propri compagni, il 30 dichiara la diffusione del consumo di droghe leggere, il 24 ammette che e' diffuso tra i propri amici l'avere atteggiamento di disprezzo verso stranieri e disabili, il 19 sottolinea la partecipazione attiva (propria o di amici) a episodi di bullismo, il 15 parla di furti nei negozi, il 13 di guida senza patente e il 12 di uso di droghe pesanti. La percezione del pericolo, dichiara Emilio Arisi consigliere nazionale Sigo, "e' piu' bassa nei giovani che trascorrono ore in rete scambiandosi messaggi, foto o video ad alto contenuto erotico. E' necessaria quindi un'attenta sorveglianza sulle attivita' dei giovani al pc per intervenire tempestivamente e scongiurare situazioni drammatiche. E' dimostrato -aggiunge- che un controllo piu' serrato dei genitori ha un effetto protettivo. Ma non possiamo delegare solo alla famiglia la responsabilita' della prevenzione. La scuola e' indispensabile". La sfida, conclude Arisi, "e' insegnare ai ragazzi, che trascorrono in solitudine gran parte del tempo passato al computer, a utilizzarlo nel modo giusto". Il 40% del campione riferisce di rapporti sessuali completi da parte dei propri compagni, il 30 dichiara la diffusione del consumo di droghe leggere, il 24 ammette che e' diffuso tra i propri amici l'avere atteggiamento di disprezzo verso stranieri e disabili, il 19 sottolinea la partecipazione attiva (propria o di amici) a episodi di bullismo, il 15 parla di furti nei negozi, il 13 di guida senza patente e il 12 di uso di droghe pesanti. La percezione del pericolo, dichiara Emilio Arisi consigliere nazionale Sigo, "e' piu' bassa nei giovani che trascorrono ore in rete scambiandosi messaggi, foto o video ad alto contenuto erotico. E' necessaria quindi un'attenta sorveglianza sulle attivita' dei giovani al pc per intervenire tempestivamente e scongiurare situazioni drammatiche. E' dimostrato -aggiunge- che un controllo piu' serrato dei genitori ha un effetto protettivo. Ma non possiamo delegare solo alla famiglia la responsabilita' della prevenzione. La scuola e' indispensabile". La sfida, conclude Arisi, "e' insegnare ai ragazzi, che trascorrono in solitudine gran parte del tempo passato al computer, a utilizzarlo nel modo giusto" .

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martedì 30 novembre 2010

Mario Monicelli morto suicida a Roma

Il regista viareggino si è ucciso lanciandosi dal quarto o quinto piano del reparto di urologia del San Giovanni
MILANO - Un volo dal quinto piano dell'ospedale San Giovanni di Roma. Scompare così Mario Monicelli, ultimo grande maestro del cinema italiano. Il regista si è ucciso lanciandosi, intorno alle 21 di lunedì sera, dal quinto piano del reparto di urologia dell'ospedale San Giovanni di Roma, dove era ricoverato da domenica. Il cineasta aveva 95 anni e soffriva di un tumore alla prostata. Il corpo di Monicelli è stato trovato dal personale sanitario dell'ospedale a terra, disteso nei viali vicino alle aiuole, a pochi metri dal pronto soccorso. Monicelli non ha lasciato nessun biglietto a spiegazione del suo gesto. Sul posto sono arrivati amici e familiari. Al San Giovanni sono giunti anche gli agenti del commissariato Celio per ricostruire quanto accaduto e la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. «La tragica morte di Mario Monicelli ci lascia sgomenti e ci addolora profondamente» ha detto la governatrice. La notizia del suicidio in pochi secondi ha fatto il giro del web: commenti, foto, ricordi, riflessioni sono postati velocemente su Facebook e Twitter, mentre su YouTube i video del maestro hanno raccolto numerosissimi clic. >

STANCHEZZA E INSOFFERENZA - Prima il giro per la terapia poi, una volta rimasto da solo nella stanza doppia occupata da lui soltanto, Monicelli ha raggiunto la finestra e si è gettato nel vuoto: questa a quanto si apprende, la dinamica del suicidio del grande cineasta. La tragedia si è consumata nella palazzina principale dell'ospedale. Stando ad alcune testimonianze, il regista aveva mostrato stanchezza e insofferenza per la malattia che lo aveva colpito a 95 anni. «Era stanco di vivere» ha riferito un sanitario. La moglie del cineasta, in giacca nera e pantaloni grigi, è uscita con il volto sofferente e visibilmente provato dalle lacrime, ma con lo sguardo alto, senza dire nulla. Anche il padre del regista, il noto scrittore e giornalista Tomaso Monicelli, morì suicida nel 1946.

Mario Monicelli suicida a 95 anni Mario Monicelli suicida a 95 anni Mario Monicelli suicida a 95 anni Mario Monicelli suicida a 95 anni Mario Monicelli suicida a 95 anni Mario Monicelli suicida a 95 anni Mario Monicelli suicida a 95 anni Mario Monicelli suicida a 95 anni

MAESTRO CAUSTICO - Viareggino, classe 1915, Monicelli è considerato uno dei padri della commedia all'italiana. Negli ultimi anni di vita gli è toccato l'ingrato compito di commentare la morte di numerosi e cari colleghi. Lo ha fatto con arguzia e cinismo e senza sentimentalismi. La vena caustica e amarognola delle sue opere, l'aveva di recente riservata alle sue uscite pubbliche. Aveva preso parte al Viola Day di febbraio e al primo no B day nel dicembre scorso a Piazza San Giovanni. E aveva incitato i giovani a tenere duro: «Viva voi, viva la vostra forza, viva la classe operaia, viva il lavoro. Dobbiamo costruire una Repubblica in cui ci sia giustizia, uguaglianza, e diritto al lavoro, che sono cose diverse dalla libertà». Era stato anche a Montecitorio con i colleghi nel luglio 2009 per protestare contro i tagli al Fus. L'Italia era per lui «una penisola alla deriva». Il suo quartiere «d'adozione» a Roma era Monti, l'antica Suburra, con ancora gli artigiani a lavorare sull'uscio, al quale il cineasta aveva dedicato una delle sue ultime opere. Abitava al 29 di Via dei Serpenti, proprio sopra un noto gelataio. Viveva in un piccolo loft, un bilocale dai colori sgargianti che poteva essere quello di uno studente fuori sede.

«POSSO CAPIRE QUESTO GESTO» - La notizia della scomparsa del regista ha colto di sorpresa il mondo del cinema e non solo. «Quello che è successo mi ha lasciato estremamente basito» ha commentato il produttore Aurelio De Laurentiis. «Io che lo conoscevo profondamente e sapevo della sua grande dignità e del suo desiderio di essere sempre indipendente e autonomo, posso capire questo gesto. Ultimamente aveva perso anche la vista ma fino all'ultimo era stato capace di una deambulazione perfetta. Insomma una persona sana che non tollerava l'idea di poter dipendere da qualcuno». «Sono attonito» ha detto Carlo Verdone, accogliendo con grande sgomento la notizia della morte tragica di Mario Monicelli. «Era probabilmente una persona stanca di vivere, che non sosteneva più la vecchiaia. L'ho apprezzato molto come grande osservatore e narratore - ha aggiunto l'attore romano - anche se a volte con condividevo il suo cinismo. Era gentile, cordiale, ma di poche parole. Un anno fa - ha ricordato Verdone - mi capitò di fargli gli auguri a Natale. Rimase sorpreso: gli auguri, mi disse, non li fa più nessuno». «Non posso andare avanti: devo dirvi che è morto Mario Monicelli. Lo avremmo tanto voluto qui, ma era malato e adesso non c'è più» ha detto Fabio Fazio durante la diretta di Vieni via con me, il programma condotto con Roberto Saviano su Raitre. Il pubblico in studio ha accolto la notizia con un lungo applauso. «Non so che cosa si dirà domani di quello che è successo - ha commentato Giovanni Veronesi -, ma una cosa va detta: non ho mai sentito nessuno che si suicida a novantacinque anni. Era davvero speciale». Veronesi si è detto «scombussolato»: «L'avevo sentito poco tempo fa - ha spiegato - e pur sapendo che era all'ospedale, non lo sono mai andato a trovare. Peccato». «Provo un grande dolore» ha scritto in una nota il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti.
I SUCCESSI - Monicelli esordì nel cinema giovanissimo con il corto, firmato insieme ad Alberto Mondadori, Cuore rivelatore. Padre della commedia all'italiana, con i colleghi come Dino Risi, Luigi Comencini e Steno, è stato regista di oltre 60 film e autore di più di 80 sceneggiature. Quella di Monicelli è stata una vita dedicata interamente al cinema, al ritmo di quasi un film all'anno. Una produzione ininterrotta da I ragazzi della via Paal (1934) fino a Le rose del deserto (2006) e la sua ultima opera, il corto della sua carriera Vicino al Colosseo...c'è Monti, in programma fuori concorso alla 65esima Mostra del Cinema di Venezia. Fra i suoi grandi successi, Guardie e ladri (due premi a Cannes nel '51), nel pieno del suo sodalizio con Totò, I soliti ignoti (nomination all'Oscar), La Grande guerra (1959) trionfatore a Venezia con il Leone d'oro, L'armata Brancaleone (1965). Sono gli anni dell'amicizia con Risi, degli scontri con Antonioni, del controverso rapporto con Comencini, del trionfo della commedia all'italiana e dei "colonnelli della risata". Inventa Monica Vitti attrice comica in La ragazza con la pistola (1968); nel 1975 raccoglie l'ultima volontà di Pietro Germi che gli affida la realizzazione di Amici miei. Nel 1977 recupera la dimensione tragica con Un borghese piccolo piccolo. Seguono fra gli altri Speriamo che sia femmina (1985) e il feroce Parenti serpenti (1993) con cui dimostra di saper leggere le trasformazioni della società italiana con l'acume e la cattiveria di sempre. È del 2006 il tanto desiderato ritorno sul set di un film, rallentato da ritardi e difficoltà produttive, con Le rose del deserto, liberamente ispirato a Il deserto della Libia di Mario Tobino e a Guerra d'Albania di Giancarlo Fusco.

OPERA A NEW YORK - Proprio in questi giorni a New York è stato presentato in chiave retrospettiva un dei film del neorealismo di Mario Monicelli, Risate di Gioia, con Anna Magnani. Il film rientra nell'ambito della retrospettiva che il Linclon Center dedica alla figura di Suso Cecchi D'Amico, che lavorò con Monicelli alla sceneggiatura del film. «Risate di gioia» è stato presentato insieme a una serie di altri sei film del neorealismo italiano.
corriere.it

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Il giallo di Yara, il testimone si è inventato tutto

Aveva detto di averla vista con due uomini. Aperto un fascicolo per il presunto rapimento della tredicenne

NESSUNA NOTIZIA DA VENERDì. la famiglia non e' ricca, improbabile il sequestro per denaro

Il giallo di Yara, il testimone
si è inventato tutto

Aveva detto di averla vista con due uomini. Aperto un fascicolo per il presunto rapimento della tredicenne

Yara Gambirasio (Ansa)
Yara Gambirasio (Ansa)
MILANO - Si è inventato una testimonianza e ora rischia la denuncia. Non esistono i due uomini che erano stati notati parlare con Yara Gambirsario, la tredicenne di Brembate Sopra scomparsa venerdì scorso. Tra le tante persone interrogate nei giorni scorsi c'è stato un diciannovenne del paese, che ai giornalisti e alle tv ha raccontato di avere visto la ragazzina parlare con due uomini vicino a un'auto con le quattro frecce accese, più o meno all'ora della scomparsa. I carabinieri hanno interrogato il giovane e ritengono si sia inventato tutto. Tanto che stanno valutando se denunciarlo. E mentre le ricerche sono riprese stamattina alle 7,30, sono numerose le testimonianze che le forze dell'ordine stanno valutando. Una ragazza ha detto di avere visto un furgone passare a tutta velocità intorno all'ora della scomparsa di Yara, un bambino ha detto di avere sentito delle grida, un uomo è stato rintracciato perché qualche giorno fa era stato sorpreso a fare fotografie nel centro sportivo dove la ragazza si allena con la sua squadra di ginnastica ritmica: ha spiegato di aver scattato quelle foto perché intenzionato ad aprire a sua volta un centro sportivo, e comunque per l'ora della scomparsa ha un alibi. Vista la bella giornata, nelle ricerche di oggi sarà possibile utilizzare anche i sommozzatori, che si immergeranno nel fiume Brembo. LE INDAGINI - Ora si teme il rapimento. Lunedì mattina Sono riprese le ricerche di Yara, giovane promessa della ginnastica ritmica, di Brembate Sopra, di cui non si hanno più notizie da venerdì pomeriggio, da quando era andata a consegnare uno stereo alle compagne di squadra. Alle 18,30 è uscita dal palasport del paese (che si trova a 700 metri da casa) e da allora nessuno l'ha più vista. Il cellulare risulta spento dalle 18,49. Scattato l'allarme un'ora dopo, quando i genitori non l'hanno più vista tornare a casa, sono entrati in azione carabinieri, vigili e protezione civile, che hanno perlustrato gli edifici abbandonati della zona, frequentati dagli sbandati, senza trovare tracce. Il pm Letizia Ruggeri, che coordina le indagini, ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per sequestro di persona.

RICERCHE - I militari del nucleo investigativo provinciale hanno interrogato familiari, amiche, insegnanti, compagni di scuola, vicini di casa senza risultato. Yara aveva molti amici, successi nella ginnastica, buoni voti a scuola e nessun problema in famiglia, quindi nessun motivo per scappare. Anche nelle ultime telefonate e gli sms del suo cellulare non c'era niente di particolare. E la famiglia (padre impiegato, madre educatrice in un asilo nido) non è in condizioni economiche tali da far pensare a un sequestro a fini d'estorsione. Quindi l'ipotesi è quella che la ragazza sia stata costretta a seguire qualcuno contro la sua volontà. I carabinieri della compagnia di Bergamo, che coordinano le ricerche, hanno insediato una base operativa in uno spiazzo in via Marconi nella località Tresolzio, a circa un chilometro dalla casa di via Rampinelli 18 dove vive la famiglia della ragazza: il padre Fulvio (geometra che lavora in una ditta della zona), la madre Maura (educatrice in un asilo nido) e i loro due figli minori, un bambino e una bimba. La via in cui abita la famiglia Gambirasio è presidiata dalle forze dell'ordine, che lasciano passare solo i residenti. Fanno capo al centro operativo sette mezzi dei carabinieri, nove equipaggi della protezione civile, diversi equipaggi della polizia locale del paese e del Consorzio dell'Isola, e lo stesso sindaco di Brembate Sopra. Finora sono stati scandagliati il fiume Brembo e il torrente Lesina, sia a monte che a valle, perlustrando anche le zone intorno alle rive, i pozzi (i vigili del fuoco si sono calati in fondo a uno di quelli che si trovano ancora nelle campagne) e cascinali abbandonati. In uno di essi sono stati trovati tre immigrati addormentati: sono stati portati in caserma per l'identificazione, ma sarebbero estranei alla vicenda.
corriere.it

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«‘U lupu: pronto a uccidere per 200 euro»

Ha seminato terrore e morte tra il 1997 e il 2004 nel sobborgo di SiracusaGiuseppe Raeli è accusato di cinque omicidi e quattro falliti. Trovata pistola con colpo in canna ma non il fucile

Ha seminato terrore e morte tra il 1997 e il 2004 nel sobborgo di Siracusa

«‘U lupu: pronto a uccidere per 200 euro»

Giuseppe Raeli è accusato di cinque omicidi e quattro falliti. Trovata pistola con colpo in canna ma non il fucile

Un carabiniere mostra la foto di Giuseppe Raeli (Laura Fisauli)
Un carabiniere mostra la foto di Giuseppe Raeli (Laura Fisauli)
SIRACUSA – Lo accusano di cinque omicidi, quattro falliti e una serie di danneggiamenti consumati con le armi e con il fuoco. Il procuratore della Repubblica di Siracusa, Ugo Rossi, traccia il profilo di Giuseppe Raeli, 69 anni, arrestato questa notte con l’accusa infamante di essere lui il “Mostro di Cassibile”. L’uomo che ha seminato terrore e morte fra il 1998 ed il 2009 nel sobborgo a dieci chilometri dal capoluogo, adesso si trova in isolamento rinchiuso nel carcere di Cavadonna. E per gli inquirenti c’è anche il movente di quella scia di sangue che non ha una logica: il denaro. Il capo della Procura lo sottolinea più volte. «Raeli era pronto a uccidere per poche centinaia di euro», ha ribadito in conferenza stampa. Un personaggio, quello descritto dai magistrati che sembra uscito fuori da un romanzo di Giovanni Verga. Avaro, anzi avarissimo, con quelli che riteneva fossero i suoi creditori. «Il serial killer – ha aggiunto Rossi – uccideva anche per duecento euro. Voleva farsi giustizia da sé per chi non lo pagava dopo aver effettuato qualche lavoretto». Nel corso di una delle tante perquisizioni in casa del presunto serial killer i carabinieri hanno trovato una cassaforte artigianale. All’interno c’erano ventimila euro in contante con sopra una pistola con il colpo in canna. Come a voler dire, “chi li tocca muore”. LA SVOLTA NELLE INDAGINI - Dopo il ferimento di un imprenditore agricolo, Giuseppe Leone, avvenuto nel marzo del 2009. Il “mostro” utilizza la solita tecnica per entrare in azione. Prima tende la trappola al bersaglio da colpire, poi gli spara con il fucile semiautomatico calibro 12 dileguandosi nel buio della campagna. Questa volta la missione di morte non va in porto. Il “mostro” non raggiunge la sua vittima in parti vitali e per lui sarà l’inizio di un mosaico che con il passare dei mesi si va a comporre. I carabinieri danno un’accelerazione alle indagini e all’interno del garage di proprietà di Raeli sequestrano, quello che in gergo poliziesco viene definito “materiale interessante”. In quel locale – bunker adiacente alla villetta dove abita il serial killer, e dove l’uomo fa il tiro a segno con le armi, vengono sequestrati passamontagna, guanti in lattice e delle cartucce, che poi, all’esame balistico del Ris, sono dello stesso tipo di quelle utilizzate dal “mostro” per seminare il terrore nella piccola comunità di cinquemila anime.

MANCA L’ARMA DEL DELITTO - Non c'è il fucile semiautomatico utilizzato dal serial killer per regolare i conti con le vittime. Subito dopo l’arresto una trentina di carabinieri, con il Ris in prima linea, hanno iniziato a passare al setaccio la villetta su due piani del presunto assassino. In particolare nelle prossime ore verranno sbancati due appezzamenti di terreno che si trovano adiacenti all’abitazione di Raeli. Carabinieri e pubblici ministeri sanno che l’eventuale ritrovamento dell’arma può essere fondamentale ai fini del dibattimento processuale.

Il luogo dell'arresto (Aldo Maltese)
Il luogo dell'arresto (Aldo Maltese)
LA CATTURA - Decine di militari, con l’ausilio di unità cinofile e con un elicottero che ha sorvolato la zona di Cassibile, alle 3,45 hanno bussato alla porta di casa del presunto mostro. Erano state prese le opportune precauzione per timore di una reazione violenta di Giuseppe Raeli, ma ad aprire la porta è stata la moglie. «Che volete», ha detto la donna al comandante della Compagnia di Siracusa, Enrico Pigozzo. «Cerchiamo suo marito», le ha risposto l’ufficiale. Quando è arrivato nella saletta d’ingresso i militari gli hanno consegnato l’ordinanza di custodia cautelare ed hanno disposto il suo trasferimento al comando provinciale di Siracusa, a bordo di un blindato.

IL PERSONAGGIO – Raeli è stato descritto dagli inquirenti come un introverso, un uomo taciturno. A Cassibile lo chiamavano “Pippo ‘u Lupu”. Per tanti anni aveva lavorato come manovratore di pale meccaniche, ma da qualche anno si dedicava a lavori meno faticosi. Sposato e padre di due figli, il suo chiodo fisso erano i soldi. Non parlava mai. Un particolare emerso anche dall’esito negativo delle intercettazioni ambientali. «Non parlava neppure con la moglie, era muto come un pesce», hanno raccontato gli 007 dei carabinieri. Il procuratore Rossi ha definito Raeli «un gran lavoratore» che «riusciva ad accumulare euro sopra euro». Conosceva alla perfezione tutte le campagne che circondano Cassibile e altrettante vie di fuga. Sulle sue presunte “missioni di morte”, non c’è alcun testimone. Il pm Antonio Nicastro, che ha seguito le indagini sul mostro di Cassibile sin dal 1997 non ha dubbi: è lui il serial killer. «Tutti gli omicidi e quelli tentati – dice – portano un’unica firma ed è quella di Pippo ‘u lupu».
CORRIERE.IT

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Cavallo imbizzarrito fugge sulla statale e si schianta contro un'automobile

E' fuggito da una fattoria esistente nella campagna compresa tra Rubano e la frazione Bosco. Ma invece che prendere la via dei campi ha imboccato la strada principale, ritrovandosi nel bel mezzo della statale 11 Padova-Vicenza. Impossibile per il cavallo imbizzarrito e spaventato evitare le molte auto che intorno alle 6 di questa mattina percorrevano la trafficatissima arteria stradale. Il trotter di razza del valore di diverse decine di migliaia di euro si è così andato a schiantare contro una Mercedes, finendo a terra, morto pochi minuti dopo a causa di una copiosa emorragia. Il grosso animale ha letteralmente sfondato il parabrezza dell'auto ferendo, fortunatamente in maniera lieve, il conducente, un 48enne padovano. Il traffico ha subito pesanti rallentamenti. CORRIERE.IT

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lunedì 22 novembre 2010

Colpi di luce

Trama [modifica]

San Francisco. Due adolescenti giocano a nascondino tra i vagoni abbandonati in un deposito delle ferrovie per poi ritrovarsi in un merci a scambiarsi affettuse coccole. Un furgoncino bianco arriva in prossimità del deposito e punta un grosso cannone verso un orologio a cristalli liquidi. I ragazzi copulano, il cannone spara e intorno tutto prende fuoco e si scioglie. Così inizia Colpi di luce, 'magnifico' B-Movie con tutti i crismi del genere: il poliziotto carino e figaccione Ronn Warren(un Erik Estrada che, abbandonata la moto dei Chips sbarca il lunario come può), il professore pazzo che minaccia la città, poliziotti idioti, gli sgherri del cattivo che quando sparano sembrano bendati col l'Erik che schiva le pallottole manco fosse Flash, i classici incidenti che costellano l'immancabile inseguimento in auto, etc, etc, ecc.

Insomma... il cannone di luce riesce a far esplodere i cristalli liquidi degli orologi digitali causando morte e distruzione: riuscirà Ronn Warren a salvare la città?Critica [modifica]

"Ricatto al laser per la città di San Francisco. California. Alcuni criminali minacciano di ridurla ad un mucchio di braci incandescenti se non viene loro corrisposta una somma enorme. Le autorità non cedono e le indagini sono affidate a Ron, abile ispettore in fama di duro (sul tipo 'Dirty Harry' poliziotto all'amianto interpretato anni fa da Clint Eastwood). (...) Come traspare in maniera più che evidente dalla trama, si tratta di un film d'azione, dal taglio tipico dei prodotti del filone giallo-poliziesco. Del resto Enzo G. Castellari è un regista che da sempre muove nell'ambito del cinema spettacolare, con risultati non eclatanti ma, comunque, neanche disdicevoli in forza del suo consumato mestiere. Come, appunto. questo 'Colpi di luce', interpretato da Ennio Girolami, Michael Pritchard. Peggy Rowe, Bob Taylor." ('Il Tempo', 1 settembre 1985)

"Una gran voglia di Stati Uniti ha spinto Enzo Castellari a confezionare questo poliziesco dal ritmo sostenuto, ma dal soggetto banale: tutto rivisitato da altri film di taglio tipicamente americano. Situazione vissute in mille altre storie e in mille altri telefilm. Dal professore maniaco che vuole sterminare una città se non verrà soddisfatta la sua sete di potere e di dollari, all'intrepido poliziotto che da solo compie una mattanza di proporzioni innominabili; dalla morte della bella del poliziotto, agli inseguimenti ventre a terra meglio, motore a terra, su strade e superstrade della metropoli. Tutto sommato, il film ha un pregio, è quello da attribuire all'inconscio provincialismo di Castellari che focalizza la vera protagonista della storia: San Francisco, fotografata con sapienza documentaristica, nel suo nuovo e nel suo antico. San Francisco con i suoi grattacieli e le sue case ottocentesche, con la sua meravigliosa baia, il suo emblematico ponte. Ed ecco allora che la bella del poliziotto vive su una house boat, il poliziotto compie mirabolanti inseguimenti su una stock car (sorta di fuoristrada da competizione), mentre il cattivo di turno lavora nientemeno che con un raggio laser. A fronteggiarlo è, nei panni del tenente Ronnie Warren, quel Erik Estrada noto alle platee televisive per una fortunata serie, quella dei 'Chips' poliziotti intrepidi della stradale californiana." (Andrea Bosco, 'Il Giornale', 3 settembre 1985)

"Forse Castellari non lo sa, ma probabilmente nessuno prima di lui aveva fatto correre le automobili col laser. Un nuovo tipo di carburante? No, diciamo piuttosto un propellente, un pretesto per lanciare auto, camion e furgoni di ogni forma e dimensione nella solita girandola di slalom, carambole e testacoda. Da anni ormai la cifra dei nostri film avventurosi di serie B girati negli Usa è l'incidente automobilistico filmato al rallentatore (meglio se con scoppio finale). Colpi di luce non a eccezione, ma ricorre all'espediente scienziato-pazzo-con-arma-micidiale per scaldare i motori." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 5 settembre 1985)

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giovedì 18 novembre 2010

Il dolore è un dono





Ho trovato questa frase, in un libro. Non so cosa ne pensi... ma è illuminante. E' una delle più geniali spiegazioni sul senso del dolore nella vita degli uomini:

"Il dolore è un dono. Senza dolore, gli esseri umani non conoscerebbero né la paura né la pietà. Senza la paura, non vi potrebbe essere l'umiltà e gli uomini sarebbero dei mostri. Vedere negli altri il dolore e la paura fa nascere in noi la pietà e in questo sentimento sta la nostra umanità, la nostra redenzione." (Koontz, velocity)

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martedì 16 novembre 2010

X FACTOR 12° puntata semifinale 16-11-2010

Siamo in dirittura d’arrivo. E abbassate quelle mani, non c’è nulla da festeggiare, visto che dalla liberazione ufficiale ci separa ancora il temibile ascolto degli inediti, che quest’anno si preannunciano particolarmente brutti, dai primi pre-ascolti. Facchinetti è gasatissimo (e ormai è veramente l’unico, visto che quest’edizione si è caratterizzata anche per un coinvolgimento del pubblico in studio vicino allo zero), soprattutto nel chiamare i giudici. Anna Tatangelo (ah c’è ancora?), Mara, Enrico ed Elio fanno il loro ingresso sul palco, ignorando il conduttore e andando a sedersi.
Le uniche cartucce decenti ce le spariamo subito: si comincia con Carmen Consoli e con la sua “Guarda l’alba”, scritta nientemeno che da Tiziano Ferro. Pezzo bellissimo, di cui però vieterei l’ascolto, cautelativamente, alle figure professionali a più alto rischio di suicidio, visto il testo e la musicalità non propriamente da David Guetta. Facchinetti la intervista, lei dice cose anche sensate, ma i giudici si guardano con aria interrogativa chiedendosi quando arriva la battutVia un ospite, tocca all’altro. Un cantante che ha fatto la storia della musica italiana, il futuro conduttore del Festival di Sanremo, uno il cui fiato, nel dubbio, non vorrei mai sfiorarlo nemmeno a dieci metri di distanza: è il grande Gianni Morandi l’ospite d’onore di questa sera. Le mollette dietro la nuca tengono e per ora le rughe sono contenute; Gianni parla del suo Sanremo e ci rivela i principali motivi per non vederlo: Belen, Elisabetta Canalis, Luca e Paolo che han smesso di far ridere nel 2004, la Tatangelo tra i concorrenti e tanti altri. Per non farci mancare nulla i due conduttori improvvisati, chitarra al collo, si mettono a farci rimpiangere le esibizioni dello zio avvinazzato col Canta Tu dopo il pranzo di Natale, rovinando (o nel caso di Facchi, infierendo) su alcuni “successi” di entrambi.

La prima manche, come annunciato, è proprio dedicata al nostro manone di riferimento. Questo l’ordine dei cantanti in gara: Nevruz, Kymera, Davide e Nathalie.
Si comincia quindi con Nevruz, cui è stato assegnato “C’era un ragazzo che come me” ecc. ecc. Ci mostrano le prove, con un Morandi che, ascoltandolo, pare seriamente vicino a mollare baracca e burattini, stracciare il contratto con Sanremo e presumibilmente lasciare l’Italia. Ma la diretta, si sa, galvanizza Nevruz, che si attiene un filino più del solito all’originale e non fa disastri. Parte a casaccio la sigla e Facchinetti rivela un nuovo incentivo per televotare: tra tutti i votanti saranno estratte 50 persone che vinceranno 500 canzoni gratis di iTunes. Tra cui non rientreranno gli inediti dei concorrenti. Inquadratura per la nonna di Nevruz, che piange e abbraccia Gianni Morandi.
Tra Anna ed Enrico c’è maretta: al voto che ha decretato il tilt martedì scorso, Ruggeri si è alzato di scatto, facendo ruotare la sua sedia all’impazzata. Lì, Annabella s’è spaventata, e rivela, in confessionale, “poteva finire male”. Il primo omicidio in diretta. Al rientro, la Tatangelo si giustifica e viene subissata di fischi. Le certezze della vita. “Sono l’unica che è rimasta senza cantanti”, ma Facchinetti le risponde “ho io un lavoro per te, lancia la telepromozione”. E sbaglia pure in quello, che fenomeno.
È il momento dei Kymera, che cantano “Occhi di ragazza”, materia su cui il duo è sicuramente espertissimo. Davide per l’occasione è stato reso quasi affascinante, mentre Pocahontas è sempre relegato al ruolo di cugino di campagna biondo. Dopo un buon inizio, si perdono un po’ le melodie e l’intero livello cala un po’. Nel corso delle prove ci viene mostrata una caduta rovinosa di Gianni, che nel cadere ha trascinato giù anche Simone dei Kymera, sfiorando la tragedia.
A Davide è stato assegnato “Un mondo d’amore”. Morandi si interessa ai punti del brano in cui il ragazzo prende fiato e i due si scambiano consigli amichevoli. Sul palco, accanto a Davide, c’è anche una ballerina che accompagna le parole cantate al linguaggio dei segni, creando subito quell’imperdibile atmosfera da Tg2 del pomeriggio. Ruggeri sottolinea un ritmo diverso rispetto all’originale, mentre Morandi è entusiasta di lui, lo incensa e gli augura di avere il suo stesso successo (“anche io avevo 17 anni quando ho fatto il primo cd”). Probabilmente Davide conduce una dieta che fa ben sperare al nostro Gianni.
Si chiude la prima manche con Nathalie, che canta “Se perdo anche te”. La canzone più anonima per la cantante più anonima, non fa una piega. Il trucco sopra gli occhi in stile incontro ravvicinato del terzo tipo con Chris Brown non la fa avanzare in femminilità, anche se il suo “gracchiare” sulle note alte di questo pezzo, stavolta, funziona.

In giuria è arrivato anche Gianmarco Mazzi, direttore artistico di Sanremo. Credo che quel sovraffollamento serva per far capire alla Tatangelo che è ora di alzarsi e lasciare libera l’aria.
Ma è il momento degli inediti, si salvi chi può.
Il primo a farcelo sentire è Davide. Scritto da Renga, si intitola “Il tempo migliore”. Davide è sospeso a mezz’aria su un’impalcatura che non sembra propriamente a norma, mentre attorno a lui compare in grafica il testo della canzone. Ha un che di “Mi ritorni in mente” che incontra “Fotoromanza” della Nannini. Sono quei brani che Radio Italia manda in onda alle 3 di notte, quando cerchi di rimanere sveglio in macchina e ti tocca cambiare stazione.
Passiamo a Nathalie, che ci canta “In punta di piedi”. Fingendo di suonare il pianoforte, Nathalie ci offre un inedito musicalmente più strutturato del precedente, con un testo un filino più curato. Il problema principale è che si attende che parta da un momento all’altro e non parte mai. Sul finire lascia il pianoforte e si trascina stancamente per il palco mentre capelli e vestito finiscono in balia del vento, sfidando coi suoi 12 chili i potenti mezzi di Tommassini. Nathalie rimane sul palco a fronteggiare le ovvietà dei quattro giudici con coraggio e afonia.
L’inedito dei Kymera è a firma di Enrico Ruggeri e si intitola “Atlantide”. Ancora devono cantare e già il testo è partito da mezz’ora in sovrimpressione. Sullo sfondo, in compenso, c’è la bandiera della Repubblica Ceca. Per essere uno scarto della selezione delle sigle delle Winx, non è male come mi sarei aspettato prima di sentirlo.
Tocca infine a Nevruz, il cui inedito si intitola “Tra l’amore e il male”, ossia la versione satanica di un successo di Laura Pausini. E ricordiamoci che Nevruz era talmente bravo come cantautore (storia ripetuta di puntata in puntata) che nessun pezzo scritto da lui andava bene. Anche qui scordiamoci ogni pregiudizio, perché a parte l’eccedere nel ritornello e lo sfasamento a bocca aperta della seconda strofa cui ci ha abituato, il pezzo è molto bello e inciso avrà un valore aggiunto. Secondo la Maionchi il pezzo è “tradizionale”, e di solito una stroncatura della Mara è storicamente garanzia di successo.

Congedato Morandi, uno pensa che il peggio sia passato. E invece no, ecco i Pooh, ultimi superospiti della puntata (fortunatamente). Si canta il medley con i ragazzi (tragico) e, per peggiorare la situazione, anche altre canzoni. L’esibizione prosegue per 25 minuti ininterrotti. Quando le colpe dei padri ricadono sui figli.
Facchinetti alle 23.20 stoppa finalmente il televoto e richiama i cantanti sul palco. È tornata Federica Gentile, la pazza urlatrice secondo cui tutto è bello e tutti sono bravi. Verdetto: passano alla prossima manche Nevruz, Davide e Nathalie. Kymera al ballottaggio.

Tornano i tre superstiti per l’ultima canzone.
Comincia Nathalie con Bette Davies’ eyes. Un look da vampira che si atteggia a gothic lolita, mentre un letto di fiori sotto di lei ruota sul solito cerchio tanto caro a Tommassini.
Davide è alle prese coi Simply Red, ma l’ho preferito sul primo pezzo, nonostante fosse di morandiana memoria.
Chiude Nevruz con “Ancora”. Troppo Fiorello che imita Cocciante, nonostante alle sue spalle ci sia una bellissima scenografia, per una volta. Due stecconi uno dietro l’altro e la figuraccia è servita.

Pronostici dei giudici a parte, arriva il secondo verdetto. Facchinetti, prima, annuncia gli ospiti: Elisa, Aldo Giovanni e Giacomo e i Take That. Nientemeno? Verdetto, dicevamo: vanno direttamente in finale NATHALIE e DAVIDE. Nevruz torna al ballottaggio.

Un po’ a sorpresa, i Kymera sfideranno così Nevruz. Il gruppo canterà “The phantom of the opera”, mentre Nevruz risponderà con “Pigro”. Si chiude coi pezzi a cappella: “Non me lo so spiegare” versus “Meditazione”, che, cito testuale, sarebbe “una canzone del balletto di bronzo”. Deliri finali.
Siamo al voto dei giudici, dopo i trenta secondi di consueta musichetta.
Enrico Ruggeri elimina NEVRUZ
Elio elimina i KYMERA
Anna Tatangelo elimina i KYMERA
Mara Maionchi elimina i KYMERA
I Kymera sono gli ultimi eliminati di X Factor 4. E anche Enrico Ruggeri fa ciao ciao con la manina alla finale e la finale, per la prima volta, sarà una sfida a due tra Mara ed Elio. Proprio nell’anno in cui partivano in 4, non fa una piega.

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domenica 14 novembre 2010

Bimbo esce vestito da Spiderman, ucciso per errore da una gang

Los Angeles in lutto per il piccolo Aaron, 5 anni, colpito alla testa da due killer che hanno sparato a caso

la tragedia durante i festeggiamenti per halloween

Bimbo esce vestito da Spiderman,
ucciso per errore da una gang

Los Angeles in lutto per il piccolo Aaron, 5 anni, colpito alla testa da due killer che hanno sparato a caso

L'ultima foto di Aaron Shannon jr, 5 anni, in costume da Spiderman
L'ultima foto di Aaron Shannon jr, 5 anni, in costume da Spiderman
WASHINGTON – Hanno ucciso l’Uomo Ragno. Si chiamava Aaron Shannon jr ed aveva solo 5 anni. Lo hanno ucciso per errore due membri di una gang di Los Angeles. Ieri, circa 400 persone si sono radunate per dargli l’ultimo saluto. Quella di Aaron è la storia di come un innocente possa morire nella «città degli angeli». Siamo alla vigilia di Halloween, nelle case americane ci si prepara per la festa. Cestini con dolciumi e caramelle vicino alla porta, addobbi per chi se li può permettere, altrimenti una semplice zucca a far colore. Oppure nulla. Aaron è felice. Ha avuto il costume che desiderava, quello di Spiderman, l’uomo ragno. Lo voleva già l’hanno prima, ma i suoi genitori non avevano i soldi per acquistarlo. Questa volta ci ha pensato il nonno a fargli il regalo. Il 2 novembre il bimbo lo indossa il costume e va fuori a giocare. Aaron è la mascotte nella strada, la 84esima Est, quadrante sud di Los Angeles. Area difficile, terra di bande giovanili. Allegro, scherzoso, Aaron non è ancora abbastanza grande per sapere che in quella zona il pericolo può davvero essere dietro l’angolo. Ed è quello che accade. Il bimbo è sul retro dell’abitazione insieme allo zio e al nonno. Quest’ultimo gli sta scattando una foto: Aaron è in posa, con le braccia in alto a fare i muscoli. Poi corre via imitando il suo eroe. E’ scatenato, felice da impazzire. Fa un capitombolo e dice: «Mi sono fatto male ad una mano». Il nonno lo tranquillizza: «Nessuno può far male a Spiderman».

Da lì a poco capirà quanto sia sbagliata questa frase. Due giovani si avvicinano alla casa e, senza dire una parola, sparano: Aaron è centrato da un proiettile alla testa, restano feriti in modo lieve il nonno e lo zio. Portano il bimbo all’ospedale Ucla-Harbour e lì si chiude la breve vita di Aaron Jr. Spira alle 22. La polizia, grazie ad una segnalazione, arresta i killer. Marcus Denson, 18 anni, e Leonard Hall jr, 21, entrambi membri della gang Kitchen Crips. Sono entrati nella zona di una banda rivale per uccidere qualcuno a caso, una vendetta per un attacco subito il giorno prima. Ed hanno preso di mira le persone sbagliate. Un gesto da codardi pagato da Aaron, il bimbo che voleva essere per una notte l’Uomo Ragno.
corriere.it

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sabato 13 novembre 2010


CINICI, INFAMI e VIOLENTI DAY
una domenica completamente dedicata al cinema poliziesco italiano anni '70, in occasione dell'uscita del libro
“ANCORA PIU'... CINICI, INFAMI e VIOLENTI - DIZIONARIO DEI FILM POLIZIESCHI ITALIANI ANNI'70”
(Bloodbuster edizioni)

DOMENICA 5 DICEMBRE
Circolo MAGNOLIA
via Circonvallazione Idroscalo 41- SEGRATE (MI)

PROGRAMMA:

ore 14,00
Apertura porte

ore 14,30
proiezione del mediometraggio “CALIBRO '70”
(Alessandro Rota, 2008)

ore 15,30
OMAGGIO A STELVIO MASSI
proiezione del film “IL COMMISSARIO DI FERRO” (Stelvio Massi, 1978);
incontro con l'attore MASSIMO MIRANI, coprotagonista del film proiettato;
presentazione del libro “POLIZIOTTI SENZA PAURA: STELVIO MASSI E IL CINEMA D'AZIONE” di Fulvio Fulvi (Il Foglio Letterario, 2010)
saranno presenti l'autore e Mario Gerosa, scrittore e critico cinematografico

ore 18,30
MUSIC & VIOLENCE
Pierluigi Valentini della DIGITMOVIES
presenta la collana di CD
“THE ITALIAN POLICE MOVIES ORIGINAL SOUNTRACK ANTHOLOGY”
e l'ultima uscita della serie “IL GIUSTIZIERE SFIDA LA CITTA'” (Franco Micalizzi)

ore 19,30
APERITIVO IN MUSICA
con dj set a tema

ore 20,30
proiezione del documentario
“ITALIA 70 – IL CINEMA A MANO ARMATA”
di Max Croci e Steve Della Casa
saranno presenti gli autori

ore 21,00
BLOODBUSTER presenta il libro
“ancora più... CINICI, INFAMI e VIOLENTI DIZIONARIO DEI FILM POLIZIESCHI ITALIANI ANNI '70”
e anticipa i prossimi volumi in uscita

ore 21,30
OMAGGIO A UMBERTO LENZI
incontro con il regista che presenterà il suo libro
“MORTE AL CINEVILLAGGIO”
(Coniglio editore, 2010)

a seguire:
VIDEOCOMMENTO LIVE
del film “L'UOMO DELLA STRADA FA GIUSTIZIA” (Umberto Lenzi, 1975)
con Umberto Lenzi, Mauro Gervasini, Davide Pulici


e inoltre:

Spazio espositivo/commerciale a cura di BLOODBUSTER;
Raduno auto anni '70 a cura di GIULIA '70 (www.giulia70.it);
Mostra fotografica del CALENDARIO A MANO ARMATA 2011

INGRESSO LIBERO CON TESSERA ARCI
(per chi dovrà fare la tessera in giornata sconto 5 euro sull'acquisto in loco del volume “ancora più... CINICI INFAMI E VIOLENTI – Dizionario dei film polizieschi italiani anni '70”)

Per ulteriori informazioni:
Bloodbuster 02 29404304
info@bloodbuster.com

VI ASPETTIAMO NUMEROSI!!!

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giovedì 11 novembre 2010

Romanzo criminale, verso il tragico epilogo

ROMA - Gli anni '80 con la smodata voglia di arricchirsi a tutti i costi, gli intrecci con i servizi deviati ma soprattutto l'auto-disgregazione: la banda (della Magliana) e' all'epilogo finale. Dal 18 novembre su Sky Cinema 1 e Sky Cinema Hd arrivano, preceduti da grande attesa dei fan (150 fan page su Facebook, 5 milioni di visualizzazioni di video su YouTube, 135 mila dvd venduti) i 10 nuovi episodi di Romanzo Criminale 2.

Acclamata dai critici, apprezzata dal pubblico, la serie italiana, prodotta da Cattleya e Sky Cinema, con un cast tutto giovane, da Vinicio Marchioni-il Freddo a Alessandro Roja-il Dandi, e un regista non noto (Stefano Sollima), e' diventata due anni fa un fenomeno e un esempio di tv di qualita', di un'altra fiction possibile. E ora, venduta in 40 paesi (in Francia e' stato il caso tv dell'estate) si appresta a sbarcare in America: oggi Sky ha annunciato che Hbo ne ha preso i diritti.''C'era una grande aspettativa da non deludere, bisognava reggere il tiro della prima serie - ha detto Nils Hartmann di Sky presentando stamattina la seconda stagione -: la ricerca della qualita', l'attenzione al dettaglio senza compromessi, la passione per questo prodotto sono stati una guida''. Stasera al the Space Moderno a Roma, con tanto di red carpet, la premiere come fosse un film alla presenza di James Murdoch, che arrivera' apposta da Londra per vedere il gioiellino della fiction Sky. La prima puntata si apre con un lontano flashback, con quei quattro ragazzini di strada che gia' maneggiano coltelli e si atteggiano a bulletti violenti, nella periferica Magliana del 1963.

Ci si ritrova nello stesso posto sfigato nel 1981, quando tre proiettili al petto e uno in testa hanno freddato di notte per strada il Libanese (Francesco Montanari), il criminale che, con la sua banda, voleva essere un nuovo imperatore romano. C'e' chi non si rassegna a quella morte, come il Bufalo (Andrea Sartoretti) che arriva a rubare la bara dall'obitorio per ricordare l'amico come avrebbe voluto pure lui, ossia a bere, mangiarci su una cacio e pepe e a tirare di coca. Ma la rivalita' sull'eredita' criminale, tra il Freddo (Vinicio Marchioni) e il Dandi (Alessandro Roja) e' destinata ai peggiori risultati, anche se all'inizio l'importante e' trovare gli assassini del Libanese, incalzati dal commissario Scialoja (Marco Bocci), con l'ombra dei servizi deviati e della mafia di zi' Carlo.

''La seconda serie e' la parabola finale, la guardi soprattutto chi ha criticato nella prima stagione la presunta esaltazione del mare'', ha detto Giancarlo De Cataldo dal cui omonimo libro pubblicato da Einaudi e' stata tratta la serie scritta da Daniele Cesarano con Barbara Petronio, Paolo Marchesini e Leonardo Valenti. Gli episodi veri finiti nella serie, come il rapimento di Emanuela Orlandi, non vengono svelati, ma ''il punto di vista e' quello dei ragazzi della banda e la loro conoscenza parziale dei fatti via via che accadono, una nebbia che non si dirada mai, come sempre in Italia quando strada e palazzo hanno qualcosa di male in comune''.

Per Riccardo Tozzi, presidente della Cattleya motore del progetto con Sky Cinema, ''Romanzo Criminale rappresenta qualcosa di rivoluzionario, un film d'autore e al tempo stesso un seriale con tutti i meccanismi della narrazione tv. Questa serie e il suo successo diventato fenomeno dicono molto del paese, della sua grande vitalita' culturale, della domanda che c'e'. Il paese e' meglio di quello che sembra e anche la tv puo' essere meglio di quello che con tristezza vediamo tutte le sere''. Peccato che finisca, ''e' il limite del nostro modello - ammette Tozzi -: da una parte la potenza del romanzo, dall'altra la parola fine all'ultima pagina''. Comunque altri progetti, per ora senza annuncio ufficiale, metteranno di nuovo insieme per una lunga serie tv Sky Cinema e Cattleya.
ansa

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Scherma: Mondiali, fiorettiste d'oro

PARIGI - L'Italia ha vinto l'oro nel fioretto femminile a squadre ai Mondiali di scherma in corso a Parigi. In finale le azzurre (Valentina Vezzali, Arianna Errigo, Elisa Di Francisca) hanno battuto la Polonia 45-37. La medaglia di bronzo va alla Corea del Sud che ha sconfitto 45-42 la Germania.ansa

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Addio manicomi, chiusi ultimi 3 privati al Sud

ROMA - Dopo 32 anni dalla legge Basaglia l'Italia dice definitivamente addio ai manicomi. Ultimi a chiudere i battenti, tre ex ospedali psichiatrici del Sud, due in Puglia e uno in Sicilia, istituti privati accreditati che hanno trasferito i loro ospiti, quasi trecento in tutto, in strutture residenziali che adesso dovranno essere nuovamente accreditate dalle Regioni. La fotografia del superamento definitivo delle strutture ex manicomiali arriva dalla relazione al Parlamento del ministero della Salute, che dal '99 aveva il compito di monitorare l'andamento dei programmi regionali.Nonostante la chiusura dei manicomi fosse gia' prevista dalla legge 180, infatti, il percorso per arrivare alla presa in carico sul territorio dei pazienti psichiatrici e' stato lento, anche per le difficolta' delle Regioni a reperire il personale e a rendere effettivamente disponibili le piu' 'moderne' strutture residenziali. La chiusura degli ex ospedali psichiatrici pubblici (75 ancora in vita al censimento del 1996) si era conclusa nel 2005, mentre a quella data (cui risale anche l'ultima relazione del ministero) erano ancora funzionanti quattro strutture private, quella di San Colombano al Lambro (che ha concluso la fase di passaggio degli ultimi 69 pazienti alle strutture residenziali accreditate nel 2007), quello di Santa Maria di Foggia, il Don Uva di Bisceglie e il Villa Stagno di Palermo.

Ora che anche i malati (117 al S.Maria e 158 al Don Uva in Puglia e 18 a Palermo, tutti classificati come ''non psichiatrici'') sono stati trasferiti in strutture residenziali interne agli istituti, per Massimo Cozza, segretario della Cgil Medici, che partecipo' all'osservatorio sul superamento dei manicomi, costituito nel '95, ''possiamo dire che finalmente anche gli ultimi manicomi sono chiusi. E' una buona notizia''. Ma la partita non sara' completamente ''vinta'' fino a quando non si risolvera' la questione degli Ospedali psichiatrici giudiziari ''ex manicomi criminali ancora vivi e vegeti, con piu' di 1.000 pazienti ancora tenuti in condizioni disumane, come hanno dimostrato le indagini della commissione d'inchiesta giudata da Ignazio Marino''.

Senza contare, aggiunge Cozza ''che non e' ancora concluso in modo adeguato il percorso di costruzione della rete dei dipartimenti di salute mentale sul territorio per tentare di dare risposte esaurienti ed adeguate ai bisogni di salute mentale''. A distanza di 32 anni, insomma, ''serve un impegno maggiore da parte di tutti per attuare i principi ancora validi della legge Basaglia''.
ansa

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mercoledì 10 novembre 2010

L'Antitrust apre procedimento contro Sky per i mondiali di calcio Presunto abuso di posizione dominante. L'emittente satellitare: «Stesse modalità di

[Esplora il significato del termine: ROMA - L’Antitrust ha aperto un procedimento per presunto abuso di posizione dominante nei confronti di Sky, in relazione all’offerta relativa ai Mondiali di calcio 2010. Lo rende noto la tv satellitare, precisando che l’azione dell’Antitrust è basata su un esposto presentato da Mediaset nello scorso maggio. «Siamo molto sorpresi dal fatto che l’Antitrust agisca oggi sulla base di questo esposto», dice Sky, «visto che non solo i Mondiali 2010 si sono conclusi da tre mesi, ma ben 4 anni e sette mesi fa Sky Italia ha trasmesso i mondiali 2006 di Germania con le modalità di fruizione simili per i telespettatori a quelle dell’edizione 2010». (fonte: Ansa)] ROMA - L'Antitrust ha aperto un procedimento per presunto abuso di posizione dominante nei confronti di Sky, in relazione all'offerta relativa ai Mondiali di calcio 2010. Lo rende noto la tv satellitare, precisando che l'azione dell'Antitrust è basata su un esposto presentato da Mediaset nello scorso maggio. «Siamo molto sorpresi dal fatto che l'Antitrust agisca oggi sulla base di questo esposto», dice Sky, «visto che non solo i Mondiali 2010 si sono conclusi da tre mesi, ma ben 4 anni e sette mesi fa Sky Italia ha trasmesso i mondiali 2006 di Germania con le modalità di fruizione simili per i telespettatori a quelle dell'edizione 2010». (fonte: Ansa)

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X FACTOR 11° puntata 09 novembre 2010

L'attesissima undecima puntata di X Factor inizia nel migliore dei modi: i giudici si dimenticano di entrare in studio e se ne fregano altamente della presentazione di Facchinetti. Elio addirittura sbuca in studio da non si sa dove vestito come un confetto nuziale… se il buongiorno si vede dal mattino…
Ma gli ascolti devono decollare subito e quindi parte subito la clip di presentazione di Morgan che entra in studio mostrando tutti i suoi limiti vocali, messi in ombra dopo il successo acquistato con X Factor. La canzone è il famoso pezzo escluso da Sanremo e mostra invece i suoi limiti da compositore e cantautore
Subito dopo entra Simona Ventura, che almeno ha la decenza di cantare in play black…. peccato però che non riesca a seguire mezza parola a tempo. Tutto sommato esibizione simpatica, almeno non ha la pretesa di essere una pop star come il suo predecessore.
E infine entra anche Claudia Mori… bon due parole di circostanza e viene subito liquidata, finalmente si può iniziare.

Si parte con la prima manche, l’ordine sarà: Davide, Nevruz, Kymera, Nathalie e Stefano

Davide apre la serata con “In the name of love” degli U2. Vestito come un anziano motociclista, questa volta l’esibizione di Davide non è affatto impeccabile e l’esibizione è piena di imprecisioni. Enrico e Mara apprezzano, Elio sottolinea le pecche della prova, Anna ammette “sei il mio preferito”. Via, alle 21:24 abbiamo già capito chi uscirà questa sera.
Videoclip sulle cause del ballottaggio di Nevruz … aumenta la paura che possa uscire uno dei pezzi forti prima della finalissima? Elio commenta: Nevruz non vuole vincere X Factor, Nevruz vuole portare l’arte al popolo…. e cos’altro? Moltiplicare pani e pesci?
Ad ogni modo questa sera Nevruz canta “Pigro” di Ivan Graziani: canottiera da marinaretto, petto villoso e camminata da modella in crisi d’astinenza da cocaina. A prescindere dall’aspetto questa volta l’esecuzione vocale non è niente male, molto coinvolgente e soprattutto finalmente intonato. Morgan apprezza, la Ventura lo stronca, la Mori si arrabbia perché la regia invece di inquadrarla preferisce tenere la telecamera fissa sulla nonna di Nevruz
Bon, dopo un quarto di programma dedicato a Nevruz si va avanti ed il momento dei Kymera che cantano “She”. Davide finalmente scopre l’esistenza del gel e ci viene presentato finalmente in studio pettinato come un cristiano normale. Performance particolare e raffinata, ma i continui falsetti di Simone potrebbero risultare irritanti con il passare tempo. La commissione interna apprezza, per quanto riguarda gli esterni viene finalmente data la parola alla Mori, che però viene costretta ad esprimere un parere che le suggerisce Morgan sottovoce…. questa entro la fine della serata sclera sul serio.
Si passa all’unica donna in gara Nathalie che come primo pezzo presenta “Under the bridge” dei Red Hot Chili Peppers. Poca grinta, la presenza scenica lascia sempre a desiderare e dimentica anche le parole ma tutto sommato esibizione sufficiente… resta sempre la sensazione che per evitare il ballottaggio Nathalie debba sempre dimostrare qualcosa di più. I giurati infatti la demoliscono… abbiamo la vittima sacrificale della serata?
E’ il momento di Stefano che stranamente viene presentato senza polemiche. Canta “Mano a mano” di Rino Gaetano ed è inutile ripetersi, i limiti tecnici restano evidentissimi. Anche questa sera i giurati lo elogiano, la Mori è emozionatissima e fatica anche a parlare… ma vogliono farlo vincere seriamente?
Prima della chiusura del televoto fanno esibire subito Rihanna: esecuzione live e mostra di avere anche la voce a differenza di molte sue altre colleghe pop. Breve intervista e viene subito liquidata… avranno paura che Facchinetti faccia il buffone come le altre volte.
Chiuso il televoto, è arrivato il momento del primo verdetto della serata. Passano il turno: Davide, Nevruz, Stefano e Nathalie. I Kymera sono i primi candidati all’eliminazione della serata… secondo Ruggeri sono stati liquidati troppo in fretta dai giurati.
La seconda manche viene introdotta a un duetto tra Morgan e Anna Tatangelo con “Tu si na cosa grande”, coppia improbabile e poco affiatata ma tutto sommato la performance è molto coinvolgente. Splendida la voce della Tatangelo… Morgan invece avrà l’onore di accompagnare i concorrenti durante la seconda manche.

Inizia Stefano con “Non arrossire”, titolo quanto mai azzeccato. Ha stonato dall’inizio alla fine, Anna ed Enrico lo elogiano… ma scherziamo? Si rasenta seriamente il ridicolo. Morgan si prende la colpa per le imprecisioni del ragazzo.
Nevruz e Morgan interpreteranno “Home” dei Depeche Mode… si saranno scambiati la coca durante le prove? In effetti i presupposti ci sono tutti: Morgan trema in piedi di fronte al piano, Nevruz muove la bocca in senso antiorario e fa strane smorfie. Ad ogni modo, forse anche grazie all’aiuto di Morgan, Nevruz ha tirato fuori la sua miglior esibizione in assoluto e forse anche la migliore della serata.
Intanto Mara diventa una qualsiasi valletta di Sanremo: al pianoforte il maestro Morgan, dirige l’orchestra Beppe Vessicchio, con “Sally” canta Davide. Niente da fare, oggi il ragazzo non è in serata, altra esecuzione assolutamente mediocre. Tutti i giurati però lo elogiano e lo trovano pronto per un futuro roseo nel mondo della discografia, alè…
Chiude la serata Nathalie con “Blue”: Morgan dichiara subito di non conoscere il pezzo, si parte nel migliore dei modi. Abito da sera lungo ma decisamente pacchiano, con il quale presumibilmente si vuole creare un atmosfera elegante e raffinata e il risultato non tarda ad arrivare: atmosfera magica, ottima voce e interpretazione intensa…. una performance di qualità, finalmente!

E’ arrivato il momento della busta, Morgan ammette che il più debole è stato Stefano e parte un applauso generale da parte del pubblico. Assisteremo all’ennesimo scandalo? Apriamo ‘sta busta, arrivano certamente in semifinale: Nevruz (in lacrime), Davide e Nathalie.
Anche Stefano unico cantante a non essere mai andato al ballottaggio, affronterà lo scontro finale contro i Kymera
Inizia subito l’ultimo scontro: il gruppo di Ruggeri parte con “Adagio”, gli urletti striduli adesso iniziano a diventare seriamente fastidiosi. “Quanto t’ho amato” per Stefano, che resta effettivamente la sua miglior esibizione di sempre. Infine “Breath” per i Kymera, “La musica è finita” per Stefano, si spera che il titolo sia quanto mai profetico. In questo caso il divario è nettissimo, tutto a favore per l’unico gruppo rimasto in gara. Stefano molla anche l’ultima stecca potentissima prima di chiudere.
Voto finale:
Mara Maionchi elimina I KYMERA
Enrico Ruggeri elimina STEFANO
Elio elimina STEFANO
Anna Tatangelo elimina I KYMERA, lavandosene le mani.
E ancora una volta in questa edizione di X Factor i giudici contano quanto il due di picche a briscola, si va in Tilt e deciderà il pubblico. Dopo i soli 200 secondi di televoto, il pubblico elimina STEFANO.
Ottima conclusione per una puntata e per un’edizione che stava prendendo una piega decisamente brutta, per fortuna tra il pubblico c’è gente molto più competente della signora D’Alessio.
A martedì prossimo!
realityhouse.

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lunedì 8 novembre 2010

E' stata Sabrina a uccidere Sarah" Sopralluogo Ris in casa Misseri

Taranto, 6 nov. (Adnkronos/Ign) - Un sopralluogo dei carabinieri dei Ris è stato effettuato questa mattina nella casa di Michele Misseri, il contadino di Avetrana in carcere dal 7 ottobre con l'accusa di aver ucciso la nipote Sarah Scazzi. Lo confermano fonti investigative che specificano come questi atti servano per definire compiutamente il quadro dell'inchiesta in vista sia dell'udienza del Tribunale del Riesame, prevista per martedì, che dell'incidente probatorio nel corso del quale lo stesso Misseri dovrà essere interrogato, la cui data non è stata ancora fissata. Entrambi questi momenti dovranno tenere conto, ovviamente, dell'interrogatorio di ieri sera nel corso del quale Misseri avrebbe ritrattato la sua precedente confessione accusando la figlia dell'omicidio. Quanto a lui si sarebbe limitato all'occultamento del cadavere.Nell'interrogatorio durato cinque ore, l'uomo avrebbe inoltre affermato di non aver violentato la nipote. Ad ascoltarlo il pm della Procura di Taranto Mariano Buccoliero, il procuratore aggiunto Pietro Argentino, il colonnello dei carabinieri Antonio Russo, comandante del Reparto Operativo dell'Arma, e da un certo punto in poi anche il procuratore capo Franco Sebastio.

La nuova svolta di questa vicenda è giunta dopo il colloquio nel primo pomeriggio di Misseri con il suo avvocato d'ufficio Daniele Galoppa e con la consulente criminologa Roberta Bruzzone.

L'interrogatorio effettuato ieri non vale come incidente probatorio ed è stato sottoposto a segretazione.yahoo

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domenica 7 novembre 2010

Cervello, capelli, unghie... I 10 luoghi comuni da sfatare

Da "La potatura rinforza gli alberi" a "Non esistono più le mezze stagioni", la cultura popolare è farcita di luoghi comuni. La loro veridicità è dubbia, soprattutto se di mezzo c'è la scienza, ma ripetere frasi già sentite per spiegare la realtà dà sicurezza. Incurante del nostro bisogno di adagiarci sui dogmi, la giornalista scientifica Michele Collet di Environmental Graffiti 1 ha scardinato i luoghi comuni sul corpo umano, spiegando che non usiamo solo il 10% del cervello e che toccare un rospo non fa venire le verruche. I biologi questo lo sapevano già e per i neurologi l'uso completo del cervello non è una novità. Ma non è bello credere che la mente nasconda sottotracce di genio inutilizzate?

Andando con ordine, il primo mito che la Collet demolisce è quello che non bisogna svegliare i sonnambuli. Secondo lei è più pericoloso lasciare che uno cada e si spacchi la testa che non svegliarlo. La psicologa e life coach Clorinda De Marco non la pensa così: "Sarebbe opportuno lasciarli in pace: svegliandoli si può scatenare una reazione aggressiva, provocare stati confusionali e momenti di dissociazione. In alcuni casi si sono verificati attacchi epilettici". Per lo psicologo studioso del sonno Luigi De Gennaro, dell'università La Sapienza di Roma, non c'è niente di pericoloso nello svegliare i sonnambuli: "Questo fenomeno si verifica nella fase di riposo 'ad onde lente', la più profonda. Un sonnambulo svegliato all'improvviso si sentirà sì un po' disorientato, ma niente di più".

Altro luogo comune senza fondamento, secondo la rivista, è quello che le unghie e i capelli continuino a crescere per sempre anche dopo la morte. Una falsità confermata dall'hairstylist di Milano Luciano Colombo: "I capelli e le unghie crescono per qualche giorno dopo la morte, perché le cellule germinatrici, per un fattore cheratinico, non sono ancora del tutto morte. Ma dopo poco si arrestano".

Da sfatare anche la credenza secondo cui, dopo la rasatura, i peli ricrescono più folti e robusti. "E' falso - precisa il mago delle capigliature fashion - le radici rimangono nei follicoli più profondi della pelle e la ricrescita rimane invariata". Anche il dermatologo Giulio Franceschini, direttore sanitario del Villa Salus Medical Skin & Antiaging Center, conferma che si tratta di un falso mito: "Le caratteristiche del pelo dipendono dal Dna e dal tasso di ormoni maschili e femminili di ognuno, come il testosterone, il DHEAS e l'androstenedione: se questi aumentano oltre i valori normali possono far crescere i peli più folti e duri, ma tali modifiche non sono provocate dall'uso della lametta".

Ce n'è anche per le doppie punte. Balsamo e shampoo aiutano o no a farle sparire?. L'autrice scrive che l'unico modo per eliminarle è tagliare i capelli. Gli esperti sostengono invece che un buon balsamo possa risolvere la situazione: "Esistono ottimi prodotti cosmetici, studiati per capelli danneggiati o secchi - spiega Colombo - che aiutano a prevenire e curare le doppie punte. Alcuni, chiamati "termici", sono in grado di chiudere le squame del capello".

Sul versante psicologico, Collett smonta il luogo comune secondo cui gli uomini pensano al sesso ogni sette secondi: si tratta di un'esagerazione. La pensa così anche lo psicologo De Gennaro: "E' una sciocchezza. Gli elementi legati al desiderio sono, nella specie umana, connessi a contingenze esterne. Ci sono sì, nel cervello, comportamenti ritmici, ma nessuno studio ha mai annoverato tra questi il pensare continuamente al sesso".

Non sarebbe neppure vero che ogni area della lingua corrisponde a un sapore diverso. Ciascuna è infatti capace di percepire ogni sapore e per verificarlo basta sperimentare mangiando.

Per quanto riguarda il cervello e la percentuale che ne usiamo, Environmental Graffiti scredita la teoria dello psicologo William James, che nella seconda metà dell'800 asserì che usiamo il 10% delle potenzialità cerebrali. "E' un luogo comune - conferma De Gennaro - Tutti perdiamo neuroni invecchiando. Ma il modo in cui questi sono connessi tra loro non cambia. Il cervello è dotato di una "plasticità neuronale" che può essere utilizzata al massimo ogni giorno, a 20 come a 80 anni. Tutto sta a tenerlo in allenamento e utilizzarlo nel modo giusto".

Nell'elenco dei miti da sfatare c'è anche quello dello zucchero che rende iperattivi i bambini: niente lo dimostra secondo la Collet, opinione condivisa dalla neurologa Luciana Baroni, autrice con Emanuela Barbero di La cucina Diet-Etica (Sonda Edizioni, 250 pag.) e specialista di nutrizione: "Credo che non ci siano sufficienti evidenze. Altrimenti ne sarei a conoscenza!".

Il giornale ambientalista afferma infine che toccare un rospo non fa venire le verruche: "Una vera leggenda metropolitana - conferma il dermatologo Franceschini - Le verruche si trasmettono solo da persona a persona, con il contatto diretto o utilizzando gli stessi ambienti o le stesse cose (asciugamani, bagni, attrezzi per palestre....). Vengono trasmesse dal virus del papilloma umano, che penetra nell'epidermide e la infetta. Non certo dai rospi". "Non ho mai sentito questa storia - rincara il podologo Damiano Guerra - la verruca è un Papilloma Virus che si prende in ambienti umidi come piscine o zone di acqua stagnante. Che le attacchino i rospi è un luogo comune".

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X FACTOR 10° puntata 06 novembre 2010

Sabato sera, questa settimana, significa eccezionalmente X Factor. E dico eccezionalmente perché per la prima volta ci sarà più pubblico in studio che a casa, e ciò è davvero eccezionale. Si comincia con un video che riepiloga le eliminazioni delle nove settimane passate e coglie l’occasione per calcare la mano sulla debacle che s’accompagna ormai al nome di Anna Tatangelo, da oggi e fino a fine edizione assolutamente disoccupata.
Entrano i giudici e l’ingresso raccoglie talmente poco pathos che non mi impegnerò nemmeno per indovinare il travestimento di Elio. Facchinetti ci ricorda che è sabato sera, e il suo fegato ringrazia.
Si comincia con i 6 finalisti che cantano una collezione di sigle famose di programmi Rai di fronte al tavolo dei giudici. Dal palco spunta poi Lorella Cuccarini, ed è subito noia. Vuoi la scelta delle sigle, vuoi il poco charme dei rimasti, vuoi le scenografie, ma tutto è molto spento. Quando pensi che peggio di così non potrebbe andare, ecco che, a fianco di Facchinetti, la Cuccarini sparisce letteralmente dall’inquadratura franando al suolo, inciampando e cadendo dall’impalcatura con le scale. Ma lei è una professionista in stile Carlucci, così si fa finta di nulla e lo show goes on. L’ospite celebra la storia dei programmi del sabato sera (che questa sera si macchia in modo indelebile proprio a causa di X Factor).

L’ordine di esibizione della prima manche viene letto da un Facchinetti sudato all’inverosimile: i Kymera saranno seguiti da Davide e poi via via con Nathalie, Stefano, Nevruz e Ruggero.E quindi pronti via ed è subito the Kymera moment. La sigla del sabato sera scelta per loro è “L’aria del sabato sera”, motivetto iniziale di Fantastico ’79. Mentre l’uomo dalle occhiaie più profonde del mondo convince, con il suo gessato delle grandi occasioni, Simone-Pocahontas eclissa gli acuti della Goggi. A quel punto gli avrei dato un tubino elegante, in perfetto stile sabato sera. Ottima coreografia finale con le braccia dei ballerini che distraggono dalla canzone e salvano la situazione in corner. La Cuccarini è convinta di trovarsi ad un provino per il ruolo di giudice per l’anno prossimo e non molla il microfono; per concludere tenta di riprendersi dalle accuse di omofobia che le furono mosse qualche tempo fa e chiosa con “siete anche una bella coppia, siete l’elogio della normalità”. Ma niente matrimonio, è la sua matrice cattolica.
Anna si è sentita tradita da Enrico Ruggeri, che non ha votato a favore della sua cantante mandando la situazione in tilt martedì scorso. Prima di mandare la pubblicità, un inquietante promo recita “chi sono i tre personaggi misteriosi che torneranno prossimamente a X Factor?”. Non so, il talento, la buona musica e la meritocrazia? Ah no, che “torneranno”, come non detto.
Alle 21.30 parte la sigla (come se lo scorporo dei dati potesse davvero arginare l’emorragia di ascolti cui assisteremo domattina), poi c’è Davide alle prese con “Arriva la bomba” di Johnny Dorelli. Il vincitore ormai più mancato che annunciato, per il quale Tommassini ha scelto un azzeccatissimo look da Conte Dracula, risulta sorprendentemente più convincente del solito. Anche qui si tenta di distrarre dalla canzone con i primi piani sui fondoschiena delle ballerine e si passa metà del tempo a scherzare sull’ormone del ragazzo.
Nathalie è davvero messa in ombra da Elio a favore di Nevruz? Chiaramente la risposta è sì, ma bisogna illudere la romana di avere davvero mezza chance di arrivare viva a mercoledì mattina. La canzone è “Fortissimo”; sigla di Studio Uno. Il problema di Nathalie, lo ripeto, è che è talmente anonima che se uccidesse un concorrente nella casa del Grande Fratello non verrebbe comunque identificata. E anche questa esibizione, come le altre, è da “brava, ma…”. La Tatangelo la critica, la Cuccarini la difende e la catfight è l’unica speranza residua per la serata.
Ahimè, tocca a Stefano, nonostante le mie speranze che un meteorite si abbattesse sull’antenna prima di questo momento. La Maionchi lo difende dalle parole di Ruggeri, che pensa che un artista debba avere le spalle forti e che Stefano non lo sia. Facchinetti interrompe però la discussione (“è fuori luogo con Stefano a 5 cm dal palco”). In realtà era molto più vicino, visto che tutta la sua esibizione si svolge a pochi passi dai giudici. “Fuori da qui non sarà facile”, è l’anatema di Ruggeri.
Da un talento all’altro, passando per un video dei talenti incompresi, che fanno un po’ da collante tra i due, ecco Nevruz. Il brano è “Mille e una sera” dei Nomadi. Una stonatura dietro l’altro, il trucco di Simona Ventura ai tempi d’oro del Billionaire, mentre la faccia impietrita di Lorella si chiede se non era davvero il caso di accettare l’invito a cena di Luca Giurato. “Troppo sopra le righe” per la Maionchi, “non mi sei piaciuto” per la Tatangelo, “è un incidente di percorso” per Ruggeri. La Cuccarini è polemica, “non si deve criticare ciò che non si conosce”, dice al finto rocker che in settimana s’era lamentato di dover cantare una sigla televisiva.
Chiude la prima manche Ruggero con il brano “Come sta Zazà”. Vestito da clown di quei circhi brutti e tristi che si vedono alle uscite autostradali e rimangono una settimana e mezza prima di chiudere per fallimento. E sapete chi erano i tre loschi figuri che torneranno prossimamente? Proprio i tre ex giudici Ventura, Mori e Morgan. E quando daranno i loro commenti superflui? Prossimamente, appunto.

C’è l’esibizione dei Voca People, quel gruppo vocale coi tizi vestiti da spermatozoi. Praticamente un incrocio tra i Sei Ottavi della prima edizione e una casa di cura per nevrotici gravi. E oltretutto era un’esibizione registrata, quindi aveva molto senso.

Se ne va la Cuccarini (vai vai, tanto nessuno guarderà mai la tua Domenica In) e siamo al verdetto del pubblico. Si salvano e passano alla seconda manche: Davide, Nevruz, Stefano, Nathalie e i Kymera. Ruggero al ballottaggio. Mara è nervosa, secondo lei doveva essere Nevruz ad andare al ballottaggio, perché se siamo in televisione deve accettarne le regole.

Ecco l’ordine della seconda manche: Davide, i Kymera, Nathalie, Stefano e Nevruz. Prima di cominciarla, però, questa seconda manche, tocca a Max Tortora. Sì, quello che sulla carta d’identità c’ha scritto ‘comico’, e che passa la sua esistenza ad imitare Califano. Stasera canta “Vorrei che fosse amore”. Rimane come quarto giudice della seconda manche. Manche in cui ogni esibizione sarà anticipata da un’inutile scheda sul concorrente che citerà il suo animale e il suo colore preferito.

Comincia Davide con il brano “Come together”. Insieme a lui sul palco una curiosa scultura di legno che dovrebbe appunto rappresentare il ghepardo, suo animale preferito. “L’hai cantata daddio”, dice la Tatangelo. Comincio davvero a credere che il suo ghost writer sia lo stesso parrucchiere de L’amore non ha sesso.
Passiamo ai Kymera, che qualora non lo sapeste hanno 27 e 31 anni. La canzone è “Uprising” dei Muse, mentre sul cerchio rotante i rispettivi animaletti di legno si accoppiano impunemente. Molto scenografici, al solito, si inginocchiano e corrono per il palco ignorando i ballerini che fanno rotare delle sfere d’oro. Un po’ steccosi, un po’ urlati, li ho preferiti un’oretta e mezza fa.
Nathalie, reduce da due ballottaggi (ma stasera, a parte Stefano, chiunque vada contro Ruggero direi che è automaticamente salvo), canta “Brass in pocket” dei “The Pretenders”. Canta rivolta al vuoto, fissando l’orizzonte, nell’odioso look da Piccola Fiammiferaia ripulita. Dalla giuria applausi a scena aperta, mentre Tortora insiste nel provare delle imitazioni che non gli riescono. Ma le ha pure provate prima?
Stefano canta “You’re not alone” e ho avuto sentore del suo alito da qui. Qualcuno gli spieghi la differenza tra cantare e buttare fuori l’aria. Inascoltabile, ma ormai ci abbiamo fatto l’abitudine.
Eccoci all’unica cosa che può valere il prezzo della puntata. Nella prossima, infatti, arriveranno gli ex giudici di X Factor pronti a dire la loro sui finalisti di quest’anno.
La seconda manche si chiude con Nevruz. Il pezzo è “Gioia e rivoluzione” degli Area, che conoscono solo lui ed Elio ma erano assolutamente da portare sul palco per educare noi povere masse incolte. Nevruz, che un giorno ci spiegherà la sua passione per il rossetto che va sicuramente oltre la scenografia, visto che ce l’ha su sempre, è intrippato col pezzo e si vede. Noi, magari, un po’ meno, visto che si capisce poco o nulla. Al centro del palco Nevruz fissa l’ariete di legno probabilmente convinto che stia duettando con lui e poi rischia di cadere.

Finalmente eliminato Max Tortora in tutti i suoi disturbanti e superflui 190 centimetri, è tempo di video-riepilogo. A seguire, Edoardo Bennato, che in questi giorni ha anche fatto due chiacchiere con i ragazzi nel loft. L’esibizione è l’occasione per presentare il nuovo singolo e dire ovvietà sui talent show e le speranze dei ragazzi giovani.

Verdetto. Si salvano e passano alla prossima puntata: Stefano, Nathalie, Davide e, a sorpresa, i Kymera. Nevruz clamorosamente al ballottaggio.

Ballottaggio, quindi, tra Ruggero e Nevruz. L’unico caso in cui potevo mettermi a tifare per Ruggero, effettivamente. Ma attenzione! I minorenni non si possono esibire dopo la mezzanotte, quindi Ruggero lo vedremo solo registrato. Facchinetti contesta la regola, ma non può farci nulla. E al suo posto chi chiamiamo a rappresentarlo? Un cartonato come ai gloriosi tempi di Ballando con le Stelle? No, il padre di Ruggero. Tutto ciò ha molto senso.
Vediamo quindi l’esibizione registrata di Ruggero sulle note di “7000 caffè”. Nevruz risponde con “Se telefonando” con la base di “Sunday Morning”. A cappella Ruggero, qualche anno fa, registrò “Isn’t she lovely?”, mentre Nevruz, che può vedere i film porno al cinema ed andare in onda dopo la mezzanotte, canta live “Perfect Day” di Lou Reed. Pubblico in visibilio. E dato che il peggio non era ancora stato raggiunto, è il padre di Ruggero a chiedere ai giudici di non eliminare il figlio. Nevruz, che sembra essere stato colto dallo shock della sua vita (ma dov’è la sua anima dannata?), biascica qualcosa, in evidente stato confusionale. Si vota.
Elio elimina RUGGERO
Mara Maionchi elimina NEVRUZ
Anna Tatangelo elimina NEVRUZ
Enrico Ruggeri elimina RUGGERO
E si va al TILT. 200 secondi per decidere chi eliminare tra i due. Facchinetti chiede a Ruggeri perché non ha avuto il coraggio di dare il voto decisivo contro il cantante in forza ad Elio. Si inganna l’attesa parlando con i quattro giudici, poi finalmente scade il tempo.

Facchinetti brandisce la busta nera. La apre e annuncia: ad abbandonare X Factor è… RUGGERO. Troppa grazia.
realityhouse

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mercoledì 27 ottobre 2010

X-factor 8 puntata 26 ottobre 2010

Puntuale come un tedesco al suo primo giorno di lavoro, Francesco Facchinetti dà il suo benvenuto all’ottava puntata di X Factor introdotto da una scenografia da film (tema della puntata) e dalla musica di Guerre Stellari. Elio, vestito da Ferdinando Magellano (sì, mia libera interpretazione) e gli altri giudici lo raggiungono, ma giusto in tempo di mandare la pubblicità.
“Amanti della musica”… che ci fate su Raidue questa sera? Puntata dedicata alle grandi colonne sonore, in cui tutti si esibiranno in un’unica manche e, per concludere, un nuovo ingresso. L’ultimo ingresso, a dirla tutta.
Si parte con un medley fatto dai concorrenti sulle note di “Stayin’ alive”, “Radio Freccia”, e perfino “My Heart Will Go On”, in cui Nathalie viene affiancata da un Filipponi in versione Leonardo Di Caprio. “Ti-ti-ti-ti-tifi-tifi-tifidi di m-m-m-e?” e lei è già affogata nelle acque del circolo polare artico. Bel medley, finalmente azzeccato.
Ecco i codici e l’ordine di esibizione: Dami, Kymera, Ruggero, Nevruz, Davide, Nathalie e Stefano. Si calca molto la mano sul fatto che la Tatangelo non abbia concorrenti in gara e sul fatto che stasera sia la sua ultima opportunità per averne una (ma credo non basterà), definendola addirittura battitrice libera. Che, voglio dire, libera… Piccolo battibecco, al rientro, tra Elio e Anna, con Ruggeri che scende addirittura in difesa di quest’ultima. Anna crede che l’astio di Elio nasca dall’eliminazione di Cassandra di martedì scorso; invece no, nasce dalla sua discografia.

Si comincia quindi da Dami, che canta “Give me some love”. Anche le video-presentazioni sono a tema-film e la cosa si rivela francamente una trovata simpatica. Ce ne fossero di più, effettivamente. Bravo, bravissimo. Non sarà un mostro di simpatia, ma è molto più dotato vocalmente di molti altri. Ruggeri la definisce “impeccabile, ma solo per chi non conosce l’originale”, mentre Elio non ha nulla da ridire. Facchinetti rivela anche a Dami la scelta del pubblico per quanto riguarda la sua eventuale esibizione di martedì prossimo (per tutta la settimana s’è potuto votare sul sito tramite sondaggio) e la scelta è ricaduta su: “Single Ladies” di Beyonce. Un motivo in più per salvarlo, insomma.
I secondi in gara sono i Kymera, alle prese con “The Phantom of the Opera”. Giusto perché erano troppo poco barocchi. Organi, vestiti ampollosi e medievali e soprattutto tante, tantissime occhiaie per Davide, tant’è che a questo punto comincio a pensare facciano parte delle scelte artistiche di Tommassini insieme alle colonne. Elio è contento, mentre la Maionchi ha da ridire (“ho in mente un Fantasma dell’Opera diverso”, come se ne avesse mai visto uno). E mentre Simone si sbizzarrisce in un’indovinata imitazione della bambina di The Ring, scopriamo che il pubblico ha scelto per loro “21 guns” dei Green Day.

Simpatico video sugli squilibri ormonali dei giudici nella scorsa settimana, in cui scopriamo anche che Enrique Iglesias c’ha bellamente provato con la Tatangelo per tutto il corso della puntata. Ma vuoi mettere col fascino di Gigi D’Alessio?

Si torna alla gara e c’è Ruggero, con “Mambo Italiano”. Vestito da scugnizzo un po’ delinquente emigrato nell’America degli anni ’60, offre un’altra esibizione abbastanza convincente (salvo qualche stecca qua e là). Se fossero in gara in dodici, ma sono in sette e sarebbe anche ora di levare le tende. Ruggeri sente la necessità di essere più preciso e dice di non essere sicuro che il suo futuro sia quello di fare dischi e concerti, quanto più quello del musical (che è un po’ l’augurio più subdolo che si possa fare ad uno che vuole diventare un cantante, in Italia). Per lui gli internauti hanno scelto “Crocodile Rock” di Elton John.

Facchinetti si collega con gli aspiranti concorrenti dell’integrazione: gli Apple Pies, Elizabeth, Marika e Joe i loro nomi.[/b]

Passiamo a Nevruz, che vuole fare il rocker “spacca tutto” ma passa più tempo a piangere che a ruttare. Stasera ci canta “Che cosa sono le nuvole” tratto dal film “Capriccio all’italiana”. Solito modo di cantare alla “sbadiglio perenne” misto ad una piece teatrale di Lando Buzzanca e Riccardo Cocciante. Il pubblico è in piedi, Rossana Casale è irritata. La Maionchi ha una buona parola per lui, ma non in italiano (“Mi hai ricordato Modugno, è un grande artista che hai fatto bene a assomigliargli”). Ruggeri la definisce una delle più belle performance di sempre. Settimana prossima dovrà cantare “Gianna” di Rino Gaetano. Banalità.

Il normale decorso clinico post-tg viene interrotto dai Litfiba, verso i quali il sottoscritto nutre quasi la stessa simpatia che si può avere in questi giorni per uno zio con indosso un cappello da pescatore. Ma tra l’altro Pelù quanti anni avrà? Sessanta? E ha ancora un mutuo da pagare che lo costringe a indossare i pantaloni attillati di quindici anni fa e a dimenarsi come una fan di Mengoni a TRL?

Si torna dai Maionchi’s boys con il sempiterno Davide, che canta “Everybody talks”, tratta da un film che, secondo Mara, ha vinto “tre Oxar”. Annar? Solito timbro da Ignazio La Russa con il Polpo Paul in gola (a proposito, condoglianze alla famiglia. Di Paul, intendo. Ma anche di Ignazio, porelli), ma tutto sommato una buona esibizione. Un filino soporifera e uguale a tutte le sue, nel senso che se ne senti una le hai sentite tutte e il fatto che la prima sia la migliore di certo non lo aiuta. Ma qualcosa di buono l’ha fatto pure lui: ieri ha giocato con la nazionale cantanti, che è un po’ l’alternativa ingloriosa alla via del musical, per un cantante. Settimana prossima canterà “Balliamo sul mondo”. Dalla banalità alla noia.

Un video ci mostra l’alleanza tra le due signore attempate e nervosette, Mara e la Casale, concentrandosi soprattutto su quest’ultima, soprannominata Buldy (da Bulldog). La Casale imita la Tatangelo, che le risponde con un’ironia piccata, “quando la persona è niente, l’imitazione è zero”. E partono i fischi. Manco avesse detto, chessò, “Gigi ti amo”.

Nathalie canta “Let the Sunshine” dal film “Hair”. Forse un po’ troppo roca e un po’ urlata. Per non farsi mancare nulla arrivano anche gli altri cantanti a farle da coreografia e a scortarla in giro per lo studio. Settimana prossima, qualora ci arrivasse in gara o viva, canterà “Underneath” di Alanis Morrisette.
La manche si chiude con Stefano e la sua versione di “La prima cosa bella”. In un fiorire di acca ed alitate, Filipponi porta a casa un’esibizione un filino migliore delle precedenti, che avevano toccato punti irraggiungibili. Se arriverà alla nona puntata canterà ”Centro di Gravità Permanente”. Un altro motivo per eliminarlo.

È il momento di Malika Ayane, in un’escalation di ospiti che a pochi minuti dalla mezzanotte ci farà apprezzare la voce soave e la classe di Iva Zanicchi. Dopo la sua esibizione viene chiuso il televoto e si vede il suo colloquio con i ragazzi nel loft. La Ayane rimane anche come quinto giudice in vista delle integrazioni.

Siamo al verdetto. Passano alla nona puntata: Nathalie, Stefano, i Kymera, Nevruz e Ruggero. Al ballottaggio Dami e Davide. La Maionchi sbianca… Davide?

Dami canta “If I ain’t got you”, Davide “Talking about revolution”. Bene Dami (alle cui spalle scorre già il video-coccodrillo della sua breve permanenza nel loft), forse meglio di un Davide davvero sottotono stasera. A cappella hanno scelto, rispettivamente, “Ogni mio istante” e “Se io se lei”. Veramente notevole Dami e veramente banale Davide, ma non ci sono dubbi sulle preferenze di Banalità Maionchi. Dami implora per scampare l’eliminazione con messaggi che ricordano quelli dei sordomuti in metro (“ho bisogno di lavorare, perfavore”), ma non credo basterà.

Mara Maionchi elimina DAVIDE
Enrico Ruggeri elimina DAMI
Anna Tatangelo elimina DAMI
Elio elimina DAMI

Per la serie, rispettiamo il volere del giudice, Dami è l’ottavo eliminato di X Factor.

Siamo all’integrazione.
Comincia Joe, per la categoria 16-24 uomini. Mara dice che sarebbe stata la fantomatica “quarta scelta”. La ruota di scorta praticamente. Canta “50 special”, e ho detto tutto. Malika, coinvolta sul vivo dalla canzone, gli critica le troppe svisate.
Lo scarico della canna del gas di Anna Tatangelo si chiama Marika, alle prese con “Summertime”. E non si è capito che la vogliono dentro, manca solo il sottopancia con “tra tutti coloro che la voteranno saranno estratti tre premi da 500 euro”. Perfino Morgan le fece i complimenti l’anno scorso. Poi cosa, le sue lacrime curano il cancro? Nel frattempo Anna le ha prestato le sue sopracciglia a fiammifero, che non si sa mai che portino bene. Applausi a scena aperta.
Elio presenta Elizabeth e lei il brano “I wanna dance with somebody”. Mancano le parole che scorrono ed è il karaoke a due isolati da qui. Peccato, al provino fu brava, ma stasera non c’è spazio per nessuno.
Si chiude con gli Apple Pies, i “che ci fate qua?” della serata. Cantano “Eleonor” dei Turtles. Che poi è “Scende la pioggia”; quindi è il caso di cantarla in italiano sul ritornello, avranno pensato.

I quattro giudici fanno i loro appelli e viene chiuso il televoto. Siamo in ritardo, così Facchinetti dà direttamente il nome di chi entra in gioco: il pubblico ha scelto Marika come nuovo concorrente di X Factor. Ce l’hanno fatta, sì. Ed è bastata una puntata per mandare la Maionchi dalle stelle alle stalle. Mara, la vedo grigia.

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mercoledì 20 ottobre 2010

X-FACTOR 7 PUNTATA 19 OTTOBRE 2010

ettima puntata per X Factor, con un Elio vestito da Ruggeri, una Mara più confusa del solito, un Ruggeri vestito da Ruggeri e una Anna Tatangelo che, francamente, che ci fai lì? Non avevi qualcosa da pulire ad Amorilandia? Lo sai che ora Claudia Mori ha più possibilità di vincere di te?
E a proposito di voglia di mettere la Dorina nella piaga, rivediamo le immagini conclusive della puntata di martedì scorso. Dalla scelta di Dorina all’home visit, alle liti sul “fidarsi/non fidarsi”, fino alla sacrosanta eliminazione. Ed eccola, Dorina Leka, che apre la puntata cantando “Doppiamente fragili” proprio della Tatangelo. Facendola rimpiangere, e ho detto tutto. Alla fine la Tatangelo viene trascinata sul palco e costretta all’abbraccio sentitissimo.Manche unica questa sera: Stefano, Cassandra, Davide, i Kymera, Nevruz, Dami, Nathalie e Ruggero canteranno in quest’ordine. In un rwm scopriamo che Anna definisce la gara “non equa” (effettivamente, 0 cantanti contro i 4 della Maionchi non sono propriamente una situazione di parità) e che da oggi “farà valere le sue ragioni”. Meglio tardi che mai. La Maionchi difende Stefano, accusato nel video precedente di essere ancora in gara per via della sua balbuzie. È proprio la serata in cui si vuole scoprire l’acqua calda. “L’uscita di Dorina è un’ingiustizia – aggiunge Lady Tata – se altri avessero cantato male come Stefano sarebbero usciti”. Ruggeri rincara la dose, mentre Elio preferisce non esprimersi. Che si sa mai, il pubblico è vendicativo e Cassandra sa un po’ già di morto.

Si comincia, finalmente. Stefano è alle prese con “Eppure Sentire”. Inizio zoppicante, ricorda un po’ Stella, quattro anni, a Ti Lascio Una Canzone. E perché si rivolge sottovoce al manichino? Pensa che sia una ballerina? Per chiudere, mette il viso su un cartonato col buco per la faccia e si fa fare una fotografia, come a Gardaland. Tremendo, ma il pubblico è in visibilio. Interviene anche la Casale, che già in settimana è arrivata vicina al prendersi a capelli con la Tatangelo. E prova a parlare anche lui, ma a mezzanotte c’è il TG e Facchinetti gli toglie il microfono di forza.
Passiamo a Cassandra, che canta “Ricomincio da qui” di Malika Ayane. Il travestimento da principessa Sissi in overdose da antidolorifici e la cornice a quadro non capisco bene come entrino nel contesto della canzone. Non riesco seriamente a comprendere se m’è piaciuta o no, ma nel dubbio no.
Il terzo in gara è Davide, e il pezzo è “Parlami d’amore”. Dei Negramaro. Il rischio di questo vincitore annunciato è proprio il fatto che, settimana dopo settimana, sta rischiando di perdere una vittoria che aveva già in tasca. Un’altra esibizione così-così, tant’è che il complimento più sentito è quello di Ruggeri, che lo convoca per la prossima partita della nazionale cantanti. Per la serie il pallone d’oro è più vicino del disco d’oro.
Tocca ai Kymera, che stasera fronteggiano un brano anomalo, per loro, “Non me lo so spiegare” di Tiziano Ferro. Cosa vorrà mai sottendere questa assegnazione? Il look scelto è quello di Kill Bill (sicuramente molto in testa di Ferro quando la scrisse), l’amalgama delle voci c’è, ma l’effetto è quanto di più lontano possibile dal senso della canzone. Sicuramente i meno peggio della serata, ma la consolazione è magrissima.

Il superospite è Enrique Iglesias, e sarebbe dovuta bastare questa affermazione per capire che forse non era nemmeno il caso di andare in onda. Il suo pezzo è un misto di piagnistei e distorsore vocale, il suo volto scocciato rotea gli occhi sperando che tutto finisca più presto possibile, e noi con lui. Il congedo non è immediato: Enrique rimane a dar manforte alla giuria per tutta la seconda metà della puntata.

È il momento di Nevruz, con “Nuova ossessione” dei Subsonica. Un pezzo azzeccato al suo ‘stile’, probabilmente una delle sue migliori esibizioni finora. La Tatangelo però “si stupisce di più con altre cose”, tipo quando non stracuoce la pasta col pomodoro per Gigi.

Parentesi Maionchi con “Fantastic”, il rap firmato My Own Key che è rimasto quasi una settimana primo su iTunes. Una stretta di mano a chi ha speso 1 euro e 29 per comprarselo. Ma attenzione, contrordine, il ricavato va tutto in beneficienza, probabilmente ad una rehab per i maniaci del gioco d’azzardo. Però in Ghana, che c’è sempre il sole.

Forse con Dami stasera si è un po’ esagerato. Dare “Credimi ancora” di Marco Mengoni, in effetti, è un po’ un azzardo. La base è quella di “This love”, la voce quella dell’imitatore di Tiziano Ferro. Ed ecco che a dispetto di ogni pronostico, è stato uno dei pochi a salvarsi di questa serata.
Nathalie, che in settimana ha pianto come una bambina rivedendosi nei panni di una hippie ubriaca martedì scorso, mentre oggi si trova di fronte Pacifico e Nannini e la loro “Tu che sei parte di me”. Truccata dallo stylist di Chucky la bambola assassina, canta abbastanza bene, ma senza incidere più di tanto. La Maionchi la trova commovente, la Tatangelo ha sentito imperfezioni. Wow, tu sì che non le mandi a dire.
Chiudiamo con il giovanissimo Ruggero. Il brano è “7000 caffè” di Alex Britti. Vestito come il cappellaio matto al matrimonio di Alice e dello Stregatto, compare tra il pubblico, cerca di ammiccare ottenendo l’effetto bambino-di-dieci anni che flirta con la cugina alla vigilia di Natale. Più bravo come ballerino che come cantante, Ruggero sfodera un timbro mai sentito prima, sulla cui naturalezza mi questionerei perlomeno un pochino.

Veloce video riepilogo (è anche presto, nonostante sembri passato un mesetto circa dal kick off) e anche Iglesias s’è guadagnato la pagnotta e può andarsene a riscuoterla.
Facchinetti annuncia una novità: sarà il pubblico a scegliere la canzone da far cantare ad ogni concorrente nel corso della nona puntata. Sa-bo-tia-mo-li! Veloce sguardo ad un talento incompreso che possa allungare di 5 minuti la puntata e si torna a far sul serio col verdetto.
I cantanti tornano sul palco, nonostante l’albero Foppa Pedretti sembri non volersene andare da ogni inquadratura. Si salvano: i Kymera, Dami, Nevruz, Davide, Nathalie e Stefano. Al ballottaggio Cassandra e Ruggero.

Il pubblico già rumoreggia per Rug-ge-ro-rug-ge-ro, Elio/Enrico rincuora la sua cantante. Comincia Cassandra con “Come ti vorrei” e Ruggero risponde con “A me me piasce o’blues”. Una canzone mai fatta, tra l’altro. A cappella Cassandra sceglie “Yellow Submarine” mentre Ruggero farà “Honesty”.
Facce contrite, concentrazione, si passa al voto.
Elio elimina RUGGERO
Mara Maionchi elimina CASSANDRA
Enrico Ruggeri elimina CASSANDRA
Anna Tatangelo elimina CASSANDRA

E come da pronostico, Cassandra è l’eliminata di questa sera. E Nathalie è l’ultima donna in gara. E io, probabilmente, l’unico spettatore ancora sveglio. Nonostante siano le undici e mezza, non sottovalutate le potenzialità curative di X Factor contro l’insonnia.
realityhouse

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mercoledì 13 ottobre 2010

X-FACTOR 6° PUNTATA 12 OTTOBRE 2010

21:03: X Factor comincia con Francesco Facchinetti che ritorna una volta per tutte DJ Francesco, proprio mentre a Genova (su RaiUno) si consuma una surreale sequenza di violenza da stadio che impedisce l’inizio della partita Italia-Serbia.
Ma surreale è anche lo start up di questa sesta puntata: Francesco deejay, poi i giudici anni-’80-style, sulle note di YMCA, con un Elio in forma stratosferica, che abbozza il moonwalking vestito da Michael Jackson.
E poi gli artisti, in un medley caciarone: è la serata Dance.
Un RVM - purtroppo Deejay Francesco ritorna in giacca - rinvigorisce la polemica fra Elio e Enrico Ruggeri, chi il demone, chi il diavolo?

X Factor 4 - Sesta puntata in liveblogging su TvBlog

21:17: Davide Mogavero è il primo a esibirsi in I’m outta love di Anastasia. La messa in scena è di quelle decisamente barocche e Davide è Bravo.
Tatangelo: sono arrabbiata, perché sei bravo e non sei nella mia squadra e magari vinci pure X Factor. Ce lo chiedevamo proprio qui, qualche giorno fa, se Davide Mogavero sarà il vincitore di X Factor 4.
Ruggeri fa i complimenti, anche se questo non è il genere di Davide, secondo Enrico.
Elio dice che il ragazzo è forte.
Mara Maionchi: sei stato anche erotico.

Davide Mogavero - I’m outta love
Davide Mogavero - I'm outta loveDavide Mogavero - I'm outta loveDavide Mogavero - I'm outta loveDavide Mogavero - I'm outta love

21:23: una cotonatissima Anna Tatangelo presenta la sua Dorina in Hot Stuff di Donna Summer. Dorina mostra di essere davvero hot, fra grida, mossette e coreografia con i ballerini.

Dorina Leka - Hot Stuff

Per Ruggeri è stata brava, in una versione alla Tina Turner del pezzo.
Anche a Elio piace.
Mara Maionchi approva la versione rockeggiante di Dorina.
Anna Tatangelo le fa i complimenti, visto che prima di cantare questo pezzo era terrorizzata. Del resto, come non esserlo con quell’acconciatura lì?21:29 Pubblicità. Su RaiUno, finalmente, c’è il calcio.

21:34: si ricomincia. E Facchinetti dice: Sono felice perché stasera abbiamo messo il turbo. E visto che si è messo il turbo, ora tocca a Nevruz. Elio: Quello che sta per accadere su questo palco è già stato censurato prima di iniziare. Nevruz canta Mi vendo, si parla di cessi - perché è in un cesso che Nevruz si esibirà - e si saluta il Moige. C’è allegria, eh.


Mara Maionchi: questa rivisitazione solo tu la potevi fare, ma mi sei piaciuto.
Tatangelo: non so se per il cesso o perché sei tu, ma mi sei piaciuto.
Ruggeri: molto bella la coreografia, mi fa tornare a un periodo in cui facevo interviste nei cessi. Bellissima dissacrazione, ma passava anche l’affetto per l’artista Renato Zero.
Elio deve dare atto a Ruggeri: tu sei uno dei pochi che credeva in Nevruz, e ammette che ai casting stava per mandarlo via. Facchinetti, frattanto, intervista Rosalba, la mamma di Joku, che si becca anche il bacio di Elio.

Nevruz Joku - Mi vendo
Nevruz Joku - Mi vendoNevruz Joku - Mi vendoNevruz Joku - Mi vendoNevruz Joku - Mi vendo

21:45: Ruggero Pasquarelli ha uno dei compiti più difficili della serata, interpretare You’re my first, my last, my everything di Barry White.




Anna Tatangelo: la tua versione un pochino alla Bublé mi è piaciuta.
Ruggeri era preoccupatissimo per le enormi differenze fra Ruggero e Barry. Eppure dice che il ragazzo se l’è cavata, in una versione un po’ scugnizza.
Elio: è stata la tua prova meno infantile. Sei stato intonato sulle note basse.
Maionchi gradisce i commenti e ha amato la prova del giovinetto.

Ruggero Pasquarelli - You’re my first, my last, my everything
Ruggero Pasquarelli - You’re my first, my last, my everythingRuggero Pasquarelli - You’re my first, my last, my everythingRuggero Pasquarelli - You’re my first, my last, my everythingRuggero Pasquarelli - You’re my first, my last, my everything

RVM sui bollenti spiriti nel loft (un po’ inutile, tutto sommato, tranne la chiosa geniale della Maionchi, come al solito).

21:52: la polemica della scorsa puntata fra Cassandra e la Tatangelo ha avuto un riverbero notevole sulla cantante di Elio, che nell’RVM viene mostrata mentre piange e ammette di aver sbagliato e di aver fatto la figura della stronza.
Elio le impone una nuova regola: canti ma non parli. Perché? Perché altrimenti la mandano al ballottaggio.
E ammette non che sia stata maleducata ma che non sia stata di certo furba.
Elio lamenta il fatto che il pubblico voti non solo l’esibizione ma anche il resto.
Ruggeri gli fa notare che questo fa parte della vita di ogni cantante.
Elio: purtroppo.


Cassandra canta What a feeling di Irene Cara, brano prodotto da Giorgio Moroder e colonna sonora di Flashdance.
E la Raffaele si mostra artista a tutto tondo, visto che canta e balla. E canta proprio bene. Tant’è che si prende applausi e acclamazione.
La Maionchi apprezza anche il look, la invita a voltarsi per il suo bel “didietro” (la Tatangelo fa la battuta fuori luogo: “Mara, ma la menopausa”?)
Tatangelo: sono felice di averti salvata la volta scorsa perché altrimenti avrei perso questa performance.
Ruggeri si associa ai complimenti sul fisico (pur ininfluenti in questa sede) e poi le fa i complimenti.
Elio: sono contento anch’io per questa chance in più che ti ho dato. Penso che lo spettatore sia stato contento, oggi.

Cassandra Raffaele - What a feeling
Cassandra Raffaele - What a feelingCassandra Raffaele - What a feelingCassandra Raffaele - What a feelingCassandra Raffaele - What a feeling

22:01: ecco il pezzo dell’inverno, che Facchinetti aveva annunciato a inizio puntata. E’ un remix dance con la voce di Mara Maionchi, che da domani si potrà scaricare da iTunes: Fantastic - di My Own Key. Nel siparietto, viene fatto sentire il pezzo con la Maionchi in versione elettronica e poi si mostra l’RVM in cui Tomassini le fa sentire il brano, finché la discografica non si riconosce. Niente di speciale, come momento televisivo. Anzi.

22:19: ecco Marco Mengoni, nuovamente ospite di X Factor 4, con In un giorno qualunque e una messa in scena un po’ being Marco Mengoni, un po’ incomprensibile con un tizio che gli punta un fucile di precisione addosso, e ci si chiede se per caso non sia un modo per esorcizzare tutti coloro che non amano il “re matto”. Autoironia?


Elio Fiorucci celebra lo Studio 54, celeberrima discoteca di New York situata al numero 254-ovest della 54a Strada a Manhattan, tra la Settima e l’Ottava Avenue, aperta tra il 1977 ed il 1986. Celebra, Fiorucci, con una frase un po’ curiosa su cui varrà forse la pena di fare una riflessione a parte, a proposito del fatto che allo Studio 54 fosse in atto una rivoluzione culturale, perché vi si entrava solo se non si aveva la cravatta, solo se si era gay, solo se non si era normali.


22:39 è il momento di Stefano Filipponi con I will survive di Gloria Gaynor. Su Filipponi, si apre una parentesi RVM: il ragazzo è entrato in crisi dopo la pessima esibizione della scorsa puntata, ha anche pensato di rinunciare, e in sostanza il filmato si pone lo stesso interrogativo che ci poniamo tutti. Perché mai il pubblico televota Stefano Filipponi? Perché canta bene o perché canta dopo che balbetta quando parla?
L’esibizione di Stefano non è buona. Per nulla.
Tatangelo, Ruggeri, Maionchi e Mengoni non giudicano la performance, di fatto. Elio sì, e chiede che gli sia dato atto del fatto che abbia sempre giudicato in questo modo le sue performance: l’inglese con te non c’entra nulla, la dance con te non c’entra nulla, ma delle ultime quattro questa è la tua esibizione che mi è piaciuta di più.
Poi, il momento col papà e le foto da piccolo non fanno che dimostrare, invece, l’assunto nascosto dell’RVM: Stefano rimane perché colpisce emotivamente lo spettatore, questo e poco altro si può dire in merito, a voler essere onesti.

Stefano Filipponi - I will survive
Stefano Filipponi - I will surviveStefano Filipponi - I will surviveStefano Filipponi - I will surviveStefano Filipponi - I will survive

22:47: Nathalie Giannitrapani si esibisce in Ray of light di Madonna.



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Mara Maionchi: non ci hai messo trasporto perché probabilmente non lo senti.
Anna Tatangelo: ti preferisco in altri generi
Enrico Ruggeri: saper reagire alle avversità è un’ottima qualità per un cantante. Hai preso di petto il problema e secondo me ne sei uscita.
Elio sostiene che il mondo della dance non appartiene a Nathalie. “Se si applicasse si trasformerebbe nella nuova reginetta italiana della dance, ma non le interessa”.

Ora. L’esibizione della Giannitrapani era così così. A tratti sexy a tratti impacciata nella coreografia, non perfetta nell’esecuzione. Ma ci si potrebbe chiedere perché la ragazza debba essere giudicata tecnicamente, se non è capitato per Stefano. Già.

Nathalie Giannitrapani - Ray of light
Nathalie Giannitrapani - Ray of lightNathalie Giannitrapani - Ray of lightNathalie Giannitrapani - Ray of lightNathalie Giannitrapani - Ray of light




Con un siparietto che mostra un cantante di ritornelli, ovvero un pessimo aspirante concorrente che si esibiva solo nel ritornelli di Questo piccolo grande amore, ecco un (inutile) collegamento telefonico con Claudio Baglioni in diretta dal Sudamerica. Mah.

23:00: ecco i Kymera in Let’s dance di David Bowie.
Elio e la Maionchi ne commentano la cifra stilistica e l’unità artistica.
La Tatangelo: centrato l’obiettivo.
Ruggeri: mi sto facendo il dvd delle vostre esibizioni televisive.
Il giudizio di Marco Mengoni? A me mi so’ piaciuti. E poi commenta il look.
Per aiutarli un po’ col televoto (non mi viene in mente altra motivazione) ecco un RVM che li mostra mentre si esibiscono in Polvere con Enrico Ruggeri al Teatro Manzoni.


Kymera - Let’s dance
Kymera - Let's danceKymera - Let's danceKymera - Let's danceKymera - Let's dance

23:11: l’ingresso di Dami non è stato esattamente rose e fiori. Del resto, entra in un ambiente già rodato, quello del loft. L’RVM mostra le sue difficoltà e le dure critiche di Mara Maionchi, che pure in studio si trova a dover difendere la bravura del cantante dagli attacchi di Elio e Ruggeri.

23:19: dopo la pubblicità, ecco Dami in You make me feel (mighty real) di Sylvester.


Tatangelo: a parte gli acuti che ti sono usciti bene, ho avuto difficoltà a seguire il tuo timbro. Canti bene.
Ruggeri: sulla voce nulla da dire. Ho visto questo tuo tipo di “normalità”, ogni tanto mi faceva vedere una situazione da addio al celibato, simpatica ma non c’eri dentro.
Elio: bravissimo. Del resto, Elio ha anche ballato divertendosi.
Mengoni, come giudice, proprio non funziona: è fin troppo chiaro, che non vorrebbe essere lì.

Dami - You make me feel (mighty real)
Dami - You make me feel (mighty real)Dami - You make me feel (mighty real)Dami - You make me feel (mighty real)Dami - You make me feel (mighty real)

23:30: E’ il momento di Bob Sinclair, che sarà anche il deejay più famoso del mondo, ma porta sul palco di X Factor un pezzo non proprio straordinario - almeno a giudizio del sottoscritto - ma che dà la possibilità alla regia di esibirsi con una sequela di terrificanti effettacci che attingono al peggio del peggio degli anni ‘80. A fine pezzo, Mara non smette di ridere, Elio vorrebbe che si omaggiasse anche il vocalist, che è l’unico che canta, ma non trova soddisfazione.

23:45: i Kymera sono all’ultimo scontro, fra i fischi del pubblico e l’incredulità generale.
Dorina canta The best di Tina Turner.
I Kymera Polvere di Enrico Ruggeri.
Uno fra Ruggeri e la Tatangelo rimarrà senza concorrenti nella squadra. E i Kymera sono senz’altro vittime dell’effetto-Filipponi.

Dorina è grintosissima.


I Kymera molto a loro agio. Sicuramente né loro né Dorina meritano di uscire.




23:54: arriva il momento della scelta più difficile, ma solo dopo la pubblicità. Sarebbe bello sapere cosa si diranno, ora, fra giudici, autori e tutto il cucuzzaro.
A mezzanotte, è il momento dell’appello ai giudici, con Ruggeri e Tatangelo molto commossi.


Anna Tatangelo: non volevo vedere una scena del genere. Dorina e i Kymera hanno dimostrato in ogni puntata di salire scalini, di crescere. Ovviamente, elimina i Kymera.
Enrico Ruggeri: la penso esattamente come Anna. Ovviamente, elimina Dorina.
Elio: invece di essere contento perché i miei tre sono tutti salvi, adesso… preferirei di gran lunga essere a piedi su una corsia di sorpasso dell’autostrada. Qualunque cosa faccia provoco danni. Voglio dirvi che come gli altri penso che non sia giusto che voi siate qui ora. Elio è davvero imbarazzato. E assicura che non fa calcoli. E siccome è un amante del rock, elimina i Kymera.
Ora tocca a Mara Maionchi. Oppure al tilt.
Mara fa una scelta di maturità artistica, dice. Elimina Dorina - quindi se ne lava le mani - e si va al tilt. Ovvero, alla roulette russa. Il microfono di Mara rimane aperto, ma non si sente bene cosa dice. I concorrenti sul palco sono increduli, Dorina ha già le lacrime agli occhi. I Kymera pure.
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